Il piano Ue per dipendere meno dal gas russo, il modello dei vaccini anti Covid: l’ipotesi di import zero da Mosca
La notizia è stata pubblicata da Bloomberg. Secondo le indiscrezioni raccolte dalla testata, nella Commissione Ue di domani 8 marzo verrà presentato un piano d’emergenza per l’energia: l’obiettivo è quello di ridurre dell’80 per cento la dipendenza dalle importazioni di gas russo. Gli interventi per raggiungere questo traguardo dovrebbero essere l’aumento delle importazioni attraverso gasdotti diversi da quelli russi e il potenziamento delle fonti rinnovabili. Secondo uno studio citato dal New York Times negli ultimi 30 anni la Russia ha dato all’Europa il 40 per cento del gas naturale utilizzato nel continente e il 25 per cento del petrolio. La direzione è stata confermata anche dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, nella serata di oggi ha spiegato al TG1 la strategia: «Oggi stiamo lavorando per ridurre questa dipendenza. Per metà anno, circa la metà del gas importato dalla Russia sarà sostituita da altre fonti».
Secondo Cingolani la strategia migliore è seguire lo stesso schema utilizzato per i vaccini contro il Covid e trasformare l’Unione europea in un unico compratore di gas: «Immaginiamo uno scenario in cui tutta l’Europa si ponga come unico compratore di gas. Ci aiuterebbe molto». Cingolani ha aggiunto anche una nota sul prezzo dell’elettricità: «Molti non sanno che il prezzo dell’elettricità è connesso al prezzo del gas. Siamo all’assurdo che le energie rinnovabili che costano poco vengono prezzate al prezzo dell’energia che sarebbe prodotta col gas. Questo è un aggravio inutile in bolletta e va risolto con una negoziazione di mercato a livello europeo che cambi le regole di questo gioco».
Dombrovskis: «Dalla Norvegia possibilità a colmare le carenze»
Il vicepresidente della Commissione europea ha alzato il tiro rispetto alle previsioni di Bloomberg. Valdis Dombrovskis ha anticipato che la Commissione sta valutando una strategia per essere del tutto indipendenti dal gas russo, anche senza rinnovabili: «È chiaro che non sostituiremo il gas russo del tutto con le rinnovabili tra un anno o due, perciò se vogliamo procedere rapidamente allo ‘zero import’ dalla Russia, dobbiamo importare il gas da un’altra parte». Dombrovskis ha svelato anche la carta Norvegia, spiegando che la principale società di gas del Paese scandinavo avrebbe messo sul campo «una disponibilità del 100 per cento per colmare le carenze». In Norvegia il settore oil&gas è fondamentale per l’economia del Paese. Secondo una serie di dati citati dall’agenzia stampa Agi rappresenta il 14 per cento del Pil e offre lavoro a oltre 160 mila persone.
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