L’imprenditore No vax: «Il Green pass sul lavoro da domani? Pagherò la multa, ma così il governo ci penalizza»
Da domani il Green pass rafforzato diventa obbligatorio sul lavoro. Il lavoratore privo di certificato è considerato assente ingiustificato e perde il diritto allo stipendio fino al 15 giugno 2022. Chi va al lavoro senza green pass rafforzato rischia una sanzione da 600 a 1.500 euro (doppia se la violazione è reiterata); la multa di 100 euro la rischiano invece gli over 50 ancora senza seconda dose. Gerhard Tratter, imprenditore alla guida della Tratter Engineering di Bolzano, è un caso particolare: i suoi operai sono in regola, lui no. E, spiega al Corriere della Sera, ha già deciso di prendere la multa ma di continuare a lavorare. «Abbiamo quattro ultracinquantenni non vaccinati. Ma non abbiamo un problema immediato: essendo risultati da poco positivi, ora hanno il Green pass e per sei mesi possono venire a lavorare». E poi? «Tra sei mesi vedremo se ci sarà ancora l’obbligo. I duri e puri forse smetteranno di lavorare: non ne abbiamo ancora parlato ma l’ho messo in conto. Nel nostro impianto in Austria la situazione è stata fin dall’inizio diversa: lì spingevano la gente a immunizzarsi azzerando la quarantena per chi, da vaccinato, aveva contatti stretti con contagiati. Ora si fa pure in Italia. Poi il fatto di poter licenziare con più facilità ha spinto i dipendenti austriaci a vaccinarsi». Per Tratter l’obbligo vaccinale pone un problema economico: «Togliendo dal mercato persone valide solo perché non vogliono vaccinarsi, a risentirne sarà però l’economia intera. Spero che il governo l’abbia considerato». Lui non è vaccinato – «non mi sento sicuro» – ma in azienda andrà comunque domani: «Nessuno può impedirmi di entrare. Al limite prenderò la multa».
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