Il vino riduce il rischio di contrarre la Covid-19? Nessuno studio lo ha dimostrato
«Cinque bicchieri di vino rosso a settimana riduce il rischio di contrarre il covid del 17%», titolano alcuni siti nel riprendere testate straniere sui risultati di uno studio apparso su Frontiers in nutrition il 3 gennaio 2022. Il lavoro condotto da un team di ricercatori di Shenzhen in Cina per come è stato condotto non può dimostrare che il consumo di bevande alcoliche previene la positività al nuovo Coronavirus, vediamo perché.
Per chi ha fretta:
- Non è dimostrato alcun collegamento causale tra consumo di alcol e prevenzione della Covid-19.
- La ricerca in oggetto usa un campione non significativo e ricco di fattori confondenti, che non permettono risultati definitivi.
Analisi
I ricercatori hanno incluso dati di 473.957 persone presi da una bio-banca britannica, di cui 16.559 sono risultate positive. Queste ultime «avevano un livello di istruzione inferiore – continuano gli autori -, un punteggio di salute generale scadente […] e più comorbidità […] rispetto a coloro che erano negativi per COVID-19. Inoltre, avevano meno probabilità di essere bevitori di alcol […] e avevano una quantità inferiore di consumo di alcol rispetto a coloro che erano negativi per COVID-19».
Ma le patologie pregresse non sono certo dovute a un consumo inferiore di alcol, casomai potrebbe essere una scelta dovuta proprio a raccomandazioni mediche. In queste condizioni è anche più probabile avere una Covid-19 sintomatica, dunque avere l’esigenza di fare dei tamponi, scoprendo di essere positivi. Gli stessi ricercatori hanno elencato dei pesanti limiti nella loro analisi.
I soggetti presi in esame appartengono a una fascia di età ristretta, per tanto non sono rappresentativi della popolazione generale. Inoltre, i dati sul consumo di alcol erano relativi a un periodo precedente la Pandemia. Non erano quindi noti i potenziali cambiamenti avvenuti nelle abitudini di queste persone. Altre limitazioni riguardano la difficoltà di reclutare grandi bevitori e stabilire dosaggi precisi, relazionandoli ai vari ingredienti delle bevande, come la concentrazione di polifenoli.
Conclusioni
Questo studio non lineare si limita a suggerire una correlazione tra consumo di alcol e prevenzione della Covid-19, raccomandando di evitare gli eccessi. Non può dimostrare un rapporto di causa-effetto perché il gruppo preso in considerazione, oltre a non essere rappresentativo, non tiene conto di comorbidità e altri fattori confondenti. Il lavoro dei ricercatori di Shenzhen è tutto sommato legittimo (non dovrebbero esistere tabù nella ricerca) ma i risultati sono acerbi e limitati. Non ha molto senso esporli all’opinione pubblica, col rischio di ispirare abitudini poco salutari il cui effetto di prevenzione contro la Covid-19 non è affatto dimostrato.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.
Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).
Leggi anche:
- C’è un’immunità innata che protegge da Covid-19: «Ora con Mbl nuove cure e farmaci sono possibili»
- Grafene o colesterolo nei vaccini Pfizer? Le fantomatiche scoperte di Campra, Delgado e Biscardi prive di fondamento
- Il vaccino di Moderna è genotossico? Nessuno studio lo conferma
- No! Non c’è nessun allarme nell’esercito Usa per tumori causati dai vaccini
- No! Science non conferma che i vaccini provocano «gravi effetti indesiderati»: più probabili con la Covid
- Sputnik V è più efficace di Pfizer contro Omicron? I dubbi sullo studio italo-russo allo Spallanzani
- No, un recente studio non dimostra l’efficacia del plasma iperimmune contro i casi gravi di Covid