In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀCalabriaCosenzaGiovaniInchiesteViolenza sessuale

Presunte molestie nel liceo di Cosenza, i docenti agli ispettori: «La preside non ha fatto abbastanza»

15 Febbraio 2022 - 22:15 Redazione
Al momento la direttrice Iolanda Maletta non sembra intenzionata a dimettersi. Sulla vicenda indaga anche la Procura della città

L’occupazione è cominciata lo scorso 3 febbraio. Nei giorni prima una studentessa del liceo Valentini-Majorana di Castrolibero, in provincia di Cosenza, aveva presentato ai carabinieri una denuncia contro un professore che il primo anno l’avrebbe molestata, chiedendole delle foto di nudo in cambio della sufficienza nella sua materia. Da qui è scoppiato il caso, la denuncia è arrivata su Instagram, gli studenti hanno occupato la scuola e gli stessi docenti si sono uniti alle proteste. Oggi è gli ispettori inviati dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi hanno ascoltato i docenti per orientarsi sulla vicenda. Alcuni di loro hanno ribadito la richiesta di sospensione per Iolanda Maletta, la direttrice dell’istituto che secondo le accuse non avrebbe fatto abbastanza per tutelare gli studenti. Al momento Maletta non sembra intenzionata a lasciare il suo posto. Sulla vicenda indaga anche la procura di Cosenza.

Le testimonianze

Intanto gli studenti hanno aperto una pagina Instagram per documentare tutta la vicenda: @call.out.valentini.majorana. Qui vengono raccolte le testimonianze delle studentesse che sarebbero state vittime del professore. Le denunce arrivano da più voci: «Durante i compiti in classe faceva spostare la mia compagna di banco, si sedeva e mi “aiutava” con matematica per farmi prendere la sufficienza, ma mentre mi spiegava cosa dovevo fare poggiava la mano sul seno e pian piano scendeva». E ancora: «Mi ricordo di quando in gita mi vestii più carina per uscire di sera e lui fece apprezzamenti al mio corpo e al mio la B». La pagina però si è arricchita di diverse testimonianze, anche su altri fronti: «Per via della mia discalculia fui preso di mira; durante le interrogazioni il prof mi chiamava “ritardato” o “handicappato”».

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti