In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ESTERIArmiCinaMoscaNegoziati di paceRussiaSpese militariUcrainaUSA

Ucraina, negoziati in stand by: nuovo round domani. Gli Usa: «La Cina apre ad aiuti militari a Mosca»

14 Marzo 2022 - 23:00 Redazione
Riprendono le evacuazioni dalle principali città ucraine, compresa Mariupol che era rimasta sostanzialmente blindata per ore nonostante l'annuncio dei corridoi umanitari

Sono finiti i colloqui odierni tra Russia e Ucraina. I negoziati sono in stand by e dovrebbero riprendere domani. Sono 10, intanto, i corridoi umanitari organizzati per oggi7 nella regione di Kiev e 3 in quella di Lugansk – mentre per Mariupol nulla cambia. La città resta assediata (e bombardata) dai russi e la fuga dei civili sembra essere impossibile. 2,8 milioni sono le persone fuggite finora dall’Ucraina secondo l’Onu. 90, invece, i bambini morti, due le persone decedute dopo l’attacco allo stabilimento aeronautico Antonov, a nord di Kiev. Durissimo, invece, l’appello del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba che ha chiesto stamattina agli Stati esteri di rifornirli di armi il prima possibile, di non voltarsi dall’altra parte: «Abbiamo bisogno di voi per aiutarci a combattere. Forniteci tutte le armi necessarie. Poi applicate più sanzioni alla Russia e isolatela completamente. Aiutate l’Ucraina a costringere Putin al fallimento scongiurando una guerra più grande».

23.00 – Cnn: «La Russia ha chiesto alla Cina scorte di cibo per i soldati»

Secondo quanto riferito dalla Cnn, tra gli aiuti chiesti dalla Russia alla Cina ci sarebbe anche l’invio di scorte di cibo per i soldati al fronte in Ucraina. Già nei primi giorni di guerra, erano circolate immagini che mostravano mezzi militari russi senza cibo né scorte di carburante.

22.00 – Pechino: «Impegnati a promuovere i negoziati»

La Cina è impegnata a promuovere i negoziati di pace per l’Ucraina, ha detto il responsabile della politica estera del partito comunista cinese Yang Jiechi. «Tutte le parti devono esercitare moderazione per proteggere i civili», ha detto, aggiungendo che si oppone fermamente «alla disinformazione, alle calunnie e all’inganno».

20.50 – Anche Zelensky parla con Bennett

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Naftali Bennett, che sempre nella giornata di oggi ha parlato a lungo anche con il presidente russo Vladimir Putin. «Abbiamo deciso nuove mosse», ha detto il presidente ucraino su Twitter.

19.30 – Gli Usa: «Teniamo aperto il dialogo con la Cina»

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha incontrato oggi a Roma il membro del politburo del Partito Comunista Cinese e Direttore dell’Ufficio della Commissione Affari Esteri Yang Jiechi. I due, riferisce la Casa Bianca, hanno avuto una discussione sulla guerra e “«hanno sottolineato l’importanza di mantenere aperte le linee di comunicazione tra gli Stati Uniti e la Cina». Lo scopo dell’incontro, dice Washington, era esprimere «le nostre preoccupazioni rispetto a un suo coinvolgimento” nella guerra in Ucraina e ribadire alla Cina che qualsiasi tipo di supporto a Mosca – militare o economico – comporterà delle implicazioni».

19.00 – «Mezzi militari diretti dalla Bielorussia in Ucraina»

L’agenzia ucraina Unian ha fatto sapere che un lungo convoglio di mezzi militari sarebbe in movimento in Bielorussia verso il confine con l’Ucraina. Il filmato diffuso su TikTok, probabilmente girato vicino a Gomel, mostra camion militari e altri veicoli blindati. 

18.30 – Il Ft: «La Cina apre agli aiuti militari a Mosca»

La Cina sarebbe disponibile a fornire assistenza militare alla Russia, secondo quanto comunicato dagli Stati Uniti agli alleari. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti.

18.00 Raid russo contro una torre della Tv: almeno 9 morti

Sono almeno nove le vittime di un raid dell’esercito russo che ha colpito una torre della televisione nella regione di Rivne, a Ovest di Kiev. A riportare la notizia è l’agenzia Reuters, secondo cui ci sarebbero ancora altre persone sotto le macerie.

