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Ucraina, la Russia ordina un’offensiva a tutto campo. A Kiev colpito un ospedale oncologico per bambini. Il cielo si illumina con le bombe

26 Febbraio 2022 - 23:59 Redazione
L'esercito russo è arrivato nella capitale ucraina. Von der Leyen annuncia l'esclusione delle banche russe dallo Swift

Kiev è sempre più minacciata dalle forze del Cremlino arrivate nella capitale ucraina. Nel frattempo continuano le telefonate tra i leader occidentali nel tentativo di trovare un accordo compatto sulle ulteriori sanzioni da infliggere a Putin. La questione più delicata sul tavolo è l’esclusione della Russia dal sistema finanziario Swift. L’Italia con Mario Draghi ha ufficialmente dichiarato il sostegno alla sanzione durante la telefonata finalmente avvenuta con il presidente Zelensky, che ora spinge ed esorta l’Ue a seguire l’esempio. Mentre potenti lanciarazzi russi si dirigono al confine ucraino, la popolazione in guerra tenta di scappare in ogni modo. Nulla di fatto per il tavolo di negoziati, sperato nelle ultime ore, tra Mosca e Kiev. Domani alle 15 si terrà una riunione dei ministri degli Esteri del G7. Intanto la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha annunciato l’esclusione della banche russe dal circuito Swift.

23.59 – Un’esplosione infiamma il cielo della capitale

A darne notizia per prima è la Cnn. Un’esplosione ha scosso tutta la città di Kiev, illuminando il cielo notturno, tutto a circa 20 chilometri dal centro della città. Sembra che i bombardamenti siano ripresi. Secondo altri tweet, ancora da verificare, all’esplosione sarebbe seguita anche un incendio con un’alta colonna di fumo. Dalle prime informazioni che stanno circolando sui media sembra che i missili russi abbiano colpito i incendiato il deposito di petrolio di Vasylkiv, cittadina alle porte di Kiev.

22.29 – A Kiev suonano le sirene

Poco dopo le 22 ora italiana, le sirene hanno ricominciato a suonare a Kiev. I cittadini sono stati invitati a entrare nei bunker e nei sotterranei. Le autorità prevedono «pesanti raid aerei».

21.33 – L’artiglieria russa contro l’ospedale Okhmadyt di Kiev

Secondo le testimonianze pubblicate dal Kyiv Independent a Kiev cadono molti razzi ovunque. Dalle prime informazioni sembra che l’artiglieria russa abbia colpito l’ospedale oncologico per bambini Okhmadyt di Kiev. Ci sarebbe un morto, un bambino, e altre quattro persone ferite, due bambini e due adulti. Intanto le ferrovie statali hanno interrotto la fornitura elettrica alla stazione centrale di Kiev: in queste ore si stanno registrando diversi bombardamenti in tutta la zona.

21.16 – Charles Michel: «Manderemo aiuti militari»

Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha annunciato che dall’Unione europea verranno mandati aiuti militari in Ucraina: «Difesa europea in azione a sostegno dell’Ucraina. Faciliteremo la consegna di aiuti militari, l’Ucraina democratica prevarrà». Pochi minuti prima Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri, aveva annunciato: «Convoco domani alle 18.00 una riunione virtuale dei ministri degli Esteri dell’UE per adottare ulteriori misure a sostegno dell’Ucraina, contro l’aggressione della Russia».

20.07 – Anche il Belgio manda armi a Kiev

Il premier belga Alexander de Croo ha annunciato su Twitter che il suo Paese fornirà all’Ucraina 2 mila mitragliatrici e 3.800 tonnellate di carburante per i mezzi dell’esercito. De Croo ha precisato che «un’analisi più approfondita delle richieste» militari di Kiev «prosegue».

19.27 – Biden: «O sanzioni o terza guerra mondiale»

Il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden ha parlato in un’intervista a Bryan Tyler Cohen. «L’alternativa all’imposizione di dure sanzioni», ha detto riferendosi al pacchetto di misure studiato dall’Occidente contro la Russia, «sarebbe la terza guerra mondiale».

