Ucraina, Draghi sente Putin: «Impegno per una de-escalation». Mosca garantisce le forniture di gas all’Italia
Mario Draghi e Vladimir Putin hanno avuto oggi, 1° febbraio, un confronto sulla crisi ucraina e sulle relazioni tra Italia e Russia. Stando a quanto si apprende, il presidente del Consiglio ha lanciato un appello al presidente russo per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un peggioramento della crisi. Nel corso del colloquio telefonico, stati concordati un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia. Da parte sua, Putin ha confermato l’intenzione di Mosca di «continuare a sostenere stabili forniture di gas all’Italia», secondo quanto afferma il Cremlino, citato dalla agenzia Tass. Nella conversazione «sono stati discussi alcuni temi dell’agenda bilaterale, in relazione in primo luogo alle interazioni commerciali ed economiche e alla sfera dell’energia», ha fatto sapere il servizio stampa del Cremlino.
Intanto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov avrebbe inviato una lettera a tutti i colleghi dei Paesi Ocse, compreso quindi Luigi Di Maio, in merito alla crisi in Ucraina. Ha poi avuto una chiamata con il segretario di stato statunitense Antony Blinken, nella quale gli Usa avrebbero sollecitato Mosca «a perseguire la via diplomatica» e avrebbero chiesto «una immediata de-escalation russa e il ritiro delle truppe e dell’ equipaggiamento militare dai confini ucraini», ricordando le possibili sanzioni in arrivo. Ma Lavrov, secondo Blinken, non avrebbe ancora fornito alcuna indicazione riguardo a piani imminenti di de-escalation. Secondo le fonti statunitense, il prossimo passo sarà la consegna da parte della Russia di una «risposta formale» convalidata da Putin alla lettera inviata la scorsa settimana da Washington. Per il momento, il presidente russo ha commentato: «Gli Usa hanno ignorato le nostre richieste».
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