17.20 Esplosioni nella centrale di Zaporizhzhya

Torna alta la tensione vicino la centrale nucleare di Zaporizhzhya, finita da giorni sotto il controllo dell’esercito russo. Secondo l’azienda ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali attiva, la Energoatom, i militari di Mosca hanno fatto esplodere delle munizioni vicino alla’Unità G1 della centrale. Secondo i media ucraini, l’esplosione è avvenuta proprio all’interno della centrale.

16.45 Mosca annuncia cessate il fuoco temporaneo

Il ministero della Difesa russo ha annunciato all’agenzia Interfax la riapertura di corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili da Kiev, Chernihiv, Sumy e Kharkiv, oltre che da Mariupol. Le operazioni, assicura il Cremlino, si svolgeranno grazie a un temporaneo cessate il fuoco.

16.30 Quarto pacchetto di sanzioni Ue: si allarga la black list degli oligarchi colpiti

L’Unione europea sta per lanciare il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina. Salvo imprevisti dell’ultimo momento, nelle prossime ore sarà completata la procedura d’azione delle nuove misure che comprenderanno anche l’allargamento di una black list di soggetti considerati vicini al presidente russo Vladimir Putin. Tra questi dovrebbe esserci anche l’oligarca Roman Abramovich, il proprietario del Chelsea già colpito dalle sanzioni messe in campo dal governo del Regno Unito.

15.05 Terminato il quarto round di colloqui

È durato circa tre ore il quarto round di negoziati tra Russia e Ucraina, con le delegazioni che si sono riviste in video-conferenza. La riunione riprenderà domani 15 marzo con un quinto round dopo quella che viene definita una «pausa tecnica».

15.00 Zelensky interverrà al Congresso Usa

È fissato per mercoledì 16 marzo alle 14 in Italia l’intervento al Congresso americano del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Non vediamo l’ora di ascoltare il presidente Zelensky al Congresso – si legge in una nota congiunta della speaker della Camera Nancy Pelosi e del leader democratico al Senato Chuck Schumer – e di trasmettere il nostro sostegno al popolo ucraino che sta difendendo con coraggio la democrazia». Oggi 13 marzo ci sarebbe dovuto essere un ulteriore intervento alla sessione straordinaria dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Appuntamento però saltato per impegni inderogabili da parte del presidente ucraino. I parlamentari hanno atteso in silenzio per dieci minuti che da Kiev prendesse la parola il premier ucraino, Denis Smihal, che avrebbe dovuto sostituire Zelensky. Ma il collegamento non è stato possibile ed è stato rinviato alle 16 del pomeriggio.

13.58 – Cominciata l’evacuazione da Mariupol

Poco fa è stato sbloccato il corridoio umanitario per garantire l’evacuazione dei civili da Mariupol, città nel sud dell’Ucraina assediata dai russi. Almeno 160 le auto private che stanno lasciando il centro abitato, come riferisce il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, citato dall’agenzia ucraina Unian.

13.32 – Mosca: scatta il fallimento rapido per le aziende scappate all’estero

A spiegarlo è il ministro delle finanze russo, Anton Siluanov, che, intervistato dalla tv Rossiya-24, secondo quanto riporta la Tass, ha dichiarato che le imprese che sono fuggite dalla Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina, potranno essere dichiarate fallite entro 3-6 mesi con una procedura accelerata. «Abbiamo previsto e sviluppato un meccanismo speciale: il fallimento accelerato che prevede l’amministrazione temporanea accelerata e la vendita delle società che hanno deciso di abbandonare la Russia», ha detto.

13.13 – Kiev: «Mosca più disposta a colloqui costruttivi»

Anche se ancora non si è arrivati a una soluzione, sembra esserci uno spiraglio di luce nei negoziati Kiev-Mosca. Mentre è in corso il quarto round dei colloqui tra Russia e Ucraina, il vice capo dell’ufficio del presidente Zelensky, Ihor Zhovkva, ha fatto sapere che la posizione di Mosca sembra essere adesso più costruttiva. «Invece di darci un ultimatum o linee rosse o chiedere all’Ucraina di capitolare, ora sembrano avviare negoziati costruttivi», ha detto a Radio 4’s Today, secondo quanto riportato dalla Bbc.

