L’allarme Usa: «La Russia potrebbe invadere l’Ucraina la prossima settimana». Domani nuovo colloquio Biden-Putin
Gli Stati Uniti pensano che il presidente russo Vladimir Putin stia valutando di invadere l’Ucraina e che abbia già comunicato la sua decisione all’esercito russo. A diffondere la notizia è Nick Schifrin, un giornalista americano ben informato, corrispondente per gli affari esteri e la difesa di PBS NewsHour, il quale ha reso pubblico sul suo canale Twitter quanto appreso da fonti interne, che qualifica come funzionari occidentali e della difesa. In un post pubblicato poco dopo la notizia, il giornalista ha specificato che la Casa Bianca non ha la certezza che Putin abbia dato l’ordine. Il Pentagono, comunque, ha fatto sapere che invierà altri 3.000 militari in Polonia nei prossimi giorni.
February 11, 2022
Inizialmente, Schifrin aveva riportato che, secondo alcuni funzionari statunitensi, l’invasione sarebbe iniziata la prossima settimana, come del resto aveva detto anche il segretario di Stato Antony Blinken nella serata di ieri. Anche Spiegel e Politico hanno dato la stessa notizia, indicando il 16 febbraio come data possibile. Il giornalista aveva detto inoltre che i funzionari statunitensi gli avrebbero riferito di prevedere una «orribile e sanguinosa campagna che comincerà con due giorni di bombardamenti aerei e una guerra elettronica», alla quale sarebbe seguita poi «un’invasione» ed è probabile che l’obiettivo sia quello di un cambio di regime. Intanto, Blinken, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, nel quale ha assicurato che l’Ucraina ha il «sostegno deciso» degli Stati Uniti di fronte a una minaccia russa sempre più «acuta».
February 11, 2022
La Casa Bianca: «La Russia ha le forze necessarie per l’attacco»
«Mosca ora ha tutte le forze richieste per lanciare un’operazione militare». Queste le parole di Jake Sullivan, il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca il quale sottolinea che gli alleati sono «compatti» di fronte alla Russia. Nelle previsioni del funzionario, un attacco della Russia in Ucraina comincerebbe probabilmente con dei bombardamenti aerei. «La Russia sta cercando un pretesto per invadere l’Ucraina», ha sottolineato, chiarendo però che gli Usa non ritengono che Putin abbia preso una decisione finale a proposito dell’invasione. «Il rischio è alto – ha concluso – e la minaccia è abbastanza imminente». Joe Biden intanto parlerà ancora una volta con il presidente russo domani sera (su iniziativa degli Usa). Cosa che farà anche il presidente francese Emmanuel Macron. Il colloquio è in programma a mezzogiorno, come ha reso noto l’Eliseo. Gli occidentali vogliono risolvere con «mezzi diplomatici, dialogo e deterrenza», ha spiegato l’Eliseo. Così come riaffermato nel corso del vertice di oggi tra leader occidentali in cui è stato «riaffermato il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina».
February 11, 2022
Intanto, il Foreign office del Regno Unito ha ufficialmente invitato i cittadini britannici in Ucraina a lasciare il Paese ora che ci sono ancora mezzi di trasporto disponibili, proprio a causa della crescente tensione con la Russia. Allo stesso tempo sono stati sconsigliati fortemente tutti i viaggi in Ucraina. Una simile decisione era stata comunicata qualche giorno fa anche ai cittadini americana dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
Draghi: «Sì a sanzioni gravi ma resti il dialogo con Mosca»
Prioritario è per il premier italiano Mario Draghi lasciare aperto un canale di comunicazione con Mosca, anche in caso di sanzioni gravi. Palazzo Chigi ha fatto sapere in serata che è stato condiviso lo scenario rappresentato e confermata «l’esigenza di assicurare una ferma postura di deterrenza, mantenendo aperto il dialogo con Mosca, anche per dare attuazione agli accordi di Minsk». Nel corso della videoconferenza, organizzata dagli Usa, sono state esaminate le sanzioni che verrebbero adottate in caso di aggressione all’integrità territoriale dell’Ucraina. Al vertice hanno partecipato Biden, Macron, il cancelliere tedesco Scholz, il premir britannico Johnson, il primo ministro canadese Trudeau, il polacco Duda, il romeno Iohannis, il presidente del Consiglio Europeo Michel, la presidente della Commissione europea von der Leyen e il segretario generale della Nato Stoltenberg.
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