Crisanti: «Le morti per Covid-19? In Italia sono state sottostimate»
Il numero delle morti causate dal Sars-Cov-2 in Italia non sono sovrastimate, anzi, «in genere sono sempre stati sottostimati i decessi da Covid». A dirlo è Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova. «Io ho abbastanza dimestichezza con la Val Seriana, in Lombardia, dove nella prima ondata sono stati registrati 2.500 decessi da Covid quando invece l’eccesso di mortalità è stato di 6.500. Le persone dovrebbero ragionare prima di dire baggianate», dice Crisanti. L’affermazione che più del 50% dei morti da Covid sia, in realtà stata, uccisa da altre condizioni di salute, precisa il professore, «non possibile dal punto di vista statistico. La maggior parte dei decessi Covid – spiega – riguarda persone di 80-85 anni; la probabilità di una persona di questa età di morire, nell’arco di un giorno, è di una su mille. L’incidenza dei positivi in quella classe di età è 4 per mille». Quindi, «la probabilità che una persona in quella fascia di età muoia per cause indipendenti dal Covid e, allo stesso tempo, sia ‘casualmente’ infettata dal Sars-Cov-2 è pari a 4 su un milione. Moltiplicandolo per 2,5 milioni di 80-85enni che abbiamo in Italia si arriverebbe a 10 persone al giorno».
Leggi anche:
- Crisanti: «Ormai siamo al 90% di immunizzati, stop al Green pass e all’obbligo vaccinale»
- Covid, Crisanti: «La zona rossa nel Bergamasco avrebbe evitato migliaia di morti»
- Morti “con” e “per” Covid-19? Ecco perché invece il conto dei decessi potrebbe essere più alto
- Le autopsie sui morti Covid erano proibite? Lo afferma la virologa Gismondo, ma non risulta
- Covid, perché in Italia i morti non calano: «È la coda di Delta ma i calcoli sono sbagliati»
- Pierpaolo Sileri: «Il Green pass va cambiato, i dati sui morti per Covid sono ancora poco chiari»
- «Il bollettino non deve cambiare»: il Cts conferma la linea dell’Iss sul conteggio dei casi di Covid