12.54 – Mosca è pronta a prendere il «controllo totale» della città

Altro che negoziati di pace. Mosca alza il tiro e fa sapere che l’esercito russo non esclude di prendere il «controllo totale» delle grandi città ucraine. La guerra, intanto, prosegue «secondo i piani» e sarà «completata». Le autorità russe, spiega ancora il portavoce del Cremlino Peskov citato dalla Tass, non ha chiesto assistenza militare alla Cina perché «ha il potenziale» per fare da sola. Mosca, inoltre, ritiene che ci siano motivi per credere che la Russia sarà in grado di «minimizzare» le conseguenze delle sanzioni occidentali. Non c’è al momento, dunque, una data per la fine di quella che i russi si ostinano a chiamare «operazione speciale» in Ucraina.

12.39 – Papa Francesco: «Non recepita la lezione delle tragedie del XX secolo»

«Diverse guerre regionali e specialmente la guerra in corso in Ucraina dimostrano che chi governa le sorti dei popoli non ha ancora recepito la lezione delle tragedie del XX secolo». Questo il messaggio, forte e chiaro, del Papa nell’udienza di oggi 14 marzo all’Associazione Anima per il sociale nei valori d’impresa dell’Unione industriali del Lazio.

12.25 – Chernobyl di nuovo senza elettricità

Ancora una volta la centrale di Chernobyl è tagliata fuori dalla rete elettrica. Ad annunciarlo poco fa è stato l’operatore della centrale.

11.47 – «Kadyrov è nascosto in un seminterrato vicino Kiev»

Il leader ceceno, ritenuto fedelissimo di Vladimir Putin, Ramzan Kadyrov, si troverebbe a Ivankov, nel distretto di Kiev e, secondo il ministro degli Interni ucraino, Anton Gerashchenko, sarebbe nascosto in un seminterrato. Lo riporta l’agenzia Unian.

11.19 – Al via i colloqui Ucraina-Russia

È cominciato il quarto round di colloqui tra Kiev e Mosca. A riferirlo è un negoziatore ucraino. Tutti i precedenti incontri tra Russia e Ucraina non hanno portato a grandi risultati, se non a un cessate il fuoco per consentire i corridoi umanitari. Anche oggi, infatti, il principale negoziatore di Kiev e consigliere presidenziale, Mykhailo Podolyak, ha definito i negoziati «difficili», sostenendo poi che le due parti hanno «posizioni specifiche». La comunicazione, dunque, continua ad essere difficile. La ragione del disaccordo «è che ci sono sistemi politici troppo diversi», ha specificato poi Podolyak su Telegram. La trattativa «va avanti».

11.14 – Sono dieci i corridoi umanitari di oggi

Secondo il Kyiv Independent, sono 10 i corridoi umanitari negoziati tra Kiev e Mosca che dovrebbero essere aperti nella giornata di oggi 14 marzo: 7 solo nella regione di Kiev e 3 in quella di Lugansk. Nessun corridoio umanitario, invece, è stato previsto per la città di Mariupol. Da giorni le autorità ucraine stanno provando a far arrivare un convoglio umanitario nella città ma sembra essere impossibile. Secondo l’Onu, le persone che finora sono riuscite a fuggire dall’Ucraina, dopo l’invasione russa, sono più di 2,8 milioni.

10.39 – Kiev: 90 bambini uccisi finora

Ammonta a 90 il numero di bambini uccisi dall’inizio della guerra in Ucraina. Sono invece 100 i feriti. Lo afferma l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, secondo quanto riporta il Guardian. «Il maggior numero di vittime è nelle regioni di Kiev, Kharkiv, Donetsk, Chernihiv, Sumy, Cherson, Mykolayiv e Zhytomyr», si legge in un comunicato. Intanto si apprende che sarebbero almeno due le persone decedute in seguito all’attacco allo stabilimento aeronautico Antonov, a nord di Kiev. Lo riferisce il consiglio comunale della capitale ucraina.

10.30 – 2500 i morti a Mariupol

È arrivato a oltre 2.500 il numero delle persone che hanno perso la vita a Mariupol, città portuale nel sud dell’Ucraina assediata e bombardata dalle truppe russe, dall’inizio della guerra lo scorso 24 febbraio. Lo ha certificato Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spiegando che i dati sono stati forniti dall’amministrazione comunale di Mariupol. «Questa è una catastrofe alla quale il mondo non ha dato il giusto peso», ha detto.

