Il dottore e le cure sbagliate contro Covid-19: «C’è chi prescrive farmaci inefficaci, mi appello ai No vax»
Il professor Emanuele Nicastri è il direttore della Divisione di Malattie Infettive ad Elevata Intensità di cura dell’Istituto Spallanzani che due anni fa curò i primi due pazienti cinesi contagiati dal Covid-19. Oggi in un’intervista rilasciata a Il Messaggero punta il dito contro i medici che continuano a prescrivere farmaci che si sono rivelati dannosi nei confronti della malattia. Partendo dalla sua esperienza diretta: «Nei nostri reparti arrivavano intere famiglie, accoglievamo perfino i casi sospetti. E nella prima video call, il 5 febbraio 2020, con i colleghi di Wuhan, in cui parlammo delle condizioni dei due turisti cinesi, ricevemmo le iniziali informazioni che ci furono molto utili anche in seguito. Iniziammo così a usare il farmaco antivirale Remdesivir, che tutt’ora usiamo. Poi utilizzammo il cortisone. Quella vicenda ci ha dato un modello».
Nicastri spiega le decisioni prese in quelle ore e dopo: «Nelle settimane successive prendemmo in considerazione anche altri farmaci, che però poi abbiamo accantonato perché abbiamo capito che, per l’evidenza scientifica, andavano abbandonati. Abbiamo avuto la capacità di essere critici con noi stessi, giorno dopo giorno, di fronte a una malattia del tutto nuova. Una capacità che purtroppo sul territorio spesso viene a meno anche oggi. Vedo utilizzare farmaci che non sono efficaci come l’idrossiclorochina». Che però viene ancora usata: «E usano l’azitromicina: è un antibiotico, non va prescritto per una infezione che è virale, lo scriva a caratteri cubitali. Così come non serve a nulla usare cortisone a domicilio, perché si peggiora la prognosi. Chi lo riceve a casa muore di più perché riduce la possibilità di produrre gli anticorpi che nel 95 per cento dei casi determinano la risoluzione della malattia. Il cortisone va usato solo quando il paziente inizia ad avere una insufficienza respiratoria e va ricoverato».
Infine, l’appello: «Vorrei parlare a tutti i No vax. Hanno fatto una scelta che non condivido in alcun modo, ma provo a mettermi nei loro panni senza giudicarli: se prendete il Covid, non avete alcuna protezione, per cui non affidatevi a domicilio a cure contraffatte che non hanno supporto basato sull’evidenza scientifica. Non abbiate diffidenza della classe medica, noi accogliamo chiunque. Anche coloro che non hanno fatto un vaccino. Non condivido la vostra scelta, ma noi medici sappiamo come curarvi».
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