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Bozza di accordo tra Kiev e Mosca: «L’Ucraina rinuncia alla Nato e alle armi straniere». Biden: «Putin è un criminale di guerra»

16 Marzo 2022 - 22:15 Redazione
Avvertite esplosioni in Bielorussia. A Chernihiv le truppe russe sparano sui civili in coda per il pane. Bombe su Mariupol' e Odessa

L’offensiva russa in Ucraina è andata verso un’ulteriore escalation nella notte, con una serie di attacchi a Kiev e a Odessa, dove i russi hanno bombardato e poi attaccato. Sono 14 le navi russe che si stanno avvicinando. Intanto i colloqui per la pace dovrebbero riprendere oggi, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto pronto a rinunciare all’adesione alla Nato. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che un «compromesso» sull’Ucraina neutrale è possibile, seguendo il modello svedese o austriaco. Proposta rifiutata da Kiev, che chiede garanzie di sicurezza. Intanto Joe Biden annuncia un altro miliardo di aiuti degli Stati Uniti all’Ucraina.

22.00 – Avvertite esplosioni in diverse città in Bielorussia: sarebbero esercitazioni militari

Intorno alle ore 23 (ora locale) si sono registrate numerose forti esplosioni in diverse città della Bielorussia. Le esplosioni sarebbero state segnalate in diverse centri del Paese, tra cui Baranavichy, Luninets, Stolin, Hantsavichy, Slutsk, Kletsk. A riportare la notizia la giornalista bielorussa Hanna Liubakova, che su Twitter scrive: «Stiamo cercando di capire cosa sta succedendo». Secondo quanto riportato da media locali, potrebbero essere esercitazioni dell’aviazione russa o di quella bielorussia nel rompere la barriera del suono al fine di intercettare eventualmente gli aerei ucraini.

21.10 – Il Cremlino risponde a Biden: «Putin criminale di guerra? Parole imperdonabili»

Dopo che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha definito il presidente russo Vladimir Putin un «criminale di guerra», l’agenzia russa Tass ha riportato che il Cremlino ha definito tale definizione «inaccettabile e imperdonabile».

20.50 – Telefonata tra Papa Francesco e Scholz: «La guerra deve finire immediatamente»

«Oggi ho parlato al telefono con Papa Francesco della situazione in Ucraina». Lo ha reso noto in serata il cancelliere tedesco Olaf Scholz sul suo profilo Twitter. «Concordiamo sul fatto che la guerra in Ucraina debba finire immediatamente. Un cessate il fuoco è urgente e necessario vista la situazione umanitaria e per evitare ulteriori sofferenze», si legge nel tweet.

20.15 – Ancora bombe su Kiev, colpite abitazioni

Nuovi bombardamenti dell’esercito russo su Kiev. I missili hanno colpito diverse abitazioni nel distretto di Podilsky. Lo ha riferito su Telegram il sindaco della capitale, Vitali Klitschko, secondo quanto si legge su Ukrinform. Sul posto stanno lavorando soccorritori e medici. Il fuoco è stato contenuto, ma l’intervento va avanti. Al momento non si registrano vittime. Secondo quanto riferito dal sindaco è stato danneggiato anche un gasdotto a bassa pressione.

20.05 – Biden definisce Putin un «criminale di guerra» per la prima volta

Il presidente statunitense Joe Biden, per la prima volta, ha definito il presidente russo Vladimir Putin un «criminale di guerra». Lo riferiscono giornalisti al seguito del presidente statunitense.

19.30 – Erdogan chiama Zelensky: «Urgente cessate il fuoco»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo ucraino Zelensky in cui ha ribadito il sostegno della Turchia e l’impegno per un cessate il fuoco. Durante la telefonata i due leader hanno discusso gli ultimi sviluppi dell’attacco russo in Ucraina. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu è atteso domani nella capitale ucraina Kiev, dove incontrerà l’omologo ucraino, Dmytro Kuleba. Cavusoglu è stato oggi a Mosca, dove ha incontrato per un colloquio durato un’ora il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. Nei giorni scorsi il presidente turco Erdogan aveva ribadito che «Come Turchia, respingiamo i passi illegittimi che ignorano l’integrità territoriale dell’Ucraina, in particolare l’annessione illegale della Crimea».

