In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
POLITICACampaniaInchiesteLuigi Di MaioM5SNapoliStatuto

Caos M5s, Di Maio interviene sull’ordinanza: «Il nostro peso politico non è legato a uno statuto»

13 Febbraio 2022 - 18:18 Redazione
L'ex capo politico del M5s ridimensiona: «Non possiamo farci scoraggiare. Sono 10 anni che ci danno per morti»

«La politica va al di là delle questioni tecniche». Con un post pubblicato su Facebook, Luigi Di Maio prova a ridimensionare le discussioni politiche sulla decisione del tribunale di Napoli di invalidare il nuovo statuto del Movimento Cinque Stelle, che ha messo in crisi anche la scelta di Giuseppe Conte come leader. «Sono state giornate difficili, che però non devono né abbatterci né rallentare la nostra azione innovatrice», scrive Di Maio. Il ministro degli Esteri evoca per la forza del Movimento il sostegno popolare: «Le iniziative legali sono sempre legittime, ma di certo non possiamo farci scoraggiare. Il peso politico di un Movimento come il nostro deriva dal sostegno popolare, non dalle norme di uno statuto. Chi gioisce per il provvedimento del Tribunale Di Napoli non ha ancora capito questo concetto».

Nelle elezioni del 2018, il Movimento 5 Stelle era il partito più votato in Italia, con oltre il 32 per cento dei voti. Quasi il 10 per cento in più di tutta la coalizione di centrosinistra. Dopo quasi quattro anni di governo ora il M5s sta precipitando nei sondaggi. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Swg, ora il movimento fondato da Beppe Grillo è attorno al 13 per cento delle preferenze. Di Maio spiega che però ora non è il momento di cominciare a pubblicare necrologi: «Gli appuntamenti che ci aspettano sono molto importanti. Dobbiamo lavorare a questi obiettivi in maniera compatta, forti della pluralità di idee esistenti nel Movimento e a sostegno del nuovo corso. A chi dice che siamo morti, rispondiamo dicendo di aggiungersi a chi lo ripete da 10 anni. Noi andiamo avanti».

La clausola dei sei mesi

Fra i punti contestati dal tribunale di Napoli c’è il fatto che per il nuovo statuto avrebbero votato solo gli iscritti da almeno sei mesi, una scelta che secondo i giudici sarebbe contraria alle regole del movimento cinque stelle. Ieri Giuseppe Conte ha depositato proprio al tribunale di Napoli un regolamento approvato nel 2018 in cui si accoglieva proprio questa regola. Si tratta di un documento importante che potrebbe quindi annullare la decisione dei giudici. Un documento di cui però, come ammette Vito Crimi al quotidiano la Repubblica, nessuno avrebbe avvisato Conte fino agli ultimi giorni: «Neanche mi ricordo di tutti i regolamenti che abbiamo approvato nel M5s, ne facevamo così tanti… Mi sono dimenticato di farlo presente a Giuseppe, mi sembrava superfluo».

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti