L’appello dei giovani ucraini: «Aiutateci, difendete l’Europa» – Il video
L’entrata in Ucraina delle truppe russe all’alba di stamattina ha colto di sorpresa gran parte della popolazione, causando ansia e sconforto anche tra i più giovani. Putin ha detto giorni fa che il loro paese è un invenzione di Lenin, un paio di linee sulla carta geografica. Specie i ragazzi, però, si sentono a tutti gli effetti europei e nonostante il momento angosciante e le comunicazioni incerte, due di loro hanno raccontato ad Open come vivono queste ore. Ira ed Elizabeth si trovano in due parti del paese molto distanti tra loro. Ira, 26 anni, ha inviato la sua testimonianza da Nizhyn, circa 130 chilometri a nord-est di Kiev, mentre Elizabeth, 23 anni, ha comunicato la sua situazione via audio dal centro di Odessa, una delle città più colpite dagli attacchi russi.
Ira ha voluto lanciare un messaggio, chiedendo all’occidente: «Aiutateci, aiutate l’Ucraina, difendete, l’Europa». La ventiseienne ha ribadito che gli ucraini e le ucraine rimangono uniti e il loro esercito è pronto, ma che avranno bisogno di aiuto per vincere questa guerra. Elizabeth, invece, prima di ogni altra cosa chiede la pace, anche a costo di piegarsi alle volontà russe: «Se Putin arrivasse e mi dicesse che devo scegliere tra essere annessa alla Russia e la guerra, sarei la prima a mettersi in fila per essere annessa». Non si capisce «chi vuole questa guerra, eppure la guerra è già qui», ha commentato la ventitreenne dalla città sul Mar Nero tra le prime ad essere colpite durante l’incursione.
I tweet
In un clima molto diverso da quello delle ultime guerre, anche recenti, buona parte delle informazioni pratiche, oltre a quelle sull’andamento del conflitto, circolano in rete. Nel paese si teme che presto tutti canali di comunicazione con il mondo esterno verranno bloccati. Niente internet e cellulari, il che costringerebbe gli ucraini e le ucraine ad affidarsi solamente a televisione e radio. Per questo, da oggi circolano su Twitter liste di stazioni radio a cui affidarsi in caso di blocco degli altri canali.
Ma Twitter, come un po’ tutti i canali social, è una fonte di informazione anche per tante indicazioni pratiche su come organizzare la vita in queste ore. Ad esempio, circolano consigli su come schermare le finestre per evitare che vengano frantumate dall’onda d’urto delle bombe.
Nozioni di sopravvivenza che si sommano a video e immagini dei danni causati dal conflitto e delle code di auto alle stazioni di servizio.
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