È morta Monica Vitti, addio all’attrice icona del cinema italiano
È morta a 90 anni Monica Vitti, attrice iconica del cinema italiano e protagonista indimenticabile della commedia, soprattutto accanto ad Alberto Sordi. L’annuncio è arrivato su Twitter da Walter Veltroni, su invito del compagno dell’attrice, Roberto Russo: «Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto». Monica Vitti nasceva come Maria Luisa Ceciarelli il 3 novembre del 1931, da pochi mesi aveva compiuto 90 anni. Dal 2001 si era ormai ritirata dalle scene. L’ultima occasione pubblica in cui è apparsa è stata al Quirinale, in occasione dei David di Donatello. Era stata colpita dall’Alzheimer: sulla sua salute e privacy il compagno ha combattuto una dura battaglia contro le notizie che periodicamente si diffondevano sul web. La Camera ardente si terrà in Campidoglio venerdì 4 febbraio. Tra le 10 alle 18 sarà possibile salutare l’attrice icona del cinema italiano.
February 2, 2022
L’icona
Monica Vitti è stata leggendaria e ha contribuito a rendere immenso il cinema italiano nel mondo. Nata a Roma, l’attrice è cresciuta in Sicilia da prima della guerra: il padre era un ispettore al commercio. Ha amato la recitazione fin da subito: da piccola metteva in scena piccoli spettacoli casalinghi e distraeva così i fratelli dalle bombe e dalla guerra. Nel 1953 arriva il diploma all’Accademia d’arte drammatica sotto la guida di Silvio d’Amico e con Sergio Tofano come maestro. D’Amico la porta sul palcoscenico in ruoli drammatici con Shakespeare, Molie’ re, “La nemica” di Nicodemi. Tofano invece valorizza la sua duttilità e la coinvolge in commedie ispirate al personaggio del Signor Bonaventura, allora celebre eroe dei fumetti. Il nome d’arte che si sceglie è ispirato al cognome dell’amata mamma, Adele Vittiglia, mentre la scelta cade su un nome non ancora molto usato e che le «suona bene».
Gli inizi nel cinema risalgono al 1955 quando interpreta un piccolo ruolo nell’Adriana Lecouvreur di Guido Salvini insieme a nomi come quelli di Valentina Cortese, Gabriele Ferzetti e Memo Benassi. Nel 1960 è la volta del primo dei quattro film che vanno sotto il segno dell’ “incomunicabilità” di Antonioni (che aveva incontrato già nel 1957 – «Ha una bella nuca, potrebbe fare del cinema» è la frase leggendaria di Michelangelo Antonioni a Monica Vitti dalla cabina di regia, mentre l’attrice doppiava Dorian Gray nel suo Il grido), di cui diviene la musa silenziosa: L’avventura. Grazie ai film successivi avrà un successo internazionale: con La notte, L’eclisse, Deserto rosso. Non solo è bellissima, ma la sua voce caratteristica e roca la rende particolare rispetto alla dizione classica. Sempre negli anni ’60 arriva anche in televisione. Nel 1968 partecipa alla giuria del festival di Cannes e decide di dimettersi per solidarietà con i contestatori della Nouvelle Vague. E a questi anni risale anche la sua virata verso la commedia con Mario Monicelli e La ragazza con la pistola.
Da qui l’attrice risplende in tutto il cinema italiano anni ’70. Lavora con registi del calibro di Dino Risi, Ettore Scola, Mario Monicelli, Luigi Magni, ancora con Antonioni. Recita con Alberto Sordi, è l’indimenticabile Giovanna di Amore mio aiutami. Sordi dirige tre film con Vitti come protagonista: Amore mio aiutami (1969) con la famosa sequenza degli schiaffi presi però dalla controfigura, la giovanissima Fiorella Mannoia, Polvere di stelle (1973) e Io so che tu sai che io so (1982). La sua unica regia è del 1990 con Scandalo segreto. In televisione il successo è con Mina – Milleluci nel 1974 e Domenica in vent’anni dopo. Nel 1995 vince il Leone d’oro alla carriera alla Mostra di Venezia. Il riconoscimento va ad affiancarsi a 5 David, 12 Globi d’oro e 3 Nastri d’argento. Ha scritto due autobiografie.