No! Queste persone non pregano per l’attuale crisi tra Ucraina e Russia
Un post pubblicato dalla pagina Facebook Italia Cristiana include una foto raffigurante un gruppo di persone intente a pregare in ginocchio nella neve nella piazza centrale di Kharkiv, in Ucraina. Tale gesto è attribuito dalla pagina all’attuale minaccia di un’invasione russa, e viene datato al 14/02/2022. Il post ha suscitato oltre mille reazioni, è stato commentato oltre 200 volte e condiviso oltre 5000, ma la foto non ha nulla a che fare con gli avvenimenti odierni.
Per chi ha fretta
- La foto non risale al 14 febbraio 2022;
- Sì, gli abitanti di Kharkiv sono intenti a pregare per la pace nella loro città, ma non inginocchiandosi nella neve.
Analisi
Questo il post su Facebook di Italia Cristiana:
14 F E B B R A I O
IL POPOLO UCRAINO IN GINOCCHIO, FUORI ALL’APERTO CON LA NEVE A PREGARE AFFINCHÉ IL SIGNORE LI LIBERI DALLA GUERRA NEL GIORNO DEDICATO ALL’AMORE MI UNISCO COL CUORE ALLA LORO PREGHIERA.
Tra i commentatori, c’è chi ha rapidamente identificato che la foto è postdatata: «Fake. E’ una foto che risale almeno dal 2019, prima della pandemia».
La foto è del 2019
L’elemento falso all’interno del post è la data del 14 febbraio scorso. Infatti, tramite una ricerca inversa su Google Immagini, è possibile risalire a un articolo pubblicato sul sito dell’organizzazione canadese IMB – International Mission Board, dedita alla formazione e all’invio di missionari di fede battista, una branca del protestantesimo.
La storia in questione, la prima fonte reperibile dell’immagine, è datata al 25/09/2019, quindi ben prima dell’attuale escalation di tensione tra Russia e Ucraina, ed è stata ripresa anche dal sito dell’associazione Baptist Press.
La storia della foto
Specificamente, l’articolo spiega una pratica che nel 2019 era già in corso da cinque anni nella piazza centrale di Kharkiv, a 42 chilometri dal confine Russo. In risposta ai movimenti separatisti del Donetsk e del Lugansk, alcuni protestanti ucraini della città di Kharkiv, memori delle repressioni perpetrate dal partito comunista dell’URSS, decisero di unirsi in questa protesta silenziosa per mantenere viva l’attenzione e dare un segnale di unità agli altri protestanti del paese pregando per la pace nella loro città così vicina alle aree di conflitto. La visibilità era un fattore fondamentale ed è per questo che le preghiere si svolgevano all’aperto. Il gruppo si è riunito ogni giorno per cinque anni consecutivi, e menzioni dell’attività si trovano anche in questo articolo del 2015 e in questo del 2014.
Conclusioni
La situazione è difficile, e tutto sommato non troppo dissimile da quella del 2014. Tuttavia è importante rimarcare che la foto non risale al 14 febbraio scorso e non scaturisce dalle attuali tensioni. Ricerche per stabilire se la pratica è ancora in corso non hanno prodotto risultati. La situazione di tensione ha indotto associazioni battiste ad invitare nuovamente i fedeli in preghiera, ma all’interno delle chiese e non più in piazza.
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