19.20 – Bombardamento del teatro-rifugio a Mariupol, il ministro Kuleba: «Un altro crimine di guerra»

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha pubblicato su Twitter la foto del teatro cittadino di Mariupol dopo il bombardamento da parte delle forze russe (che però negano le accuse, sostenendo che è stata la milizia ultranazionalista ucraina del Battaglione Azov a distruggere l’edificio, ndr), dove è possibile vedere l’edificio praticamente distrutto: «Un altro orrendo crimine di guerra a Mariupol», ha denunciato il ministro Kuleba. Secondo le autorità locali all’interno del teatro avevano trovato rifugio oltre 1000 persone. Al momento non è stato reso noto il numero di vittime e feriti.  

18.45 – Bozza dell’accordo, Kiev: «Quella diffusa contiene solo le richieste russe»

A seguito della pubblicazione della notizia di una proposta di piano di pace in 15 punti tra Mosca e Kiev da parte del Financial Times, il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak ha comunicato che nel documento di quindici punti sono state riportate «solo le richieste della parte russa». «I punti che confermiamo in questa fase sono la richiesta di cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe e le garanzie di sicurezza da un certo numero di Paesi», ha aggiunto Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelenskiy.

18.22 – Liberato il sindaco di Melitopol

Il vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino Kirill Tymoshenko, citato da Ukrinform, ha annunciato che il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, è stato liberato. «L’operazione speciale per liberare il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, è appena stata completata con successo. Vanya è al sicuro», ha detto Tymoshenko, annunciando che tornerà presto alle sue funzioni. Nella città è già stata nominata una nuova sindaca.

17.30 – Corte Onu: «Russia deve sospendere ‘operazione’ in Ucraina»

La Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite dell’Aia ha ordinato alla Russia di «fermare l’invasione» in Ucraina e dice «di non aver visto alcuna prova del genocidio in corso nel Donbas», come sostiene Mosca per giustificare la guerra. La corte ha deciso, con 13 voti favorevoli e due contrari, di emettere un ordine provvisorio affinché «la Federazione Russa sospenda immediatamente le operazioni militari iniziate il 24 febbraio 2022 nel territorio dell’Ucraina». A votare contro sono stati solo i giudici di Russia e Cina.

17.05 – La Russia attacca i civili a Mariupol’

Un attacco russo è stato sferrato contro i civili in fuga da Mariupol, una delle città più colpite dall’inizio della guerra. Secondo quanto riferisce l’esercito ucraino, ci sarebbero delle vittime.

16.50 – La Russia blocca il sito della Bbc

La Russia ha bloccato il sito della Bbc, promettendo ulteriori ritorsioni nella «guerra dell’informazione».

15.40 – Il Ft: «Bozza di accordo in 15 punti»

Secondo il Financial Times, Kiev e Mosca stanno lavorando a un piano di pace in 15 punti che include il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe, a condizione che l’Ucraina dichiari la neutralità. L’Ucraina manterrebbe le proprie forze armate, ma sarebbe obbligata a rimanere fuori da alleanze militari come la Nato e ad astenersi dall’ospitare basi straniere sul proprio territorio. Kiev rinuncerebbe anche a ricevere armi in cambio di protezione da alleati come Stati Uniti, Regno Unito e Turchia.

15.10 – Ankara: «Subito il cessate il fuoco»

«Abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco umanitario. La guerra deve finire». A dirlo il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo russo Serghei Lavrov a Mosca.

14.50 – Putin: «Non vogliamo occupare l’Ucraina»

«L’obiettivo della Russia non è occupare l’Ucraina», ha detto Vladimir Putin citato dalla Tass. Il presidente russo ha poi detto che a subire «un vero genocidio» sono stati gli abitanti del Donbass per 8 anni.

14.00 – Il sindaco di Skadovsk: «Mi hanno rilasciato»

Il sindaco di Skadovsk, Aleksandr Yakovlev, ha pubblicato un video in cui dice di essere stato liberato dalle forze russe. Poco prima, secondo quanto riferito dal Kyiv Independent, i soldati russi avevano aperto il fuoco per disperdere manifestanti che si erano radunati in piazza per chiedere il rilascio di Yakovlev e del suo vice.