10.26 – 40 mila siriani arruolati dalla Russia

Sono più di 40 mila i miliziani siriani arruolati finora dalla Russia in Siria, secondo quanto riferito dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani che si avvale sul terreno di una fitta rete di fonti locali. L’Osservatorio precisa che finora nessun combattente siriano è stato trasferito al fronte ucraino dai rappresentanti militari russi. «Finora si sono iscritti alle liste di arruolamento più di 40 mila combattenti», ha spiegato l’Osservatorio, sostenendo che questi non sono «volontari» bensì si sono iscritti dietro promesse di ricevere «un salario e privilegi».

10.00 – Il bombardamento di Chernihiv

«Stanotte i russi hanno distrutto l’Università politecnica di Cernihiv»: lo ha reso noto, pubblicando un video su Telegram, Viacheslav Chaus, governatore dell’amministrazione regionale, aggiungendo che «la situazione continua a essere difficile ma non è cambiata molto. Oggi parleremo con il governo sulla possibilità di aprire il corridoio verde da Cernihiv».

9.30 – I minatori intrappolati a Donetsk

Un attacco delle forze ucraine a Donetsk ha provocato l’interruzione di elettricità a una condotta di ventilazione della miniera di carbone di Zasyadko, la più grande del Donbass, e 83 lavoratori risultano intrappolati al suo interno. Lo riferisce l’agenzia Interfax. «L’alimentazione della miniera di Zasyadko è stata interrotta alle 20.45 a seguito di un attacco al distretto di Kyivsky di Donetsk. Ci sono 83 persone all’interno; devono essere portate in superficie», ha detto il servizio stampa del ministero del carbone ed energia dell’autoproclamata filorussa Repubblica di Donetsk (Dpr). Al momento, «un’unità di soccorso è al lavoro presso la miniera», ha aggiunto.

9.30 – Kuleba: «Dateci le armi»

«A coloro che all’estero hanno paura di essere trascinati nella terza guerra mondiale: l’Ucraina combatte con successo. Abbiamo bisogno di voi per aiutarci a combattere. Forniteci tutte le armi necessarie». Lo scrive il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter. «Applicate più sanzioni alla Russia e isolatela completamente. Aiutate l’Ucraina a costringere Putin al fallimento e scongiurerete una guerra più grande», ha scritto il ministro ucraino.

9.21 – Corridoio tra Crimea e Donbass

Un corridoio di terra è stato stabilito tra la Crimea e il Donbass. Lo riporta la Cnn citando l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti. Nel suo report, l’agenzia di stampa ha citato il vicepremier della Crimea Georgiy Muradov, che è il rappresentante permanente della Repubblica di Crimea sotto il presidente della Russia. Secondo la Ria, il corridoio fornisce un percorso strategico che collega la Crimea a Mariupol, che è attualmente circondata da truppe separatiste russe e sostenute dalla Russia. Il corridoio di terra permetterebbe alle truppe in Crimea di unire le forze con i ribelli sostenuti dalla Russia nell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk (DPR), oltre a dare alle forze sostenute dalla Russia l’accesso alle città portuali chiave lungo il Mar d’Azov.

9.00 – Colpito edificio residenziale Kiev, due morti

Un proiettile di artiglieria ha colpito un edificio di nove piani a Kiev: due persone sono rimaste uccise e tre ferite nel nord-ovest della capitale. Questo hanno riferito i servizi di emergenza ucraini. Intanto è morta, così come suo figlio, una delle due donne incinte salvate dal bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol.

