Razzi controcarro: l’arma segreta che la Nato regala all’Ucraina per combattere Putin
I razzi controcarro sono missili terra-aria che si dirigono automaticamente verso gli obiettivi. Fanno parte delle tante armi da consegnare da parte dell’Occidente all’Ucraina e la loro efficacia è stata già testata. I duemila missili controcarro Nlaw consegnati dal governo britannico hanno già colpito l’esercito russo causando perdite importanti. Grazie al software di guida che punta sulla parte superiore degli obiettivi, quella meno blindata. E alle corazze reattive che esplodono all’impatto dei missili per vanificare l’effetto delle testate a carica. Ma, spiega Repubblica, c’è un problema di difficile risoluzione: quelli britannici sono arrivati in aereo, ora non è possibile consegnarli in questo modo perché la Russia controlla lo spazio.
E allora l’unica strada è quella del trasporto stradale. Attraverso la Polonia, secondo il quotidiano. Intanto i razzi controcarro hanno già fatto il loro lavoro a Sumy, dove da una settimana la Prima Armata russa soffre perdite pesanti. Dalla Polonia le armi arrivano in Ucraina a bordo di furgoni in quella che è un’operazione segretissima. Aiutata dalla maneggevolezza degli ordigni: un metro di lunghezza e 13 chili di peso. Basta un veicolo per trasferirli. Senza farsi beccare dai satelliti di Mosca. Per questo le carovane attraversano il fiume Dnepr per arrivare al ponte, attraverso due ponti presidiati dagli ucraini. Mentre è difficile, se non impossibile, raggiungere Kiev. Le strade sono piene di tank.
Il Cremlino ha l’esigenza di bloccarli ma non sa come: il confine polacco è pieno di strade. E la Nato può usare pure il confine rumeno. Anche l’individuazione può non bastare visto che i camion si infilano in sentieri e foreste. Ieri squadroni di elicotteri si sono schierati in Bielorussia vicino al confine con la Polonia. Useranno anche i droni da ricognizione e d’attacco. E infine, conclude il quotidiano, c’è anche uno scenario inquietante: il Gru, l’intelligence militare russa, ha punito negli scorsi anni le aziende ceche e bulgare che rifornivano le truppe ucraine nel Donbass, facendo saltare in aria i depositi e assassinando i proprietari.
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