13.40 – Berlino a Varsavia: «No a una missione Nato in Ucraina»

«Nessun militare e nessun membro del personale della Nato dovrà entrare in Ucraina. Su questo abbiamo una chiara linea rossa». Così il portavoce del cancelliere tedesco Olaf Scholz, Steffen Hebestreit, commentando la richiesta di ieri della Polonia, che aveva invocato una missione di pace dell’Alleanza Atlantica in Ucraina.

13.15 – Di Maio: «Kiev pronta all’accordo, Mosca si sottrae»

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha commentato gli ultimi sviluppi sui negoziati: «Oggi il ministro turco è a Mosca, Macron è impegnato a nome di tutti i paesi europei, dobbiamo portare Putin ad accettare un accordo al tavolo. Neutralità? Zelensky sulla neutralità dell’Ucraina e sul Donbass aveva già aperto una settimana fa ma è la Russia che ogni volta inventa motivazioni per sottrarsi alla chiusura dell’accordo». Di Maio ha poi commentato la circolare dell’esercito italiano che invita all’«addestramento per il combattimento»: «Il nostro esercito è preparato ma non vogliamo una guerra. Non possiamo impegnare i nostri soldati sul campo in Ucraina ma sosteniamo gli ucraini».

13.00 – «Civili uccisi mentre erano in coda per il pane»

Dieci civili sono stati uccisi dalle forze russe mentre erano in coda per il pane a Chernihiv, a nord di Kiev. A riferirlo è il corrispondente di Suspilne News, citato dal Kyiv Independent.

12.45 – Rapito il sindaco di Skadovsk

Rapito Aleksandr Yakovlev, il sindaco di Skadovsk, cittadina situata nell’area metropolitana di Cherson. Con lui sequestrato anche il suo vice, Yurii Paluyha, secondo quanto fa sapere l’attivista Artem Kostuychenko su Facebook invitando i cittadini a scendere in piazza per protestare.

12.06 – Kiev: «Vogliamo un patto con altri Paesi che garantisca la nostra sicurezza»

«L’Ucraina è in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo ucraino», spiega il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podoliak riferendosi al no di Kiev del modello svedese o austriaco di neutralità paventato dal Cremlino per un compromesso tra i due paesi. L’Ucraina, dice, vuole «garanzie di sicurezza assoluta» contro Mosca e quindi un accordo i cui firmatari «si devono impegnare a intervenire a fianco di Kiev in caso di aggressione».

11.31 – Rientrate da Kiev le delegazioni di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia

«Le delegazioni polacche, slovene e ceche sono tornate sane e salve da Kiev in Polonia», annuncia Piotr Muller, portavoce del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki.

11.30 – Il Cremlino: «Compromesso possibile su modello Svezia-Austria»

Il Cremlino annuncia che un “compromesso” sull’Ucraina neutrale è possibile, seguendo il modello svedese o austriaco «è possibile». «Si tratta di un’opzione che viene discussa ora e che può essere considerata un compromesso», spiega il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Ma Zelensky dice no: l’Ucraina, spiega il presidente, rifiuta l’idea di un modello austriaco o svedese di neutralità del Paese e vuole garanzie di sicurezza.

11.29 – Borrell in visita in Bosnia

«In questo scontro tra stato di diritto e legge della pistola, è bene ricordare che siete una forza di pace, ma per mantenere la pace, a volte bisogna usare la forza», dice l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, in visita alla base militare Nato/Eufor di camp Butmir, a Sarajevo. In questo momento critico la presenza di Eufor a sostegno delle autorità bosniache «nel mantenimento di un ambiente sicuro è divenuto più importante che mai. Per questo abbiamo quasi raddoppiato la presenza sul terreno Voglio rassicurare la gente in Bosnia-Erzegovina del nostro incrollabile impegno a mantenere sicurezza e stabilità», dice ancora Borrell, esortando «in quest’ora solenne, a quasi 30 anni dall’inizio dell’assedio di Sarajevo», funzionari e parlamentari a «lavorare insieme per trovare delle soluzioni».

11.25 – Kiev: «I russi sparano dall’ospedale di Mariupol»

Secondo la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk i russi stanno sparando dall’ospedale regionale di Mariupol, dove da ieri tengono in ostaggio circa 400 persone tra personale sanitario, pazienti e residenti della città. Lo scrive l’agenzia Unian. «Attualmente, i bombardamenti vengono effettuati dall’ospedale. Ciò rappresenta un grande pericolo per il movimento delle persone attraverso i corridoi umanitari», dice Vereshchuk.