18.50 – Berlino autorizza l’invio di armi a Kiev

Il governo tedesco ha autorizzato l’invio all’Ucraina di pezzi di artiglieria dall’Estonia. La conferma del cambio di posizione arriva nel tardo pomeriggio di oggi, dopo che nelle ore precedenti erano arrivate altre notizie simili. La Bild aveva infatti annunciato che il cancelliere Olaf Scholz era in procinto di autorizzare i Paesi Bassi a inviare 400 lanciarazzi anticarro all’Ucraina. Si tratta di armi che in passato erano state fornite all’Olanda dalla Germania e, in questi casi, serve l’autorizzazione dello Stato da cui le armi provengono. Fino a oggi, Scholz aveva escluso la consegna di armi letali per ragioni storiche. Una posizione fortemente criticata dall’Ucraina, che aveva definito «ridicolo» l’invio di 5.000 elmetti. «In questa situazione è nostro dovere sostenere l’Ucraina contro l’armata russa che sta invadendo il paese sotto al guida di Putin. La Germania è vicina, al fianco dell’Ucraina», ha detto il cancelliere.

17.45 – Scatta il coprifuoco a Kiev

Alle 17 di oggi è scattato il coprifuoco a Kiev, che terminerà, salvo proroghe, alle 8 di lunedì 28 febbraio. «Nelle nostre strade sono in corso combattimenti – ha spiegato l’amministrazione comunale – Vi chiediamo di restare il più possibile calmi e prudenti. Se siete in un rifugio, non lasciatelo. Se siete a casa, non avvicinatevi alle finestre e non uscite sui balconi. Nascondetevi in una stanza chiusa, per esempio in bagno, e copritevi con qualcosa che possa proteggervi dai detriti».

16.40 – Mosca allarga l’attacco in Ucraina

La Russia ha ordinato al suo esercito di allargare l’offensiva in Ucraina «da tutte le direzioni». Ad annunciarlo è il portavoce del ministero della Difesa di Mosca. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass, dopo che Zelensky ha definito «inaccettabili» le condizioni della Russia per i negoziati, il ministero ha chiesto agli ucraini di fare pressioni sul governo di Kiev affinché ritiri le armi pesanti dal territorio. Fonti del Pentagono parlano di decine di migliaia di truppe russe in Ucraina inviate nelle ultime 24 ore.

16.20 – L’allarme di Kiev: «Possibili attacchi chimici nel Donbass»

Secondo i media ucraini, l’intelligence di Kiev ha ricevuto informazioni in merito a possibili attacchi chimici russi nel Donbass, nelle zone controllate dai separatisti di Donetsk. Stando alle informazioni di intelligence, la responsabilità degli attacchi verrebbe poi attribuita a Kiev. Alla popolazione filo-russa e ai militari di Mosca, proseguono i media ucraini, sarebbero state distribuite maschere antigas.

14.56 – Zelensky: «La Turchia bandirà le navi da guerra russe dal Mar Nero»

«Ringrazio il mio amico, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il popolo turco per il loro forte sostegno. Il divieto di passaggio delle navi da guerra russe nel Mar Nero e un significativo supporto militare e umanitario per l’Ucraina sono oggi estremamente importanti. Il popolo ucraino non lo dimenticherà mai!». Questi i ringraziamenti del presidente ucraino per l’ultima decisione del presidente turco Erdogan. Secondo Zelensky, la Turchia fermerà le navi da guerra che transitano attraverso lo stretto dei Dardanelli e del Bosforo, collegamento tra il Mar Nero e il Mediterraneo. Mosca, però, chiarisce di non avere «ricevuto alcuna notifica ufficiale» da Ankara.

14.49 – Il Parlamento ucraino: «Giocattoli bomba lanciati da aerei russi»

L’allarme che arriva dal Parlamento ucraino è drammatico. Secondo quanto riferito dall’account ufficiale twitter Verchovna Rada nella regione di Sumy starebbero disperdendo giocattoli per bambini, telefoni cellulari e oggetti di valore «pieni di esplosivo».

