Perché è inutile cercare le pillole di iodio in farmacia: i rischi per la tiroide
La conferenza delle Regioni del 10 marzo ha approvato un piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari, che «ha portato a un testo condiviso – ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga -. Rispetto alla iodoprofilassi chiediamo al Governo di facilitare la distribuzione dello iodio stabile, anche con riferimento alla sua classificazione farmacologica, e di emanare un documento attuativo integrativo che specifichi tempistiche, modalità, attività di comunicazione, soggetti coinvolti, ruoli e responsabilità». Quel che forse alcune persone non hanno capito è che si tratta di piani da attuare quando e se ci sarà un’emergenza. Non ha molto senso fare incetta di iodio nelle farmacie oggi, col rischio di restare senza nel caso il pericolo sussistesse davvero. Senza contare che l’assunzione senza alcun beneficio espone solo al rischio di eventi avversi, minacciando anziché proteggere la nostra povera tiroide. I media l’hanno battezzata «corsa allo iodio», in Italia è per la verità un fenomeno blando, mentre risulta più marcato in altri Paesi, come Belgio, Francia e Svizzera. Questa impennata nella richiesta di iodio in farmacia è dovuta all’invasione russa dell’Ucraina, dove l’occupazione di diverse centrali nucleari da parte dell’esercito di Vladimir Putin ha ridestato ingiustificati timori di disastri nucleari e contaminazioni radioattive nel resto dell’Europa. Ne avevamo trattato qui.
La risposta dei farmacisti italiani: «il fai da te è insensato e controproducente»
Ovviamente buona parte dei farmacisti italiani ha già dato un importante contributo. Stando a quanto riporta Federfarma, sono loro i primi a dissuadere i clienti, spiegando che il fai da te è insensato e controproducente. Mentre è più facile l’acquisto di integratori contenenti iodio nelle parafarmacie, nei market e nelle erboristerie. Per non parlare della possibilità di acquistarli online. Tutte modalità che riducono la possibilità di dare al cittadino un’informazione corretta in merito all’ansunzione di iodio. «Negli ultimi due anni, le fake news hanno messo a repentaglio la salute degli italiani. Per questo – continua il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani Andrea Mandelli -, di fronte alla corsa ad acquistare compresse di iodio in farmacia, siamo subito intervenuti per spiegare che questa frenesia non ha alcun senso. Non facciamo prevalere comportamenti irrazionali. In questo momento non c’è alcuna emergenza riguardante le radiazioni e l’assunzione delle compresse di iodio come forma di prevenzione rispetto a una eventuale, futura esposizione alle radiazioni non ha fondamento scientifico. Di più, l’assunzione di iodio in maniera scriteriata può comportare danni gravi alla salute, in particolare alla tiroide».
«Da parte delle Autorità competenti – continua Mandelli -, non vi è alcuna indicazione all’approvvigionamento di iodio per un’eventuale minaccia nucleare. Pertanto, la richiesta di medicinali a base di questa sostanza è del tutto ingiustificata. L’uso indiscriminato e inconsapevole di questi prodotti è da sconsigliare, sia a scopo preventivo, per il quale non vi sono evidenze di efficacia, sia per finalità terapeutiche. L’assunzione di farmaci a base di iodio, come per tutti i medicinali, deve avvenire esclusivamente su indicazione e sotto la supervisione del personale sanitario, e in base agli indirizzi delle autorità sanitarie competenti».
Il segretario nazionale di Federfarma e presidente del Pgeu Roberto Tobia ha spiegato all’Ansa perché le richieste di iodio in tutt’Italia, soprattutto al Nord, possono portare a «danni alla tiroide». «Sono state registrate richieste di ioduro di potassio nelle farmacie di tutt’Italia – continua Tobia -, soprattutto al Nord e nelle grandi città. Ma in Italia non c’è alcuno motivo per assumere pastiglie di iodio per contrastare l’inalazione di iodio radioattivo presente nell’aria poiché non ci sono centrali nucleari, né allarmi di fughe radioattive provenienti dall’Ucraina. Non solo, assumere iodio senza reale necessità potrebbe avere effetti controproducenti e produrre scompensi alla tiroide».
«In Italia non esiste alcuna indicazione terapeutica per l’uso dello ioduro di potassio – continua Tobia -, tanto che le pasticche di iodio sono preparazioni galeniche che i farmacisti fanno su richiesta, oppure esistono degli integratori che contengono anche iodio. Situazione diversa fuori dall’Italia: nel 1986 lo iodio fu consigliato alla popolazione di Chernobyl dopo l’incidente alla centrale nucleare. In Europa attualmente, nei Paesi dove ci sono delle centrali nucleari come Belgio e Olanda, i cittadini hanno a disposizione un sistema di alert collegato ai telefoni cellulari e quando c’e’ bisogno vengono invitati a ritirare gratuitamente in farmacia compresse di iodio e ad assumerle. Questo pero’ non e’ il nostro caso: in Italia non ci sono centrali nucleari, ne’ eventi catastrofici in corso».
Cosa succede se assumiamo iodio in assenza di pericolo radioattivo
In caso di pericolo radioattivo si assume iodio per proteggere la tiroide, che assorbe lo iodio per produrre i suoi ormoni, solo che non è in grado di distinguere quello radioattivo. Per questo integriamo la sostanza con pastiglie a base di ioduro di potassio, saturando la tiroide, che così non assorbirà quello “cattivo”. Va da sé, che assumere iodio in maniera inconsiderata e senza alcuna presenza del suo equivalente radioattivo, non gioverà certo alla nostra salute. «Oltre a poter causare problemi gastro-intestinali – continua MedicalFacts -, cutanei o l’infiammazione delle ghiandole che producono la saliva – di solito di lieve entità – può portare allo sviluppo di una Tiroidite autoimmune. Questo può succedere soprattutto se si assume un dosaggio più alto del previsto o per un tempo più lungo del necessario oppure in presenza di patologie della tiroide già esistenti. Nei più piccoli, inoltre, l’assunzione di questo medicinale può causare un problema di ipotiroidismo che, se non trattato, può condurre a problemi cognitivi anche gravi. L’assunzione di ioduro di potassio, inoltre, protegge esclusivamente la tiroide e solo dallo iodio radioattivo: non costituisce una protezione né per gli altri organi del nostro corpo né nei confronti di altri tipi di isotopi radioattivi, che potrebbero essere ugualmente prodotti in caso di disastro nucleare».
Foto di copertina: EPA/PATRICK SEEGER | Iodine tablets are placed on a desk at a college in Fessenheim, France, 12 June 2018.
Leggi anche:
- Approvato il piano italiano per l’emergenza nucleare. Fedriga: «Il governo faciliti la distribuzione dello iodio stabile»
- L’esperto di nucleare Ricotti: «Chernobyl? Vi spiego perché l’allarme è ingiustificato»
- Il piano italiano per l’emergenza nucleare: cosa succede in caso di incidente e i tre scenari per l’alert
- Ucraina, si combatte a Mykolaiv: nel mirino delle forze russe la centrale nucleare di Yuzhnoukrainsk
- Il grande bluff di Putin sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia