Riccardo Cocco e Andrea Palmieri: i due ultrà italiani da Forza Nuova al Donbass per sostenere Putin
Sono due i nomi di italiani he collegano il Donbass, la guerra in Ucraina, i filoputiniani e l’estrema destra nel nostro paese: si tratta di Riccardo Emidio Cocco e di Andrea Palmeri, arruolatisi nel tempo nelle fila dei gruppi militari filo russi per combattere a favore delle due Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Alcuni loro video sono diventati in questi giorni virali soprattutto sui canali Telegram che inneggiano al presidente russo Vladimir Putin e alla sua invasione della terra ucraina. In particolare di Palmeri, detto “il generalissimo” e già capo ultrà dei Bulldog, una delle curve più nere d’Italia, quella della lucchese, indagato nell’inchiesta su reclutatori e mercenari combattenti filorussi nel Donbass. I due fanno parte della galassia dell’ultradestra italiana e sull’Ucraina hanno già avuto modo di scontrarsi con altri camerati, ricostruisce Il Messaggero. Già, perché la guerra “a bassa intensità” del Donbass ha visto dal 2016 come protagoniste formazioni militare neonaziste ucraine come il battaglione Azov, e politiche come Pravyj Sektor (Settore destro).
Le indagini
Sono datati 23 febbraio e 6 marzo 2022 due brevi video di Cocco attenzionati dalle intelligence occidentali. Qualche giorno, il 21, Cocco aveva partecipato, con Palmeri, ad una conferenza a sostegno delle popolazioni del Donbass. Nei video si lancia un appello agli italiani per sostenere le Repubbliche separatiste «con donazioni e atti dimostrativi». E lo stesso Cocco dice di averlo fatto a sua volta, un atto dimostrativo: quello di aver messo uno striscione a piazza del Popolo dove si legge «Usa la guerra è colpa tua. Europa rialza la testa. Fuori dalla Nato. No alle sanzioni suicide. Chiedi la pace». Cocco, con questi video, è diventato un punto di riferimento on line. Ma di lui si trova poco. Assai più presente è Palmeri, che da ormai otto anni partecipa al conflitto in Donbass. 42 anni, lui come Cocco avevano sostenuto la candidatura di Alfredo Iorio come sindaco di Roma, per Forza Nuova, nel 2016.
Il video da Donetsk
Virale anche, in queste ore, un altro video di sei minuti in cui il presidente della Repubblica separatista di Donetsk, Denis Pushilin, assicura di aver scoperto le prove, a suodire schiaccianti, dei «piani aggressivi del regime ucraino e di coloro che vi sono dietro». Complice un blitz delle milizie filo russe nella città di Berdyansk, nella sede dell’organizzazione paramilitare ucraina di estrema destra Pravyj Sektor, i suoi miliziani avrebbero, dice, trovato nelle sede del partito i progetti di attacco ucraini, pianificati con il sostegno della Nato. In un computer portatile «con matricola Nato che contiene le mappe dettagliate dell’area di Donetsk e della Crimea, con l’ubicazione di unità e strutture militari» avversarie. L’attacco, sostiene, contro le due Repubbliche separatiste, era previsto l’ 8 marzo. E invece, dice Pushilin, «la tempestività dell’avvio dell’operazione speciale russa ha impedito l’attuazione dei progetti del nemico».
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