14.37 – Orban:«L’Ungheria sosterrà tutte le sanzioni dell’Ue»

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán sosterrà tutte le sanzioni dell’Ue contro la Russia senza limiti o blocchi di sorta. La dichiarazione del leader arriva soprattutto in riferimento alla possibile esclusione di Mosca dal sistema Swift, su cui il presidente ucraino continua a cercare consensi. Dopo l’ok dell’Italia e di Cipro arrivata in mattinata, anche l’Ungheria ha chiarito la sua posizione sulle sanzioni. «L’Ungheria ha chiarito che sosteniamo tutte le sanzioni, quindi non bloccheremo nulla, quindi ciò che i primi ministri dell’Unione europea sono in grado di concordare, lo accettiamo e lo sosteniamo», ha spiegato Orbàn.

14.25 – Zelensky: «Più di 100mila invasori sulla nostra terra»

Il presidente ucraino continua a informare tramite i social la resistenza di Kiev alle forze russe. «Ci sono più di 100mila invasori sulla nostra terra», ha scritto, «sparano insidiosamente agli edifici residenziali». Zelensky continua avvisando di un colloquio telefonico avuto con il primo ministro indiano Ram Nat Khovind. «Abbiamo bisogno del supporto politico dell’India nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Fermiamo l’aggressore insieme».

14.19 – Kiev: «Nostra bomba su territorio russo? Solo propaganda»

«La propaganda russa è uscita dai binari e ipotizza che l’Ucraina si stia preparando a sganciare una “bomba sporca” sul territorio russo. Questo è un falso malato». Con queste parole il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba smentisce le voci su un ordigno che sarebbe pronto ad essere sganciato sul territorio russo. «L’Ucraina non ha armi nucleari, non svolge alcun lavoro per crearle o acquisirle».

14.05 – Cremlino: «Kiev ha rifiutato negoziati, nessuna tregua»

«La Russia è in grado di prendere misure adeguate per mitigare i danni delle sanzioni». Queste le parole diffuse dal Cremlino in risposta alle sanzioni che i leader occidentali hanno deciso e decideranno di adottare contro Mosca. «Provvederemo con misure che si adattano al meglio agli interessi nazionali in risposta alle sanzioni». Il Cremlino ha poi annunciato che nel pomeriggio riprenderà l’avanzata delle forze russe in Ucraina come previsto dal piano operativo a causa dell’assenza di negoziati che Mosca imputa a Kiev. «Il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato ieri lo stop temporaneo all’avanzata in Ucraina, in attesa di possibili negoziati con Kiev, ma l’operazione sembra essersi fermata dopo che la leadership ucraina ha rifiutato di negoziare» ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

13.39 – Il ministro Difesa Gb: «Forze russe a 30 chilometri da centro Kiev»

Il numero maggiore di forze russe si trova a 30km dal centro di Kiev. A farlo sapere è il ministero della Difesa del Regno Unito. Nella nota diffusa anche un avvertimento: «Le perdite potrebbero essere pesanti e maggiore di quanto anticipato o riconosciuto dal Cremlino». Così come confermato in mattinata dal sindaco di Kiev, anche le informazioni dell’intelligence britannica riportano una resistenza ferrea della difesa ucraina: «La Russia non ha ancora il controllo dello spazio aereo dell’Ucraina. Questo ridurrà l’efficienza dell’Aeronautica russa».

13.30 – Kiev, stazione centrale presa d’assalto da popolazione in fuga

La metropolitana a Kiev è diventata un rifugio sotterraneo. Come possono i cittadini raggiungono la stazione centrale della capitale per tentare la fuga. I treni sono gratuiti e la popolazione aspetta l’arrivo dei mezzi per garantirsi un posto fuori dall’inferno. Il servizio è limitato e i convogli sono stracolmi.

13.10 – La guerra degli spazi aerei

A farlo sapere è stata l’autorità per l’aviazione civile russa: le compagnie aeree di Bulgaria, Polonia e Repubblica Ceca non potranno più volare da e verso il proprio territorio. Un botta e risposta tra Paesi che continua a coinvolgere anche lo spazio aereo. Pochi giorni fa la Russia aveva già preso una decisione analoga per il Regno Unito, bandendo tutte le compagnie aeree britanniche dal suo spazio aereo. La scelta era arrivata in risposta al divieto di Londra sui voli verso la Gran Bretagna della compagnia russa Aeroflot. A comunicare il blocco aereo per i russi invece è anche il primo ministro dell’Estonia Kaja Kallas: su Twitter ha esortato gli altri Paesi dell’UE a seguire l’esempio. «Non c’è posto per gli aerei dello stato aggressore nei cieli democratici», scrive. Ad unirsi all’appello è anche la Lettonia. Dopo Polonia, Estonia, Bulgaria e Repubblica ceca anche i lettoni chiuderanno il proprio spazio areo alle compagnie russe. A farlo sapere è il ministro della Giustizia lettone Janis Bordans. «State tranquilli, il nostro spazio aereo sarà chiuso ai voli russi», ha scritto sul suo account Twitter.

