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Altre grane nel M5s: il tribunale di Napoli sospende la modifica dello statuto e l’elezione di Conte

07 Febbraio 2022 - 15:04 Felice Florio
Arriva la sospensione in via cautelare per i due provvedimenti interni al M5s che, ad agosto 2021, hanno portato alla nomina a leader dell'ex premier

Il tribunale di Napoli ha sospeso le due delibere con cui il M5s ha modificato il suo statuto e ha indicato l’ex premier Giuseppe Conte come presidente del Movimento. Come riporta l’Adnkronos, i giudici hanno sospeso in via cautelare le decisioni prese il 3 e 5 agosto per la sussistenza di «gravi vizi nel processo decisionale»: primo tra tutti, l’esclusione di un terzo degli iscritti dalle votazioni e, quindi, il mancato raggiungimento del quorum. A far causa è stato un gruppo di attivisti del Movimento tra cui Steven Hutchinson, Renato Delle Donne e Liliana Coppola che, rappresentati dall’avvocato Lorenzo Borré, hanno presentato il ricorso, sostenuti da centinaia di attivisti che hanno contribuito anche alle spese legali.

Il possibile ritorno di Crimi (smentito) e il tempismo di Di Maio

Decapitati tutti i vertici del Movimento, subentrati proprio grazie al nuovo statuto, ci si domanda se la guida del primo partito del parlamento tornerà in mano a Vito Crimi. Anche nelle chat dei parlamentari rimbalza il nome del senatore, reggente pentastellato negli anni di passaggio dal capo politico Luigi Di Maio alla presidenza Conte. Proprio il ministro degli Esteri due giorni fa, sabato 5 gennaio, si era dimesso dal ruolo di presidente del comitato di garanzia. Tempismo perfetto, visto che anche questo organismo si trova sotto la scure del tribunale: Di Maio, Virginia Raggi e Roberto Fico, i tre membri del comitato, sono stati eletti seguendo le regole del nuovo statuto. Stando alle norme precedenti, invece, non avrebbero potuto far parte del comitato, poiché ricoprono già altri incarichi istituzionali. Tornando a Crimi, il senatore nel pomeriggio è stato convocato a casa di Conte per elaborare le contromosse al provvedimento del tribunale napoletano. Parlando con i giornalisti, ha smentito un suo ritorno come possibile reggente del Movimento: «Il leader è Conte, la nostra comunità ha parlato chiaro».

Il commento di Borré: «Il Movimento è totalmente decapitato»

Borré, commentando il provvedimento del tribunale, ha spiegato: «Decade la carica di Conte, in primo luogo. In secondo luogo emerge l’incompatibilità di alcune attuali cariche negli organi di garanzia, con le restrizioni previste dal precedente statuto, che è ritornato in vigore: il precedente statuto, infatti, esclude che dette cariche possano essere ricoperte da soggetti che rivestano incarichi istituzionali». Ovviamente, anche i cinque vicepresidenti del Movimento scelti da Conte – Paola Taverna, Alessandra Todde, Mario Turco, Riccardo Ricciardi e Michele Gubitosa – devono lasciare l’incarico con effetto immediato, visto che il loro ruolo è stato concepito ex novo nello statuto sospeso in via catuelativa. «Il M5s si trova all’anno zero con l’azzeramento delle sue cariche. Unica via di uscita, la costituzione del Comitato direttivo. Altre fughe in avanti, insistendo con le procedure già annullate dal tribunale, rischiano di porre il Movimento su un binario morto – conclude Borré -. In questo momento, il Movimento è stato totalmente decapitato».

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