Il decreto che ci farà risparmiare 15 cent per benzina e gasolio: sconti e controlli ai distributori
Il premier Mario Draghi sa bene che bisogna «fare in fretta». Continua a dirlo ai suoi ministri perché è sotto gli occhi di tutti che i cittadini siano stremati tra caro carburanti e caro bollette, senza considerare lo scenario internazionale, con la guerra in Ucraina in corso, che rende tutto ancora più incerto (non a caso sono stati svaligiati gli scaffali dei supermercati di tutta Italia, ndr). Quello che preoccupa di più il governo Draghi è, senza dubbio, il prezzo dei carburanti che continua a crescere. Da qui l’idea di un decreto urgente, che potrebbe essere approvato già domani 17 marzo, e che dovrebbe prevedere una prima sforbiciata ai prezzi. Attraverso la riduzione dell’Iva o delle accise si punta a ridurre di almeno 10-15 centesimi al litro il costo della benzina e del gasolio. Insomma, una boccata d’ossigeno per le famiglie e le imprese su cui pesano interamente i rincari di queste settimane. Il prezzo del carburante, intanto, verrebbe monitorato dalla struttura “Monopoli e Dogane”, alla quale, come spiega oggi Il Messaggero, sono collegate 20 mila pompe di benzina. In questo modo nessuno potrà fare il furbetto.
Tetto massimo “europeo” al prezzo del gas
Dove trovare le risorse? Questo è il vero punto, o meglio il più grande problema del governo. Il primo decreto, quello che dovrebbe arrivare domani, peserà interamente sull’extragettito Iva sui carburanti ma si punta anche a una tassazione sugli extraprofitti delle aziende energetiche. Tutti sanno, però, che non sarà facilissimo. Così come non sarà semplice andare in Europa, al Consiglio Ue del 24 e 25 marzo, per battere i pugni sul tavolo e ottenere un tetto massimo ai prezzi delle importazioni del gas. Draghi lo vuole a tutti i costi, nonostante la contrarierà di Olanda e Germania. Per questo motivo venerdì prossimo, a Palazzo Chigi, faranno il punto il premier spagnolo, quello portoghese e quello greco (quest’ultimo in videoconferenza causa Covid). Si vuole arrivare a chiedere un tetto “europeo” da 80-100 euro a megawattora per il gas.
La rateizzazione delle bollette
Su famiglie e imprese italiane, infine, grava anche l’aumento del prezzo delle bollette di luce e gas. In questi mesi, infatti, in tantissimi si sono visti costretti a pagare cifre altissime, così dall’oggi al domani. Da qui l’idea del governo Draghi di intervenire anche sulla rateizzazione delle bollette stesse: al momento è previsto un meccanismo che consente il pagamento del 50 per cento subito e poi tutto il resto in dieci rate. Ora l’esecutivo vorrebbe ampliare questo strumento per venire incontro a chi non riesce a pagare le maxi bollette. La situazione resta incandescente.
Foto in copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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