8.30 – Il boom delle Vpn in Russia

In Russia vanno a ruba le Vpn, ovvero gli strumenti che mascherano il reale indirizzo internet dell’utente consentendo di scavalcare la censura del governo. Secondo i dati forniti dalla società di analisi SensorTower a Cnbc, tra il 24 febbraio, giorno dell’invasione dell’Ucraina, e l’8 marzo sono stati ben 6 milioni i download di queste app tra Play Store e App Store, con un aumento del 1.500per cento rispetto alla finestra di 13 giorni precedente all’attacco. La società di servizi Vpn SurfShark ha inoltre riferito che le vendite in Russia, sempre a partire dal 24 febbraio, si sono impennate del ben 3.500 per cento. Le Vpn, oltre a mascherare il reale indirizzo Ip dell’utente, simulano anche una posizione geografica differente rispetto a quella effettiva. In questo modo chi naviga dalla Russia può accedere a siti e servizi altrimenti bloccati o rallentati. L’utilizzo di questo strumento consente di poter usufruire dei servizi da un lato aggirando la censura del governo, dall’altra le limitazioni imposte dalle aziende tecnologiche occidentali dopo lo scoppio della guerra. In risposta alle restrizioni di Mosca, l‘8 marzo Twitter ha lanciato una versione Tor della piattaforma, che ne garantisce la fruizione anche in caso di censura.

8.07 – La Russia: «L’Occidente vuole il nostro finto default»

Le sanzioni e il congelamento dei conti in valuta estera della Russia sono un tentativo dei Paesi occidentali di voler orchestrare il suo default artificiale. Lo afferma il ministero delle Finanze russo, riferisce l’agenza Tass. «Le dichiarazioni secondo cui la Russia non può far fronte ai propri obblighi di debito pubblico non corrispondono alla realtà», ha aggiunto il ministero in una nota.

8.00 – L’allarme antiaereo a Leopoli

È stata un’altra notte difficile nei rifugi per gli abitanti di Leopoli dove è scattato un lungo allarme aereo durato più di cinque ore. Gli allarmi di questo tipo aumentano in durata e frequenza di giorno in giorno: l’ultimo è scattato con le sirene d’allarme alle 2.30 circa, ora locale, ed è terminato alle 7.45 costringendo le persone a cercare riparo nei rifugi, anche se molti residenti della città nell’ovest dell’Ucraina, risparmiata finora dalle bombe russe, preferiscono comunque trascorrere la notte in casa. Nei giorni precedenti gli allarmi erano durati due o tre ore, come ieri quando missili russi hanno colpito il centro di addestramento a Yavoriv, a 50 km da Leopoli e 20 dalla Polonia, uccidendo 35 persone. Intanto un condominio a Kiev è stato colpito dai russi ed è parzialmente crollato.

7.20 – Mariupol assediata, bombardamenti senza sosta

I civili che cercano di scappare da Mariupol nel sud dell’Ucraina raccontano di scene disperate nella città in cui le forze russe hanno intensificato l’assedio. Lo riferisce la Bbc che ha raccolto le testimonianze dei cittadini. Padre Pavel Komashevsky, un prete, ha raccontato che, nelle zone residenziali, gli abitanti vengono bombardati senza sosta notte e giorno, con il rombo dei jet sulle loro teste e le esplosioni di missili Grad. L’uomo ha spiegato anche che manca l’elettricità e che cibo e acqua stanno per finire e che, quindi, gli abitanti hanno iniziato a saccheggiare negozi e farmacia. Padre Pavel, tra l’altro, ha provato ad andarsene giorni fa ma i tentativi di evacuare, attraverso un corridoio umanitario, sono stati abbandonati per i bombardamenti russi.

7.09 – Nuovi colloqui tra Russia e Ucraina

Un nuovo round di colloqui tra Russia e Ucraina si terrà oggi 14 marzo tramite collegamento video e inizierà alle 10:30, ora di Kiev. Lo ha detto Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Interni ucraino.

6.40 – Oms: «Dalla guerra rischi per la pandemia»

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) teme che la guerra in Ucraina possa peggiorare la pandemia di Covid-19 e sta cercando di fare di più per limitare la diffusione delle malattie infettive. Lo riporta la Cnn. I casi nella regione sono in calo rispetto alla settimana precedente, ma c’è un rischio significativo che ci siano malattie e decessi più gravi a causa dei bassi tassi di vaccinazione in Ucraina, così come tra gli oltre 2 milioni che sono fuggiti dal Paese nelle aree circostanti. Il tasso di vaccinazione in Ucraina è del 34 per cento contro quello della vicina Moldavia che è del 29 per cento, secondo Our World In Data. Numeri alla mano, ci sono stati un totale di 791.021 nuovi casi di Covid-19 e 8.012 nuovi decessi in Ucraina e nei Paesi circostanti tra il 3 e il 9 marzo, secondo un rapporto dell’OMS pubblicato domenica.

