Dalla scoperta di Omicron 500 mila morti nel mondo, l’Oms: «Chi diceva che era meno aggressivo sottovalutava una tragedia»
L’errore più grave che si potrebbe commettere in questa fase della pandemia fortemente caratterizzata dalla variante Omicron è quello di sottovalutarne i rischi. L’avvertimento arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità sulla base innanzitutto del bilancio pesantissimo a livello globale delle vittime registrate dalla fine di novembre, da quando cioè è stata scoperta la variante in Sudafrica. Il responsabile delle emergenze dell’Oms, Abdi Mahamud, ha ricordato come negli ultimi tre mesi nel mondo ci siano stati ben 130 milioni di casi di Coronavirus e circa mezzo milione di decessi. Intanto Omicron è diventata predominante prendendo il posto della variante Delta in virtù della sua capacità trasmissiva: «Nell’era dei vaccini efficaci – ha aggiunto Mahamud – mezzo milione di persone che muoiono è davvero impossibile. Mentre tutti dicevano che Omicron è meno aggressivo, hanno sottovalutato che mezzo milione di persone sono morte da quando è stato rilevato». Il bilancio degli ultimi 90 giorni: «va oltre il tragico», ha detto la responsabile tecnico dell’OMS per il Covid-19, Maria Van Kerkhove, convinta del fatto che i dati finora a disposizione, sulla base dei contagi altissimi provocati da Omicron, rischiano di essere molto sottostimati.
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