Roma, studio legale cerca un’avvocata e chiede di inviare «foto e profilo Instagram»: è bufera
«Avvocato cerca avvocatessa per collaborazione interna. Inviare curriculum con foto e profilo Instagram». Questo l’annuncio pubblicato da uno studio legale di Roma sul sito dell’Ordine degli avvocati. Una richiesta che sta facendo molto discutere e che su Facebook è stata resa pubblica dall’avvocata Martina Colomasi, che ha denunciato per prima l’accaduto. Quello che più stupisce è il perché uno studio legale chieda a possibili candidate l’invio del profilo Instagram che nulla ha a che fare con la professione forense e che potrebbe essere, tra l’altro, anche privato. Lo studio legale in questione – peraltro molto noto, visto che l’avvocato Felice D’Alfonso Del Sordo ha rappresentato, tra i tanti, Mina, Carlo Verdone e Adriano Celentano – potrebbe vedere persino le foto in vacanza, alle feste e con gli amici.
Il post
Le critiche
L’indignazione, intanto, corre sui social. L’avvocata Colomasi, ad esempio, ironizza così: «Per valutare bene le competenze hanno necessità di avere foto e profilo Instagram. Come iniziare bene la settimana». E ancora: «Da denuncia», «Sconcertante», «Così valutano la preparazione. Tu non metti tutte le cause chi vinci su Instagram?», «Allora è vero che se non posti la foto davanti la Corte d’Appello l’abilitazione non vale?!», «In realtà è sbagliato in primis che si cerchi un’avvocatessa», «La vuole bella», «Che tristezza», «Prossimo step? “Sotto i 5 mila followers non ti prendiamo”. Veramente che schifo». Questi alcuni dei commenti apparsi su Facebook.
La replica
L’avvocato, intervistato da la Repubblica Roma, ha dichiarato di aver preso spunto dagli americani: «È inevitabile che il privato si sovrapponga quasi sempre con il professionale, soprattutto quando si passano otto ore dentro lo stesso studio e sotto lo stesso tetto. Quindi tanto vale vedere subito quanto la persona abbia già reso pubblico». E sul fatto che cerchi soltanto un’avvocata e non un avvocato, ha detto: «Ho ricevuto lettere di insulti per l’annuncio non ambosessi, ma io vedo le donne più grintose, ultimamente: avrei potuto pubblicare la richiesta ambosessi e poi scartare gli uomini. Ci saranno anche rimaste male, ma sono io che devo scegliere loro, non devo fondare un partito politico, né sono un uomo pubblico, quindi non ho bisogno di consenso. È importante che ci sia stata l’approvazione del mio testo per l’annuncio di collaborazione da parte del consiglio dell’Ordine, e questo mi basta».
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