«Non esiste il diritto alla morte», l’affondo di Papa Francesco nel giorno in cui la Camera discute la legge sul fine vita
«Il diritto alla morte non esiste», Papa Francesco sceglie proprio la giornata in cui l’Aula della Camera affronta la legge sul fine vita per ribadire la linea sua e dell’intera cattolica sul suicidio assistito. Durante l’udienza generale di questa mattina 9 febbraio, Papa Francesco parla prima di tutto di cure palliative, promuovendole. E aggiunge: «Dobbiamo però stare attenti a non confondere questo aiuto con derive anch’esse inaccettabili che portano a uccidere. Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio. Ricordo che va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati. Infatti, la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti». Il Papa spiega, e qui sono le parole più destinate a far discutere anche il Parlamento italiano, che accelerare la morte «non è umano né cristiano». Esiste, dice, «un problema sociale reale: pianificare, non so se è la parola giusta, accelerare la morte degli anziani. Tante volte si vede, in un certo ceto sociale, che agli anziani che non hanno dei mezzi gli danno meno medicine di quelle di cui hanno bisogno e questo è disumano», «spingerli verso la morte non è umano né cristiano. Gli anziani vanno curati come un tesoro dell’umanità, sono la nostra saggezza».
Proprio oggi a Montecitorio riparte il dibattito in Aula a proposito della legge sul suicidio assistito. Il testo era stato incardinato il 13 dicembre, con l’avvio della discussione generale, poi il nuovo stop passato anche per la rielezione del presidente della Repubblica, e il rinvio ad oggi. Nel pomeriggio si potrebbe già cominciare a discutere e e forse votare sugli oltre 200 emendamenti, la maggior parte dei quali – presentati dal centrodestra – mira a limitare la portata del testo presentato. Sarà comunque una lotta contro il tempo: la prossima settimana la Corte costituzionale si pronuncerà sull’ammissibilità della proposta di referendum sull’eutanasia avanzata dai Radicali.
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