12.41 – A Kiev coprifuoco dalle 17. «Chiunque in strada verrà trattato da nemico»

Il sindaco di Kiev, Vitalii Klitschko, ha annunciato il coprifuoco in città «dalle 17 alle 8 per una più efficace difesa della capitale e per la sicurezza dei suoi abitanti». Su Telegram e Twitter il primo cittadino aggiunge che il provvedimento resterà in vigore fino alla mattina del 28 febbraio. «Tutti i civili che saranno trovati in strada saranno considerati membri del gruppo di sabotaggio del nemico».

12.30 – Palazzo Chigi conferma chiamata di Draghi con Zelensky

Arriva anche da Palazzo Chigi la conferma di quanto annunciato dal presidente ucraino Zelensky poche ore fa. La telefonata tra i due, rimandata nella giornata di ieri con qualche incomprensione di troppo, è avvenuta nella mattinata di oggi. «Il Presidente Draghi ha telefonato oggi al Presidente Zelensky per esprimere a lui e al popolo ucraino la solidarietà e vicinanza dell’Italia di fronte all’attacco della Federazione Russa». Un appoggio che il premier italiano ha dato anche su una delle più dure sanzioni finanziarie che l’Occidente intende riservare alla Russia. A farlo sapere è stato lo stesso presidente ucraino parlando di una piena disponibilità espressa da Mario Draghi sull’esclusione di Mosca dal sistema Swift. Dopo le perplessità interne del ministro dell’Economia italiano Daniele Franco, espresse nella giornata di ieri, a commentare la posizione del governo Draghi sulla sanzione finanziaria è anche Matteo Salvini. «Bisogna valutare tutto fino in fondo, perché se impedisci i pagamenti tra banche noi non abbiamo più il gas», ha spiegato il leader della Lega durante l’incontro con il console ucraino a Milano. «Per fermare la guerra vale tutto e tutti i mezzi necessari vanno messi in campo, ma un conto è bloccare il patrimonio degli oligarchi, dei politici e dei guerrafondai», ha continuato. «Se sospendiamo i pagamenti l’Italia rimane senza gas e poi bisogna correre ai ripari. Detto questo Draghi è il presidente del Consiglio, ha il nostro sostegno, decida».

11.25 – Sanzioni, bloccata nave russa nella Manica

Una nave commerciale che trasportava veicoli a San Pietroburgo è stata dirottata a Boulogne-sur-Mer (Passo di Calais). La decisione è arrivata dal sospetto che lìimbarcazione appartenesse a una compagnia russa presa di mira dalle sanzioni imposte dall’Ue contro Mosca. Secondo quanto riferito all’agenzia Afp dalla prefettura marittima la barca di 127 metri sarebbe stata intercettata dalla dogana al largo di Honfleur durante la notte da venerdì a sabato. Il responsabile regionale Veronique Magnin ha spiegato: «C’è un forte sospetto che la nave sia legata agli interessi russi colpiti dalle sanzioni».

11.16 – Il grande esodo degli ucraini, 15 Km di coda verso la Romania

Mentre a Kiev l’esercito resiste, la popolazione cerca di rifugiarsi nei sotterranei o di scappare come può. L’esodo dei rifugiati ucraini continua senza sosta, puntando alla Romania e utilizzando il valico di frontiera di Porubne-Siret. I media locali hanno documentato una coda lunga 15 km. «Invitiamo la popolazione a usare anche altri valichi», ha detto il ministero degli Esteri rumeno, soprattutto in riferimento alla grande nuova ondata di arrivi dall’Ucraina prevista nelle prossime ore. Ad abbandonare il Paese sono soprattutto famiglie, donne e bambini che lasciano mariti e padri a combattere per la salvezza della patria.

11.00 – Anche Cipro favorevole all’esclusione della Russia dal sistema Swift

Cipro non bloccherà la decisione di mettere al bando la Russia dal sistema internazionale dei pagamenti Swift: lo ha annunciato oggi in un tweet il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Ce l’abbiamo fatta Cipro ha confermato che non bloccherà la decisione di mettere al bando la Russia da Swift», ha scritto il ministro. «La diplomazia ucraina continua a lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per prendere decisioni importanti e proteggere l’Ucraina dagli invasori russi».

10.20 – Zelensky: «Telefonata con Draghi. L’Italia è favorevole a esclusione russa da Swift»

Il presidente ucraino Zelensky torna a parlare dell’Italia e del premier Mario Draghi. Dopo i disguidi di una chiamata prevista nella giornata di ieri e poi rimandata, i due leader hanno finalmente parlato al telefono: «Questo è l’inizio di una nuova pagina nella storia dei nostri stati Ucraina e Italia. Solo Mario Draghi in una conversazione telefonica ha sostenuto la disconnessione della Russia da SWIFT, la fornitura di assistenza alla difesa», ha fatto sapere Zelensky, «l’Ucraina deve diventare parte dell’Ue». L’ok dell’Italia per una delle più potenti sanzioni finanziarie da destinare alla Russia era stato comunicato anche dal ministro degli Esteri ucraino  Dmytro Kuleba a colloquio con Luigi Di Maio. «Il mio collega mi ha assicurato che l’Italia sosterrà il bando della Russia al sistema Swift», ha annunciato su Twitter nella serata di ieri. A confermare anche una nota di Palazzo Chigi: «Non vi è alcuna richiesta di eccezione sulle sanzioni da parte dell’Italia». I dubbi interni al governo Draghi erano però arrivati dal ministro dell’Economia Daniele Franco: «Se una sanzione dovesse interrompere la possibilità di pagare e quindi interrompere i flussi, per un Paese come l’Italia che utilizza il gas per il 43% del suo fabbisogno e circa il 15% del suo bisogno di energia, il venir meno di questo tipo di forniture potrebbe essere un problema». Ora le dichiarazioni del presidente ucraino sembrano non lasciare dubbi sulla posizione ufficiale dell’Italia.

10.16 – La Polonia rifiuta di giocare le qualificazioni mondiali contro la Russia


L’annuncio è stato dato dalla Federazione calcio polacca: «Non giocheremo le qualificazioni per i mondiali di calcio contro la Russia». Uno dei segnali che nelle ultime ore anche il mondo dello sport e delle competizioni internazionali ha voluto lanciare contro la guerra. «Basta chiacchiere, è ora di agire», ha scritto il presidente della federazione polacco Cezary Kulesza su Twitter, «questa è l’unica decisione corretta. Stiamo lavorando con le federazioni svedese e ceca per presentare una posizione comune alla FIFA».

10.05 – La tragica resistenza di Kiev. Sale il bollettino dei morti da inizio invasione. L’esercito riconquista la centrale elettrica

«Il bilancio delle vittime finora dell’invasione russa dell’Ucraina è di almeno 198, tra i quali 3 bimbi». A riportare le informazioni del Ministero della salute ucraino è il Guardian: «Sono 1.115 le persone rimaste ferite, inclusi 33 bambini». Non è ancora chiaro se i numeri di Kiev si riferiscano soltanto alle vittime civili. Nel frattempo le forze ucraine sono impegnate con l’esercito russo nella difesa a Sumy mentre nuove donazioni continuano ad arrivare da altri Paese. La Repubblica Ceca che ha approvato l’invio di 8,6 milioni di dollari di armi. I Paesi Bassi hanno dichiarato che forniranno altri 200 razzi di difesa aerea. Non ultimi gli Stati Uniti che stanno per inviare aiuti militari per 600 milioni di dollari. A Kiev la resistenza continua. Dopo un duro scontro l’esercito è riuscito a riconquistare la centrale elettrica della capitale occupata dai russi nelle ultime ore. A farlo sapere è stato il ministro dell’Energia Herman Halushchenko. A riportare la ntizia anche il The Kiev Independent. «La stazione è completamente sotto controllo. Lo staff tecnico ha lasciato il deposito e ha iniziato a lavorare» ha aggiunto il ministro, «gloria alle nostre Forze Armate».

A documentare la resistenza ucraina anche il sindaco di Kiev. Nella mattinata aveva confermato l’attacco di un missile russo su un edificio residenziale nel centro della capitale. Pochi minuti fa ha twittato ancora: «L’esercito russo non è entrato in città ma sono previsti più attacchi aerei, rimanete nei rifugi, non uscite». Il sindaco avverte anche che la metropolitana di Kiev funziona solo come rifugio antiaereo e che quindi tutti i treni saranno bloccati.

9.32 – Dagli Usa aiuto militare all’Ucraina per un valore di 600 milioni di dollari

Dagli Stati Uniti arriva un aiuto militare in Ucraina per un valore di 600 milioni di dollari. L’ordine di Joe Biden comunicato da Interfax sarebbe stato diffuso tramite un memorandum in cui il presidente «delega il Segretario di Stato a fornire assistenza militare immediata all’Ucraina». Secondo le fonti i 600 milioni di dollari messi a disposizione dell’Ucraina saranno ripartiti in 250 milioni per l’assistenza e 350 milioni per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti «in termini di articoli e servizi per la difesa, per l’istruzione e l’addestramento militare».

9.02 – Zelensky a Michel: «È tempo che l’Ucraina entri a far parte dell’Ue»

«È un momento cruciale per chiudere una volta per tutte la lunga discussione e decidere sull’adesione dell’Ucraina alla UE». Così il presidente dell’ucraina Volodymyr Zelensky avvisa su Twitter di un dialogo avvenuto con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel su una delle decisioni che potrebbe inasprire non poco il conflitto già in atto con la Russia. «Un’ulteriore assistenza efficace e l’eroica lotta degli ucraini per il loro futuro libero» ha aggiunto Zelensky. In un secondo tweet il presidente ucraino ha continuato sul tema dell’Ue documentando anche la discussione avuta con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. «L’Ucraina sta combattendo l’invasore con le armi in mano, difendendo la sua libertà e il futuro europeo. Discussa con von der Leyen un’assistenza efficace al nostro Paese da Eu in questa lotta eroica. Credo che anche l’Unione Europea scelga l’Ucraina».

8.34 – Le forze armate ucraine: documenti contraffatti

Le forze armate ucraine hanno denunciato su Twitter che circolano documenti contraffatti utilizzati probabilmente dai russi per spostarsi in Ucraina.

7.25 – La Russia annuncia: caduta Melitopol

La città di Melitopol è sotto il controllo dell’esercito russo. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa russo all’agenzia di stampa Ifax. In nottata la Tass aveva scritto che l’esercito russo era entrato nella città «senza trovare resistenza». Sky News pubblica intanto sul suo sito online un video in cui si sentono colpi di arma da fuoco ed esplosioni dall’ospedale della città nel sud-est dell’Ucraina. Le Forze russe hanno anche annunciato oggi di avere abbattuto sette aerei da combattimento ucraini, oltre a otto elicotteri e sette droni e di avere distrutto 87 carri armati e 28 lanciamissili MLRS (Multiple Launch Rocket System).

6.59 – L’Onu: «100 mila profughi»

Oltre 100.000 ucraini sono stati costretti a lasciare le loro case e sono sfollati all’interno del Paese, mentre diverse migliaia si sono diretti verso Polonia, Ungheria, Slovacchia, Moldavia e Romania. Lo fa sapere l’Onu che riporta dati che risalgono al 24 febbraio. Nei giorni successivi all’invasione sono stati segnalati pesanti ingorghi sulle strade in direzione ovest con migliaia di persone che hanno continuato a lasciare le loro case.

5.42 – Zelensky guida la resistenza a Kiev

Zelensky si trova nella capitale e sta guidando personalmente la resistenza di Kiev all’invasione russa. Lo ha fatto sapere l’emittente televisiva di Stato Dom. I militari ucraini hanno anche intercettato un drone russo nel Mar Nero che aveva preso di mira una nave ucraina della Guardia di frontiera. Le forze di Kiev hanno abbattuto il drone vicino a Chornomorsk, nella regione di Odessa. Un video pubblicato su Youtube mostra Zelensky che sorseggia un caffè nella base militare di Kiev.

5.22 – L’ambasciata Usa: «Correte nei rifugi»

L’ambasciata Usa in Ucraina ha avvertito i cittadini americani presenti nel Paese di individuare il rifugio più vicino. In un tweet l’ambasciata ha sostenuto che «le condizioni potrebbero peggiorare senza preavviso. La situazione della sicurezza in tutta l’Ucraina rimane altamente instabile e le condizioni potrebbero deteriorarsi senza preavviso. I cittadini statunitensi dovrebbero rimanere vigili e conoscere la posizione del rifugio o dello spazio protetto più vicino».

4.55 – I sabotatori russi travestiti da ucraini

L’Ukrainska Pravda sostiene che alcuni sabotatori russi travestiti da poliziotti si sono avvicinati a un posto di blocco vicino a Vasylkiv, a sud di Kiev, dove sono stati segnalati pesanti combattimenti, e hanno sparato ai soldati ucraini. Subito dopo, un gruppo di soldati russi è arrivato al posto di blocco con un camion. Altre fonti hanno riferito che i soldati ucraini colpiti al checkpoint sono stati uccisi. «In questo momento – affermano fonti dell’esercito – è in corso una feroce battaglia per l’aeroporto». Il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov sostiene che «stiamo fermando l’orda nel miglior modo possibile, la situazione a Kiev è sotto il controllo delle forze armate ucraine e dei nostri cittadini».

4.22 – L’attacco aereo a Kiev

Alcuni aerei russi stanno tentando atterrare nell’area di Vasylkiv nella regione di Kiev. In zona sono stati segnalati combattimenti mentre altre operazioni sono sul terreno: la difesa aerea ucraina ha abbattuto un aereo di supporto ravvicinato russo e un elicottero nel Donbas: un sistema S-300 ha abbattuto un jet russo Sukhoi Su-25 e un elicottero, secondo l’Agenzia ucraina per le comunicazioni. Ci sono combattimenti e bombardamenti anche vicino alla centrale elettrica di Kiev, che hanno visto per ora la prevalenza degli ucraini. Le forze ucraine hanno poi abbattuto un altro aereo russo da trasporto Il-76 dopo quello colpito nelle scorse ore abbattuto a Vasylkiv, vicino Kiev, secondo fonti ucraine con 150 militari a bordo. Il secondo Il-76 sarebbe stato centrato dalla contraerea ucraina vicino a Bila Tserkva, circa 80 chilometri a sud di Kiev, con oltre 100 paracadutisti pronti a lanciarsi sulla capitale.

4.05 – L’Ucraina attacca il Donbass

L’agenzia di stampa Tass sostiene che l’esercito ucraino ha condotto nove attacchi contro sette località residenziali nella repubblica popolare di Lugansk. L’attacco all’insediamento di Donetsk ha provocato la morte di due residenti. Il numero degli attacchi quotidiani dell’esercito ucraino sul territorio controllato dalla Repubblica popolare di Lugansk è più che triplicato nelle ultime 24 ore – aggiunge l’agenzia, precisando che gli attacchi hanno danneggiato cinque case.

3.15 – La battaglia di Nikolaev

La difesa aerea delle forze armate ucraine ha respinto una serie di attacchi russi su Mykolaiv (Nikolaev in russo), un porto sul Mar Nero. Lo sostiene il capo dell’amministrazione statale regionale Vitaly Kim su Telegram, secondo quanto riferito dalla Ukrainska Pravda. Secondo la stessa fonte, l’aeronautica militare di Kiev ha impedito alle truppe russe di arrivare a Ochakov, una base navale poco distante.

2.22 – “Abbattuto un aereo russo”

L’Ucraina sostiene di aver abbattuto un aereo russo Ilyushin Il-76 con alcuni paracadutisti a bordo nell’area di Vasilkov dove sono in corso pesanti combattimenti. Lo ha reso noto, secondo l’agenzia locale Unian, il comandante in capo delle forze armate ucraine che ha definito l’accaduto “una vendetta” per l’abbattimento di un aereo con paracadutisti ucraini all’aeroporto di Lugansk nel 2014.

A cura di: Giada Giorgi e Alessandro D’Amato

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