11.00 – Medinsky: «L’Ucraina ha già la neutralità in costituzione»

«L’Ucraina ha già lo status di neutralità. È stato sui termini della neutralità che l’Ucraina si è ritirata dall’Unione Sovietica nel 1991, e lo status di neutralità è affermato nella dichiarazione di sovranità ucraina», dice il capo della delegazione russa ai negoziati, Vladimir Medinsky, citato da Interfax. «Chiaramente, la questione chiave per noi è lo status della Crimea e del Donbass, così come una serie di questioni umanitarie, i diritti della popolazione russofona, lo status della lingua russa», dice.

10.55 – Johnson: «L’Ucraina non ha prospettive di adesione alla Nato a breve»

L’Ucraina «non ha la prospettiva di un’adesione alla Nato nel prossimo futuro», dice il premier britannico Boris Johnson, citato dal Guardian. «Ho parlato con Volodymyr Zelensky, di nuovo, ieri. E voi sapete, naturalmente, che capisco cosa sta dicendo sulla Nato e sulla realtà della sua posizione. E tutti hanno sempre detto, e lo abbiamo detto chiaramente a Putin, che l’Ucraina non entrerà nella Nato nel prossimo futuro. Ma la decisione sul futuro dell’Ucraina spetta al popolo ucraino e al presidente Zelensky, loro leader eletto. E noi lo sosterremo».

10.40 – Il comune di Bucha: volontari sequestrati

Il comune di Bucha, nel distretto di Kiev, ha denunciato che ieri sera «gli occupanti russi hanno fatto irruzione nell’edificio amministrativo del consiglio comunale e hanno preso in ostaggio il nostro personale e i nostri volontari, che hanno aiutato fino all’ultimo i residenti della nostra comunità». Sei i presenti sequestrati dai reparti di Mosca, fra cui un membro della sicurezza. L’amministrazione locale chiede quindi al presidente Zelensky e alle autorità centrali di attivarsi per la liberazione dei sei sequestrati.

10.38 – La torre tv colpita a Vinnytsia

Le forze armate russe hanno colpito la torre della televisione a Vinnytsia alle 4 di questa mattina. Lo riferisce il Servizio statale dell’Ucraina per le comunicazioni speciali spiegando che l’attacco ha provocato l’interruzione delle trasmissioni del servizio della tv pubblica e della radio. Non si registrano vittime.

10.31 – «Ucraina neutrale come la Svezia»

Una neutralità sul modello svedese o austriaco che include quindi il mantenimento di proprie forze armate è stata avanzata come proposta dall’Ucraina nel corso delle negoziazioni con la Russia. A riferirlo è il capo delegazione russa ai colloqui, Vladimir Medinsky, citato dall’agenzia Ria Novosti. Secondo quanto riporta il media di Mosca il rappresentante del Cremlino ha affermato che Kiev ha proposto «una versione austriaca e svedese di uno Stato neutrale demilitarizzato, ma allo stesso tempo con un proprio esercito e una propria marina». Medinsky ha poi aggiunto che «tutte queste questioni vengono discusse a livello di leadership dei ministeri della Difesa di Russia e Ucraina». Questa opzione suggerita dall’Ucraina andrebbe parzialmente incontro a una delle richieste fatte dalla Russia per mettere fine all’offensiva militare lanciata quasi tre settimane fa, ovvero l’inserimento del principio di neutralità nella costituzione Ucraina con la contemporanea e definitiva rinuncia a fare ingresso nella Nato. Il quarto round di negoziati tra i due Paese è cominciato lunedì, in video collegamento, ed è ancora in corso. Ieri il presidente Volodymyr Zelenksy aveva affermato che le posizioni di Mosca ai colloqui iniziavano a essere “più realistiche”.

10.28 – La Nato: «Difenderemo l’Ucraina»

L’invasione russa dell’Ucraina è devastante per la popolazione ucraina e avrà conseguenze durature per la sicurezza di tutti gli alleati Nato. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, prima della ministeriale Difesa, cui partecipano anche l’Ucraina, la Georgia, la Finlandia, la Svezia e l’Ue.Nella riunione di oggi «affronteremo non solo le conseguenze immediate dell’invasione russa ma anche quelle a lungo termine, e rimuoveremo qualsiasi dubbio di Mosca sulla nostra determinazione a difendere i nostri alleati. La Nato ha risposto in modo unitario con sanzioni severe, con un importante sostegno militare, finanziario e umanitario all’Ucraina, e rafforzando la propria difesa collettiva, innalzando l’allerta delle truppe e con migliaia di truppe Usa schierate in Europa», ha aggiunto in una breve dichiarazione accanto al segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin.

9.45 – Kiev: «La Russia spara sui civili»

Secondo la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk, la Russia sta violando pesantemente il coprifuoco e spara su convogli di autobus, insediamenti e punti di evacuazione. Lo riporta il Kyiv Independent. L’ucraina intanto non avrebbe ricevuto una conferma dalla Croce Rossa sull’apertura dei corridoi umanitari per oggi, 16 marzo. Intanto le forze armate ucraine stanno lanciando controffensive contro le forze russe in diverse aree operative: lo ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. «Questo cambia radicalmente le disposizioni delle parti», ha aggiunto, senza fornire dettagli.

9.40 – Lavrov: «Un nuovo ordine mondiale dalla guerra in Ucraina»

«I negoziati con l’Ucraina non sono facili, ma c’è la possibilità di un compromesso»: lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov citato dalla Tass. «Mi baso sulle valutazioni fornite dai nostri negoziatori, i quali dicono che i negoziati non stanno andando bene per ovvi motivi, ma che c’è comunque un margine di speranza di raggiungere un compromesso», ha detto Lavrov. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky aveva dichiarato che i negoziati con la Russia sono ora più realistici. Secondo Lavrov la crisi disegnerà un “nuovo ordine mondiale” e «l’Occidente non voleva risolvere in modo pacifico la situazione in Ucraina».

9.16 – Gb: «Russia rischia recrudescenza»

La ministra degli Esteri britannica Liz Truss teme una recrudescenza del conflitto in Ucraina: «Non posso fare previsioni per il futuro ma sappiamo che i piani di Putin non stanno andando come da lui sperato, non sta facendo i progressi che sperava e di conseguenza sta ricorrendo sempre più a tecniche ed armi estreme», ha detto alla Bbc. Interrogata sulla situazione a Kiev, Truss dice che è «molto, molto, molto difficile». E aggiunge che «sinceramente» non può rispondere alla domanda se Kiev alla fine cadrà, dicendo che nessuno ha previsto che l’invasione pianificata sarebbe andata «così male per la Russia come è successo». E ribadisce che il Regno Unito fornirà al presidente Volodymyr Zelensky – che descrive come una «figura veramente ispiratrice» – tutto il sostegno possibile.

9.15 – I siti dei tribunali russi hackerati

L’agenzia di stampa AdnKronos scrive che i siti web dei tribunali arbitrali in alcune regioni della Russia sono finiti sotto attacco da parte di hacker che chiedono l’impeachment del presidente russo Putin e un suo processo alla Corte dell’Aja. Presi di mira alcune corti della Siberia e dell’Estremo Oriente, che per un certo tempo hanno smesso di funzionare. Attaccati anche i tribunali arbitrali dei territori di Primorsky, Krasnoyarsk e Khabarovsk, delle regioni di Novosibirsk e Kursk, di Mosca e di cinque regioni del Distretto Federale degli Urali. Lo riferisce Radio Svoboda. Inga Sorokina, portavoce della Corte arbitrale di Primorsky Krai, ha dichiarato a Ria Novosti che i siti Web dei tribunali arbitrali si trovano su un’unica piattaforma di Mosca, quindi l’attacco hacker ha interessato tutte le pagine. Ha aggiunto che specialisti informatici stanno lavorando per ripristinare l’accesso. I tribunali di giurisdizione generale in Russia – ha sottolineato – si trovano su un’altra piattaforma, quindi non sono stati colpiti dall’attacco hacker.

