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È morto Marino Golinelli, addio all’imprenditore filantropo impegnato per i giovani: aveva 101 anni

20 Febbraio 2022 - 11:59 Redazione
È stato lui a voler costruire una cittadella della scienza di 9 mila metri quadrati dedicata soprattutto ai più giovani

Ieri, 19 febbraio, è morto a Bologna l’industriale e filantropo Marino Golinelli. Aveva 101 anni: imprenditore farmaceutico, negli anni si è occupato di diverse iniziative filantropiche come la costruzione dell’Opificio Golinelli, ovvero una cittadella della scienza di 9 mila metri quadrati dedicata soprattutto ai più giovani. Golinelli è anche il fondatore di Alfasigma, società farmaceutica multinazionale italiana con sede a Bologna nata nel 2017. Alfasigma è stata partner di Open in un contest che ha assicurato una borsa di lavoro di un anno a una giovane giornalista, Giada Giorgi, nella sede di Milano. Borsa di lavoro che, poi, si è trasformata in un contratto a tempo indeterminato.

Chi era Marino Golinelli

Golinelli ha brevettato farmaci come il vaccino Salvioli contro la tubercolosi, il Vessel e il Normix. Figlio di agricoltori del Modenese, si è laureato in Medicina e ha creato il suo laboratorio già nel 1948. Appena tre stanze che presto si sarebbero trasformate addirittura in una multinazionale. Nel 1988 ha fondato la sua Fondazione che si occupa di educazione, formazione e cultura soprattutto per i giovani. Nel 2015 ha inaugurato l’Opificio Golinelli, una splendida cittadella della scienza di 9 mila metri quadrati. Nel 2017 ha inaugurato il Centro Arti e Scienze, un parallelepipedo luminoso progetto da Mario Cucinella. Golinelli – già insignito di due lauree honoris causa e grande appassionato di arte – lascia la moglie e due figli.

Le reazioni

Per Pier Ferdinando Casini Golinelli «è stato un uomo straordinario che ha amato la sua città, Bologna, e il suo Paese, l’Italia. Ma soprattutto ha amato sognare e progettare per i giovani, dando loro opportunità e occasioni di crescita indipendentemente dalle loro condizioni personali. È stato un visionario a cui Bologna deve molto». «La sua Fondazione – ha spiegato – è un esempio conosciuto in tutta Italia. Se n’è andato dopo una lunga vita e di lui ricorderemo sempre il suo sorriso intelligente e disincantato, il suo amore per l’arte, la sua giovanile curiosità che non lo ha mai abbandonato neppure negli ultimi mesi», ha aggiunto. Dello stesso avviso anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore: «A Marino Golinelli Bologna deve enorme gratitudine. Sostenitore del Teatro comunale e di numerose altre progettualità artistiche e culturali. L’Opificio che porta il suo nome, il sostegno alla ricerca, all’innovazione, alla formazione dei giovani in modo nuovo e diffuso. Il mondo di Marino era una porta aperta sul futuro e grazie alla sua saggezza e generosità continuerà ad esserlo». «Durante la pandemia, un giorno lo andai a trovare a casa. Dopo avermi raccontato un secolo di vita, straordinaria, disse con uno sguardo entusiasta e brillante: “io credo nell’uomo sappilo e nella conoscenza”. Questa per lui doveva essere la missione di Bologna nel mondo, senza paure. A lui ho fatto una promessa, che se fossi diventato sindaco mi sarei dedicato anima e cuore a questo obiettivo», ha concluso.

Foto in copertina da FLICKR

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