Pnrr, Franco: «L’Italia riceverà 24 miliardi dall’Ue nelle prossime settimane. A maggio un Dpcm con gli obiettivi di spesa»
Mentre a Firenze il premier Draghi ribadiva che «i fondi europei del Pnrr rappresentano un’opportunità storica per affrontare i problemi che sono rimasti irrisolti per decenni, come la carenza di infrastrutture o le diseguaglianze generazionali e di genere», a Roma il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, annunciava l’arrivo, nelle prossime settimane, di una tranche di 24 miliardi di euro nell’ambito del Recovery Plan. Il titolare del Mef, durante l’audizione alle Commissioni riunite Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Camera e Senato, ha infatti spiegato che «i risultati previsti per l’attuazione del Pnrr nel 2021 sono stati raggiunti, e abbiamo inviato la prima richiesta alla Commissione europea per 24 miliardi. Ci aspettiamo che il pagamento avvenga nelle prossime settimane». Sul lato della spesa pubblica – ha fatto sapere il ministro – vi è l’impegno a una revisione annuale per il 2023-2025 con il potenziamento degli strumenti di analisi del Mef: «Si prevede che ai ministeri siano attribuiti per il 2023-2025 obiettivi di spesa con un Dpcm entro il 31 maggio, con a dicembre una relazione sui risultati».
Sempre quest’anno, come ricordato oggi dal premier, «crescerà molto il ruolo degli enti locali, che rappresenta anche uno dei punti più complessi dell’attuazione del piano: è importante che gli enti abbiano nella fase di attuazione delle competenze adeguate». E proprio in questa direzione si pone la recente creazione di «un tavolo di monitoraggio delle misure per rafforzare gli enti locali» nel raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. Il ministro Franco ha poi sottolineato che «per il 2022 gli obiettivi del Pnrr da raggiungere sono 100: a loro è legata l’erogazione di 46 miliardi di euro». Nel primo semestre dell’anno gli obiettivi sono 45, per una quota di 26 miliardi di euro, mentre nel secondo semestre gli obiettivi saranno 55 e al loro raggiungimento sarà collegata l’erogazione di ulteriori 20 miliardi. Franco ha spiegato che rispetto agli iniziali 191,5 miliardi di euro previsti dall’Ue per il Pnrr italiano, a cui si sommano i 30,6 miliardi di euro del Fondo complementare, ci sarà una decurtazione delle risorse, pari a circa 200 milioni di euro, dovuta al surplus di crescita del Pil italiano tra il 2020 e il 2021. «Ci saranno aggiustamenti maggiori per altri Paesi nelle due direzioni – ha spiegato il titolare del dicastero di via XX Settembre -. Ora però si pone il problema di questi 200 milioni in meno, che rappresentano comunque una quota relativamente limitata».
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