8.20 Russia all’attacco delle infrastrutture civili

La Russia ha preso di mira le infrastrutture civili nella città sud-orientale di Zaporizhia per la prima volta dall’inizio della sua invasione, ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina Oleksandr Starukh in un messaggio su Telegram, riportato da Bbc. Starukh ha scritto che una stazione ferroviaria e un parco pubblico della città sono stati colpiti da missili russi ma «secondo i dati preliminari, nessuno è stato ucciso. Il secondo razzo è atterrato nella zona del giardino botanico». I missili avrebbero colpito la città mentre circa 3000 auto di sfollati, riferisce sempre l’autorità locale, stanno arrivando a Zaporizhia da Mariupol.

8.40 – La Polonia chiede una missione di pace della Nato

La Polonia ha chiesto una missione di pace della Nato, protetta da forze armate , per aiutare l’Ucraina. Lo ha reso noto il vicepremier polacco Jaroslaw Kaczynski nella tarda serata di ieri a Kiev. «Questa missione non può essere disarmata. Deve cercare di fornire aiuti umanitari e pacifici all’Ucraina», ha affermato Kaczynski, dopo aver partecipato a Kiev, insieme ai primi ministri polacco, ceco e sloveno, a un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro Denys Chmygal.

8.13 – La Russia minaccia l’Europa

«Le azioni ostili» dell’Ue contro la Russia, «chiaramente motivate dall’esterno, portano inevitabilmente a un’ulteriore intensificarsi dello scontro, sono cariche di conseguenze devastanti per le nostre relazioni bilaterali e avvelenano l’atmosfera geopolitica già malsana in Europa, ma questa non è sicuramente una nostra scelta». Lo ha dichiarato a Ria Novosti Yuri Pilipson, direttore del Quarto dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo.

8.10 – Kiev: 13.800 soldati russi morti

Sono 13.800 i soldati russi che hanno perso la vita in Ucraina dall’inizio del conflitto. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Kiev aggiungendo che dal 24 febbraio sono stati distrutti 430 carri armati, 1.375 veicoli corazzati da combattimento, 190 sistemi di artiglieria e 108 elicotteri.

7.59 – Intelligence Gb: «Iniziativa russa in stallo»

Il ministero della Difesa britannico ha pubblicato l’ultimo rapporto della sua intelligence sulla situazione in Ucraina, in cui si afferma che le Forze russe stanno lottando per superare le sfide poste dal territorio ucraino e sono bloccate nella loro avanzata. «Le Forze russe sono rimaste in gran parte legate alla rete stradale Ucraina e hanno dimostrato riluttanza a condurre manovre fuoristrada. Anche la distruzione dei ponti da parte delle Forze ucraine ha svolto un ruolo chiave nello stallo dell’avanzata russa», si legge nel rapporto dell’intelligence di Londra. «Il perdurare dell’incapacità della Russia di ottenere il controllo dei cieli ha drasticamente limitato la loro capacita’ di utilizzare efficacemente le manovre aeree, limitando ulteriormente le loro opzioni», continua il rapporto. «Le Forze armate ucraine hanno abilmente sfruttato la mancanza di manovra della Russia, frustrando la sua avanzata e infliggendo pesanti perdite alle Forze d’invasione», sottolinea l’intelligence britannica.

7.30 – Il palazzo di 12 piani colpito a Kiev

Un palazzo di 12 piani è stato colpito dalle forze armate russe a Kiev, nel distretto centrale du Shevchenkivsky. Lo scrive il Kiev Independent. Il Servizio di emergenza dell’Ucraina ha spiegato che due persone sono rimaste ferite nell’attacco e 37 sono state evacuate.

6.50 – Kiev: uccisi quattro generali russi

In 20 giorni di combattimento le forze di difesa dell’Ucraina hanno ucciso dieci membri del comando delle truppe russe. Tra di loro sono morti in combattimento quattro generali (Magomed Tushayev, Vitaly Gerasimov, Andriy Kolesnikov e Andriy Sukhovetsky), tre colonnelli e tre tenenti colonnelli. A riferirlo è il Center for Countering Disinformation del National Security and Defense Council dell’Ucraina.

5.25 – Mariupol attaccata anche dal mare

Mariupol, da giorni sotto assedio da parte delle forze russe, è stata attaccata anche dal mare di Azov. Lo riferisce Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina, precisando che gli attacchi delle navi da guerra vanno ad aggiungersi ai raid aerei. «I primi missili – spiega – sono stati lanciati da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa, verso la città». L’ospedale regionale di Mariupol, inoltre, è sempre occupato dalle forze russe «che costringono i medici a curare i loro feriti» e «usano anche i pazienti come scudo contro i tentativi di riprendere il controllo del nosocomio da parte dei nostri soldati».

