Scuola, gli studenti in piazza contro «alternanza, maturità e repressione». Tensioni a Torino davanti Confindustria
Dopo la morte di Giuseppe Lenoci, lo studente marchigiano morto in un incidente stradale durante uno stage, e dopo gli scontri che hanno fatto seguito alla morte di Lorenzo Parelli, lo studente 18enne friulano morto sul lavoro nell’ultimo giorno del tirocinio in azienda, gli studenti e le studentesse di tutta Italia scenderanno oggi in piazza per protestare contro «alternanza, maturità e repressione subita», come riferito dagli organizzatori del Fronte della gioventù comunista. Il Viminale teme che possano nuovamente verificarsi duri scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Tant’è che la ministra Luciana Lamorgese, nei giorni scorsi, ha inviato una direttiva a tutti i prefetti sollecitando un intervento preventivo al fine di garantire, da un lato, il regolare svolgimento pacifico delle proteste e al contempo di evitare che possano verificarsi infiltrazioni volte a strumentalizzare le istanze degli studenti e delle studentesse. «È necessario, in considerazione della delicatezza delle tematiche sollevate dal mondo studentesco e dall’esigenza che ad esse corrisponde una sensibile capacità di ascolto e mediazione», si legge nella direttiva del Viminale inviata ai prefetti italiani.
Tensioni a Torino, gli studenti tentano l’irruzione nella sede di Confindustria
February 18, 2022
Anche nel capoluogo piemontese un migliaio di studenti, molti dei quali provenienti dagli oltre 40 istituti scolastici piemontesi occupati negli ultimi giorni, sono scesi in piazza per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro e contro la nuova maturità. Presenti anche docenti, studenti universitari ed esponenti sindacali. Nella tarda mattinata ci sono state tensioni tra i manifestanti e le forze dell’ordine nei pressi della sede di Confindustria: dopo aver lanciato uova di vernice contro la palazzina di via Vela, alcuni di loro hanno forzato il cancello di ingresso e hanno tentato di entrare negli uffici. I giovani sono stati respinti, anche con manganellate. Negli scontri, 7 esponenti delle forze dell’ordine (sei carabinieri e un poliziotto) sono rimasti feriti. Secondo quanto riportato dal Corriere Torino, un funzionario del commissariato Centro è stato portato in ospedale con un taglio sulla fronte.
In apertura del corteo gli studenti hanno brandito lo striscione con scritto «Contro alternanza maturità e repressione no alla scuola del padrone», mentre si levano cori in cui gli studenti ripetono: «Se non cambierà lotta dura sarà».
Studenti in corteo a Milano: «Non si può morire di scuola»
«Non si può morire di scuola»: è la scritta che campeggia su uno degli striscioni che aprono il corteo, in partenza da piazza Cairoli, degli studenti di Milano in ricordo di Giuseppe e Lorenzo, morti durante l’alternanza scuola-lavoro. Le studentesse e gli studenti milanesi protestano «contro questo modello di scuola», chiedendo l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro e spiegando che si tratta «di solo sfruttamento». Ma non solo: gli studenti di Milano oggi protestano anche per la bocciatura della Corte costituzionale dei referendum sull’eutanasia e sulla cannabis, contro i cambiamenti climatici e anche contro il conflitto tra Russia e Ucraina. Gli studenti chiedono infatti che i fondi destinati alla spesa militare vengano destinati all’istruzione. «Make school not war» è uno degli slogan della manifestazione odierna.
Bari, gli studenti richiedono «una scuola più giusta e più sicura»
Anche a Bari gli studenti delle scuole superiori sono scesi in piazza per richiedere una scuola «più giusta e più sicura». In capo al corteo che ha sfilato per le vie del centro cittadino, uno striscione con scritto: «Alternanza maturità repressione. La scuola ha bisogno di una rivoluzione. Bianchi dimissioni. Con Lorenzo e Giuseppe nel cuore». Come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, gli studenti vogliono mandare un «segnale compatto e per mostrare che sono determinati a portare avanti la lotta per un modello di scuola alternativo a quello che ci viene attualmente imposto, che vuole solo insegnarci a essere lavoratori sfruttati in alternanza, che vuole solo abituarci a un’instabilità sociale, economica e psicologica, che ci vuole più competitivi e che ci valuta togliendoci gli spazi di democrazia e di protesta». Inoltre, gli studenti richiedono di essere ascoltati dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi «sulla nuova maturità, altro elemento che oggi va a ricadere sulle spalle della componente studentesca già devastata».
Flash mob a Napoli davanti la sede del Pd: «Le vostre mani sono sporche di sangue»
La prima protesta della giornata si è registrato nel primo mattino a Napoli, dove due studentesse e uno studente si sono versati addosso vernice rossa davanti alla sede regionale del Partito Democratico. Durante il flash mob è stato esposto uno striscione con scritto «C’at accise», «Ci avete ucciso, le vostre mani sono sporche del nostro sangue». Durante la protesta, gli studenti hanno ribadito il motivo del loro flash mob, svoltosi in maniera pacifica: «Siamo qui perché il Pd, autore della legge sulla “Buona scuola“, ha le mani sporche del sangue dei due ragazzi, Lorenzo e Giuseppe».
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