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Vaia (Spallanzani): «Le pillole anti Covid gratis in farmacia, usiamo i monoclonali come cura preventiva»

09 Febbraio 2022 - 06:50 Redazione
Il direttore dell'ospedale romano propone di somministrare a scopo preventivo gli anticorpi monoclonali ai più fragili e di far prescrivere la pillola antivirale Paxlovid direttamente dai medici di base

Il dottor Francesco Vaia, direttore generale dell’ospedale Spallanzani di Roma, propone di somministrare a scopo preventivo gli anticorpi monoclonali ai più fragili e di far prescrivere la pillola antivirale Paxlovid direttamente dai medici di base per ritirarla gratuitamente nelle farmacie. Per Vaia, che parla oggi in un’intervista rilasciata a La Stampa, «siamo già in fase endemica, ossia di convivenza con il virus. Oltre il 90% di quello circolante è Omicron, che è molto meno patogena. E poi la popolazione è più protetta dal booster e dall’immunità indotta dai tanti contagi». Per questo, secondo il dottore, «sarebbe il caso di fare degli studi immunologici per verificare quanta parte della popolazione si è immunizzata. Anche per capire se poi la quarta dose è ancora necessaria o no. Sul rischio di nuove varianti dico che nella coda di una pandemia i virus tendono a mutare in meglio. Certezze non ne abbiamo ma possiamo nutrire buone speranze che sia così anche stavolta».

Vaia spiega la ratio della riduzione della quarantena: gli studi dicono che una persona è contagiosa nei due giorni precedenti e nei tre giorni successivi alla comparsa dei sintomi: «Se si è asintomatici basta con questo tamponificio. Dobbiamo liberare il paese e l’economia». Poi, la proposta: «Le persone immunodepresse, i trapiantati, chi ha fatto terapie oncologiche, spesso non rispondono ai vaccini. Non possiamo abbandonarli. La mia proposta è: quando la curva dei contagi si impenna proteggiamoli con i monoclonali usati in profilassi, ossia prima del contagio. Li abbiamo sperimentati sui pazienti hiv e hanno funzionato benissimo». Anche sull’antivirale Paxlovid «gli studi indicano un’efficacia attesa fino al 90% nel proteggere dal rischio di ospedalizzazione, ma la pillola va somministrata a non più di 5 giorni dalla comparsa dei sintomi nei soggetti a rischio di evoluzione grave della malattia. Abbiamo pazienti che dopo pochi giorni hanno visto la carica virale ridursi nettamente». E riguardo la somministrazione: «Dico che deve poter essere prescritta anche dai medici di famiglia e dispensata ai più fragili gratuitamente in farmacia».

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