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Monitoraggio Iss, Brusaferro: «Contagi in calo in tutte le fasce di età. Aumentano le vaccinazioni tra i giovani» – Il video

11 Febbraio 2022 - 18:08 Fabio Giuffrida
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 13,4 per cento mentre quello nelle aree mediche al 26,5 per cento. Il Molise passa in giallo e la Sicilia lascia l'arancione

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha commentato il monitoraggio settimanale dell’Iss che fotografa l’andamento dell’epidemia da Coronavirus in Italia. «C’è in tutte le fasce d’età una elevata copertura vaccinale con un progressivo incremento anche delle dosi booster – ha spiegato – e una crescita anche nelle fasce d’età più giovani tra 5 e 11 anni e 12-19 anni. Si conferma – ha chiarito il professore – anche una lenta decrescita del numero di persone che non sono ancora vaccinate, ma che sono ancora alcuni milioni». «La vaccinazione – ha ribadito Brusaferro – è uno strumento potentissimo contro la malattia Covid severa in caso si contragga l’infezione, ma riduce anche la probabilità di contrarre l’infezione».

Il calo dell’indice Rt

Cala l’indice di contagio Rt a 0,89 così come l’incidenza che raggiunge quota 962. Questi i primi numeri della bozza del monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute sulla pandemia del Coronavirus. Quattro le regioni a rischio alto, 16 a basso rischio. 11 le regioni che riportano almeno una singola allerta di resilienza. Una regione molteplici allerte di resilienza. L’incidenza settimanale a livello nazionale scende a 962 ogni 100 mila abitanti nella settimana che va dal 4 al 10 febbraio contro i 1.362 ogni 100 mila abitanti della settimana precedente. Cala l’indice Rt pari a 0,89 che diminuisce rispetto alla settimana precedente (0,93) e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra anche per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,86 (0,85-0,88) all’1 febbraio 2022 contro un Rt=0,89 (0,88-0,9) al 25 gennaio.

La Sicilia lascia la zona arancione

Calano anche le terapie intensive. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 13,4 per cento (al 10 febbraio) contro il 14,8 per cento (al 3 febbraio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 26,5 per cento (al 10 febbraio) contro il 29,5 per cento (al 3 febbraio). Scende inoltre l’incidenza settimanale: da 1.362 a 962 casi per 100 mila abitanti. Tutte le regioni risultano in discesa tranne la Sardegna. L’incidenza più alta si registra nella provincia autonoma di Bolzano, seguita da Marche, Veneto, Friuli e Abruzzo. La Sardegna è l’unica a salire; l’incidenza più bassa è in Calabria con 588,4 casi per 100 mila abitanti. Questo significa che non dovrebbero esserci cambiamenti di colore tranne che per la Sicilia che da lunedì lascerà la zona arancione e passerà in giallo da lunedì.

Rezza: «La situazione migliora anche se i contagi sono ancora elevati»

Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha commentato il consueto monitoraggio settimanale diffuso dall’Iss confermando che anche questa settimana c’è «un miglioramento della situazione epidemiologica» nel nostro Paese, anche se – ha precisato – «il numero delle infezioni è ancora elevato, gran parte delle quali dovute alla variante Omicron che è al 99%». Il professore ha attribuito il miglioramento del quadro complessivo al successo della campagna vaccinale e alle misure comportamentali che – è la sua raccomandazione – «sarà bene comunque continuare a rispettare». Rezza ha anche commentato il calo dei posti letti occupati in area medica e in terapia intensiva: «Si osserva una costante anche se lenta tendenza alla diminuzione della congestione delle strutture sanitarie».

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