4.10 – Il gioco online che blocca i siti dell’esercito russo

Un gioco online, ideato da programmatori di Leopoli, per bloccare i siti che servono l’esercito russo. «Un gioco che ti consente di sconfiggere il nemico senza nemmeno lasciare il rifugio» spiegano i creatori, che aggiungono: «La cosa principale è avere un dispositivo con accesso a internet». L’indirizzo del gioco è https://playforukraine.life. In un’ora di gioco vengono inviate circa 20.000 richieste che bloccano i siti utilizzati dall’esercito russo. «Anche se lasci la pagina aperta sul tuo computer o smartphone – aggiungono gli sviluppatori – continuerà automaticamente a sovraccaricare i siti. Il gioco non danneggia il browser, genera solo un flusso costante di traffico automatico per gli attacchi a pagine web mirate, rendendole inaccessibili». Circa 180 mila utenti di diversi paesi si sono già collegati al gioco, effettuando 288 miliardi di «attacchi».

3.50 – Ucraina: i russi reclutano cadetti

«La leadership militare russa ha deciso di coinvolgere nel conflitto anche i primi cadetti degli istituti di istruzione militare superiore nella Federazione Russa». Questo si legge nel report quotidiano delle Forze armate ucraine, secondo il quale «il nemico sta cercando di rafforzare il raggruppamento di truppe, trasferendo nel territorio dell’Ucraina gruppi tattici formati da unità consolidate che hanno subito perdite durante i primi dieci giorni dell’operazione, oltre a mercenari stranieri». Dopo aver sottolineato che «i russi hanno problemi a fornire munizioni alle truppe», le forze armate ucraine fanno sapere che il nemico «ha perso (distrutto completamente o perso capacità di combattimento) fino al 40% delle unità coinvolte nell”operazione’ sul territorio dell’Ucraina». Infine si evidenzia che «la situazione peggiore è quella dell’area di Mariupol, dove il nemico sta cercando di bloccare la città alla periferia occidentale e orientale della città: ha perdite significative ed è stato costretto a introdurre riserve dalla 810/a Brigata di Fanteria Marina».

2.50 – Zelensky: evacuati in 30 mila

«Nelle ultime 24 ore siamo riusciti a evacuare 28.893 ucraini dalle regioni di Sumy, Kharkiv e Donetsk. Di questi, 20.000 sono riusciti a lasciare Mariupol con le loro auto private». Questo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato sui social. «Mercoledì – ha aggiunto – ci sarà la tanto attesa evacuazione delle persone da Izjum, nella regione di Kharkiv. È stato concordato un corridoio umanitario». Gli aiuti diretti a Mariupol, invece, «vengono bloccati dai soldati russi, ma non rinunceremo a cercare di salvare la nostra gente e la nostra città».

1.59 – Attacco a Odessa

Alle 2.57 (ora locale) è scattato l’allarme attacco aereo a Odessa. Le sirene hanno iniziato a suonare in città. I civili sono invitati a raggiungere i rifugi. Analoghi allarmi sono stati attivati negli ultimi minuti anche a Poltava (ore 3), Dnipro (2.56) e Ivano-Frankivsk (2.54) e Leopoli (2.53). Esplosioni sono state sentite nella notte anche alla periferia di Kiev mentre le sirene anti-raid continuano a suonare nella capitale dell’Ucraina. Lo riportano gli inviati della Cnn sul campo. Le esplosioni sono iniziate dopo il tramonto.

1.20 – Bombardamento vicino a Odessa

Le navi russe presenti nel mar Nero hanno iniziato a bombardare le coste vicino alla città di Odessa, la terza più grande dell’Ucraina e principale porto del paese. Sono stati lanciati razzi e sono stati sparati colpi di artiglieria. Per il momento non sono stati segnalati tentativi di sbarco di truppe. La notizia è riportata sui social da Anton Gerashchenko, Consigliere del Ministro degli Affari Interni dell’Ucraina. Oggetto dei colpi sono postazioni delle forze armate ucraine e infrastrutture militari a sud della città, nella zona di Belgorod-Dnestrovsky.

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