5.59 – Ambasciata Usa: «Via gli americani»

L’ambasciata Usa a Kiev invita ancora una volta gli americani a lasciare immediatamente l’Ucraina, in seguito alla situazione di sicurezza «violenta e imprevedibile» legata agli attacchi russi.

4.40 – Chernobyl, lo staff si ferma

Lo staff della centrale nucleare di Chernobyl ha sospeso le riparazioni e la manutenzione delle apparecchiature relative alla sicurezza «in parte a causa della stanchezza fisica e psicologica». Lo hanno riferito le autorità dell’Ucraina all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).

3.40 – Kadyrov minaccia gli ucraini

Ramzan Kadyrov, il leader della Cecenia e fedelissimo di Vladimir Putin, è in Ucraina per combattere con le forze russe. In un video postato su Telegram, Kadyrov si mostra in mimetica, insieme ad altri soldati attorno a un tavolo, per definire piani di guerra. Il leader della Cecenia dice di essere vicino Kiev, a Gostomel. «L’altro giorno eravamo a circa 20 chilometri da voi nazisti, ora siamo ancora più vicino», afferma esortando le forze ucraine ad arrendersi o «vi finiremo». Kadyrov, che governa la repubblica di Cecenia russa con il pugno di ferro, è un ex ribelle diventato alleato del Cremlino con una forza paramilitare al suo comando. All’inizio dell’offensiva russa sui social network sono circolate immagini che mostravano una piazza della capitale cecena Grozny piena di soldati che affermavano di essere diretti in Ucraina. Le forze di Kadyrov sono accusate di numerosi abusi in Cecenia. E secondo lui l’offensiva in Ucraina non sta andando come sperato perché non è abbastanza brutale: in un messaggio audio pubblicato nei giorni scorsi, Kadyrov si è rivolto direttamente al presidente russo e gli ha chiesto di «chiudere gli occhi di fronte a tutto e consentire di farla finita in un paio di giorni».

3.15 – 328 mila profughi in Moldavia

Sono più di 328 mila i rifugiati ucraini arrivati in Moldavia dall’inizio dell’invasione russa. Lo afferma il ministro degli Esteri moldavo Nicu Popescu, sottolineando che circa 101 mila profughi, di cui 48.254 bambini, sono in ripari allestiti o in case private.

2.37 – Zelensky e l’incontro con Putin

Il presidente Volodymyr Zelensky si impegna a continuare le trattative con la Russia e, in un nuovo video, afferma che la delegazione dell’Ucraina per i negoziati ha il chiaro compito di fare il possibile per assicurare un incontro con Vladimir Putin. Zelensky, da tempo, chiede un incontro col suo omologo russo, ma finora la sua richiesta non è stata ascoltata dal Cremlino.

2.08 – L’allarme della Croce Rossa su Mariupol

Allarme del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr): se un accordo non verrà raggiunto a Mariupol, si rischia lo scenario peggiore per centinaia di migliaia di civili. Nella città c’è una situazione «di estrema se non totale mancanza di beni di base come il cibo, l’acqua e le medicine. Corpi senza vita di civili e combattenti restano intrappolati sotto le macerie e all’aria aperta. La sofferenza umana è semplicemente immensa», afferma il Cicr. «Tutti i partecipanti ai combattimenti devono accordarsi sulle modalità e i tempi di un cessate il fuoco, e sui luoghi precisi» per i corridoi. «Il tempo sta per scadere per centinaia di migliaia» di persone, aggiunge la Croce Rossa. «La storia guarderà con orrore a quanto sta accadendo a Mariupol se non sarà raggiunto un accordo il prima possibile», osserva il Cicr.

00.45 – Instagram bloccato in Russia

L’agenzia di stampa Ria Novosti fa sapere che in Russia l’accesso al social network Instagram è bloccato dalla mezzanotte. L’agenzia Roskomnadzor, su richiesta dell’Ufficio del procuratore generale della Federazione Russa, ha limitato l’accesso a Instagram nel Paese a causa di appelli alla violenza contro i russi. Successivamente, l’agenzia ha chiarito che avrebbe completato la procedura per imporre restrizioni all’accesso a Instagram nella Federazione Russa a partire dalla mezzanotte.

Foto in copertina di repertorio

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti