Che fine ha fatto la road map del governo per le riaperture? Regioni in pressing: «Addio Green pass dal 1° aprile»
A metà febbraio fa il premier Mario Draghi annunciava l’imminente arrivo di una road map che avrebbe segnato la progressiva uscita del Paese fuori dall’emergenza Covid-19. Riaperture, fine quarantena e saluto al Green pass erano alcune delle tappe annunciate e più attese per un ritorno alla normalità verso la stagione estiva. Quello che da più di una settimana continua a succedere in Ucraina ha stravolto l’agenda del governo Draghi e se da un lato la data del 31 marzo rimane l’unica vera certezza sulla fine ufficiale dello stato di emergenza sanitaria, dall’altro continua a non essere chiaro in quali tempi ristoratori, gestori e cittadini in generale potranno tornare con più libertà a svolgere le loro attività. A tentare di risolvere l’impasse sono le Regioni. Giocando d’anticipo sul piano del governo, saranno loro a scrivere il documento con il quale proporranno le tappe per alleggerire le restrizioni. Ipotizzando, in linea con l’urgenza di una ripresa economica e sociale, tempistiche tutt’altro che dilatate.
In pressing sull’addio al Green pass già dall’1 aprile
Il primo obiettivo sarà quello di eliminare l’obbligo di Super Green pass, la Carta verde per vaccinati o guariti dal virus, già dall’1 aprile. Le amministrazioni locali hanno premura di avvicinarsi alla stagione turistica nelle migliori condizioni possibili, garantendo ad alloggi, musei, e ristoranti di accogliere senza limitazioni di sorta visitatori e clienti. «Giusto rimodulare fino all’abolizione il Super Green pass, ma in maniera graduale», avverte il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, «non dal primo aprile ma nel mese di aprile, con una progressività soprattutto sul lavoro, dove valuterei attentamente un’abolizione prima rispetto al resto». La vera priorità riconosciuta da Sileri è quella di abbandonare la regola del distanziamento: «La prima cosa da fare è togliere la distanza tra le persone, tornando a usufruire della capienza normale allo stadio o in ufficio». Mentre per l’addio all’obbligo di mascherina anche all’aperto il sottosegretario considera più giusto «attendere intorno alla metà di aprile». Nonostante alcuni rappresentanti del governo facciano leva su mascherine e distanziamento, le Regioni puntano al Green pass.
«Alleggerire i controlli da subito»
Una delle tappe da fissare fin da subito per i governatori riguarderebbe i controlli del pass sanitario. Il presidente della Conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga spiega che «prima di ogni cosa» sarebbe necessario «alleggerire i controlli sul certificato verde». Dopo due anni di pandemia, sarebbe arrivato cioè il momento di affidarsi calla responsabilità dei singoli cittadini e di non coinvolgere più i ristoratori nelle verifiche quotidiane. «Se le forze dell’ordine trovano una persona senza pass, la sanzione deve essere individuale senza altre responsabilità». Secondo l’idea condivisa dalle Regioni l’alleggerimento dei controlli però dovrebbe essere soltanto la strada d’avvicinamento a un’imminente abbandono del pass sanitario. La data più importante da strappare al governo rimarrebbe quella del 1° aprile, in prossimità delle vacanze di Pasqua, con l’obiettivo di recuperare quel che resta della prima parte della stagione turistica. La proposta delle amministrazioni locali si baserebbe anche su una questione di allineamento con gli altri Paesi turistici: dalla Grecia alla Spagna la strada è quella di una ritrovata normalità con aperture già compiute o fissate.
Secondo quanto riferito dai governatori, con molta probabilità, il governo Draghi si troverà a dover valutare la cancellazione dell’obbligo di Carta verde già dall’1 aprile per tutti gli hotel e le strutture ricettive, per l’ingresso in bar e ristoranti almeno all’aperto, per musei, siti culturali, per i mezzi di trasporto pubblico locale ma anche treni e aerei su tratte nazionali. Insieme alla misura sul pass rafforzato, l’idea è anche quella di un addio al Green pass base, ottenibile anche solo con un tampone negativo, nei negozi, nelle banche e negli uffici pubblici da subito, mentre resterebbe ancora per un po’ l’obbligo nei luoghi al chiuso, compresi bar, ristoranti, cinema e teatri. In parallelo alle tappe del pass sanitario la proposta contenuta nel documento sarà anche quella di eliminare l’obbligo di mascherina Ffp2 per salire sui mezzi di trasporto.
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