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Addio all’Ermitage, quali opere lasceranno l’Italia per tornare in Russia (e tre sono italiane)

10 Marzo 2022 - 19:28 Ygnazia Cigna
L'Italia dovrà restituire diverse opere di artisti italiani alla Russia
L'Italia dovrà restituire diverse opere di artisti italiani alla Russia
Il famoso museo di San Pietroburgo ha chiesto ad alcuni centri culturali d'Italia di restituire le opere d'arte di sua proprietà. Ecco quali sono e quanto ancora sarà possibile vederle

Il conflitto Russia-Ucraina supera i confini militari ed entra anche nel mondo della cultura: il museo Ermitage di San Pietroburgo ha chiesto ad alcuni musei d’Italia di restituire le opere d’arte di loro proprietà. La notizia è stata un piccolo terremoto per i musei italiani, tanto più che il ministro della Cultura, Dario Franceschini ha già detto che c’è poco da fare. Ma quali sono le opere che rischiano di lasciare i musei italiani? Palazzo Reale di Milano, le Gallerie d’Italia e la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti di Roma sono i musei attualmente coinvolti nella richiesta di restituzione, prevista entro la fine di marzo. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, tra i musei coinvolti nella restituzione c’è anche Palazzo Roverella di Rovigo, presso il quale è presente una mostra espositiva dedicata al noto pittore russo Kandiskij, realizzata in collaborazione con il museo Ermitage di San Pietroburgo. «Per il momento non abbiamo ancora ricevuto alcuna richiesta di restituzione», ha smentito a Open Alessia Vedova, responsabile Patr­imonio artistico ed eventi espositivi della Fondazione Cariparo. Mikhail Piotrovsy, direttore dell’Ermitage, ha chiarito che si tratta di una decisione del ministero della Cultura russo e che «tutti i prestiti in sospeso devono essere restituiti dall’estero alla Russia».

Le parole del ministro della cultura Franceschini

Il Ministro della cultura Dario Franceschini ha riferito ieri che il ministero non ha competenza in materia e che «quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste devono essere restituite». Ha aggiunto che alla prossima riunione del Consiglio d’Europa verrà proposta. Il ministro ha aggiunto che nella prossima riunione del 1 aprile, del Consiglio d’Europa, verrà proposta un’iniziativa collettiva di sostegno alla cultura e agli artisti ucraini.

Le opere da restituire

Tra le 23 opere che le Gallerie d’Italia devono restituire, molte sono di artisti italiani. Tra questi troviamo il Cupido alato di Canova, nell’ambito della mostra Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei. Il Grand Tour era il viaggio che veniva fatto dai giovani nobili d’Europa e anche dai russi. Le opere da restituire all’Ermitage sono ben 23 e, considerato che la mostra finisce il 27 marzo, le Gallerie dovranno disallestire la mostra con una settimana di anticipo.

Le opere di Tiziano e Cariani

A Palazzo Reale sono state richieste due opere presenti nell’ambito della mostra “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano”. Si tratta di “Giovane donna con cappello piumato” di Tiziano e “Giovane donna con vecchio di profilo” di Giovanni Cariani.

Arte Magazine | Giovane donna con cappello piumato” di Tiziano

«La mostra regge benissimo anche senza queste due opere». Sono le parole di Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale di Milano. Ha poi aggiunto che «soprattutto l’opera di Tiziano era importante, ma ci sono talmente tante altre opere che la mostra non avrà una diminuzione del suo significato scientifico».

Il Picasso richiesto a Roma

Le richieste di restituzione sono arrivate anche nella capitale: la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti di Roma dovrà restituire “Giovane donna” di Picasso. L’esposizione “Pablo Picasso Giovane Donna” era prevista dal 15 febbraio al 15 maggio. Al momento è possibile visitare l’opera per ancora venti giorni, i tempi necessari per l’organizzazione della riconsegna.

Arte Magazine | Giovane donna” di Picasso

Ermitage Italia sospende relazioni con l’Ermitage russo

La Fondazione Ermitage Italia «ha sospeso le relazioni con il Museo Ermitage, non verranno chiesti né concessi prestiti o attività che coinvolgono lo Stato – ha annunciato il presidente della fondazione Maurizio Cecconi – ma verranno mantenuti tutti i rapporti con i curatori, gli studiosi e i responsabili dell’Ermitage».

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