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“Roberto F.”, il docu-film su Formigoni: «Io coerente, non ho paura degli insulti»

19 Febbraio 2022 - 14:00 Redazione
L'ex presidente della Regione Lombardia sconta una pena per corruzione: «Ho lasciato spazio ai più giovani, ora insegno come si pratica la politica»

Non teme critiche Roberto Formigoni, ex presidente della Regione Lombardia, per il docu-film che lo riguarda e che sarà presentato il 2 marzo. Formigoni, infatti, è stato condannato (e arrestato) per corruzione a 5 anni e 10 mesi nell’ambito del processo Maugeri-San Raffaele. Attualmente, però, è ai domiciliari. Il documentario si chiama Roberto F., è scritto e raccontato da Pino Farinotti mentre la regia è stata affidata a Nicola Tonani. La presentazione è prevista per il 2 marzo alla Cineteca di Milano. L’ex senatore all’Adnkronos oggi racconta che il documentario è nato da un’idea del professor Farinotti per ripercorrere la sua carriera politica. «Farinotti l’ha giustificato così, dicendo “dopo un periodo in cui ha prevalso nell’opinione pubblica un giudizio derivante da altri fattori la verità torna a galla e torna ad essere apprezzato quello che hai fatto”». Così gli è stato presentato il regista Tonani con cui è stato «messo giù un testo che si avvale delle testimonianze di alcuni illustri protagonisti della società milanese negli anni del mio governo della Regione Lombardia».

Cosa ci sarà nel documentario

Tra le persone che interverranno nel documentario ci sono: Gabriele Albertini, Paolo del Debbio, Vittorio Feltri, Piero Sansonetti e Francesco Alberoni. I personaggi che compaiono, dunque, «sono di destra, sinistra e centro e ognuno dice la sua su quegli anni». Formigoni è stato alla guida della Regione Lombardia per 18 anni. Alle critiche che potrebbero arrivare, lui replica così: «Non mi aspetto reazioni ragionevoli, neppure dai partiti d’opposizione. Ma certamente qualcuno che passa tutta la giornata sulla tastiera a insultare chiunque ci sarà indubbiamente». Per Il Fatto Quotidiano questo non sarà altro che «un atto di riabilitazione che sfocia nell’apologia»: «Ma se non l’hanno neanche visto? Il Fatto Quotidiano parla come sempre di ciò che non sa e non conosce pur di attaccare. Vengano il 2 marzo a vederlo, poi giudicheranno un’opera di un’ora e se la prenderanno con il regista e con chi ha rilasciato testimonianze su Formigoni. Io compaio abbastanza poco, raccontando alcune delle realizzazioni fatte che sono incontrovertibili perché sono rimaste come fatti, costruiti e non distrutti da nessuno».

Cosa fa oggi Roberto Formigoni

Formigoni ha lasciato la politica attiva ma non rinnega il passato: «Oggi non ho cambiato mezza idea e mezza convinzione. Lasciando il Senato il 14 marzo 2018 ho detto che non mi sarei ricandidato, avendo passato 36 anni nelle istituzioni, tra Parlamento europeo, Senato, Camera e Regione. Mi sembrava giusto lasciare spazio ai più giovani ma ho detto che avrei continuato a occuparmi di politica scegliendo il ruolo di coach, di insegnante, di suscitatore di vocazioni politiche». E, infatti – racconta – riceve «giovani e meno giovani» che «vogliono sapere come si pratica la politica, che cercano un giudizio sulla situazione attuale e su quello che stiamo vivendo». Si definisce innamorato della politica, fin da giovane: «Sono stato l’unico ad aver preconizzato la rielezione di Mattarella e la conferma di Draghi ad agosto. Scrissi su Libero che non c’era soluzione nel confermare entrambi e continuo a seguire la politica con una certa precisione e capacità di introspezione degli avvenimenti», conclude.

Foto in copertina da ANSA

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