Italia o Spagna? Il mistero sul tavolo di Putin: in entrambi i Paesi c’è qualcuno che dice di averlo costruito
A farlo notare su Twitter è Alberto Nardelli, corrispondente per l’Europa di Bloomberg. Negli ultimi giorni sono apparsi due articoli molto simili sul tavolo protagonista dell’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Emmanuel Macron. I due erano posizionati alle estremità opposte, una scelta dettata dal protocollo sanitario: Macron non ha voluto fare un tampone per il Covid sul territorio russo. Tutta questa serie di elementi, oltre a una discreta valanga di meme, ha portato i lettori a chiedersi da dove arrivasse il tavolo. Il 12 febbraio sul Corriere della Sera è stata pubblicata l’intervista a un imprenditore di Cantù che ne rivendica la paternità. Il 14 febbraio invece sul quotidiano spagnolo El Español come città natale del manufatto viene indicata Valencia.
February 15, 2022
Renato Pologna, a capo dell’azienda Oak di Cantù (provincia di Como), è certo del suo lavoro: «L’ho riconosciuto appena l’ho visto. Ne vado fiero, mi emoziono sempre quando vedo che il mio lavoro è sullo sfondo di qualcosa di importante. Spero che porti fortuna contro la guerra». Il tavolo sarebbe stato costruito 25 anni fa, insieme ad altri lavori: «È una piccolissima parte del lavoro che feci per uno dei palazzi del Cremlino negli anni ’95, 96’ e ’97. È l’edificio che si vede alle spalle del Mausoleo di Lenin, attuale sede degli uffici del presidente più la residenza presidenziale». Nella sezione Progetti del sito dell’azienda compiano diversi arredi del Cremlino, tra cui anche il tavolo usato per l’incontro Putin-Macron. Punti di vista diversi sul quotidiano El Español. Secondo questo giornale, il mobile sarebbe stato commissionato nel 2005 da un fabbricante di Alcásser, piccolo comune spagnolo da 7.500 abitanti nella provincia di Valencia. Il quotidiano non rivela molte altre informazioni a riguardo, se non l’origine dei materiali. Il legno verrebbe dai boschi delle Alpi meridionali. Per El Español l’unico contributo estero sarebbe quello delle decorazioni: la foglia d’oro applicata sulla vernice bianca verrebbe proprio dall’Italia.
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