Netflix aumenta i prezzi. Iniziati i test per una tariffa in più sugli account condivisi
I primi test sono in Cile, Perù e Costa Rica ma una volta tarato tutto il sistema si passerà anche agli altri Paesi del mondo. Netflix ha deciso di cambiare la sua policy sulla gestione degli abbonamenti: chi condivide i dati di un account fuori dalla propria abitazione dovrà pagare un costo aggiuntivo sulla sua tariffa per ogni profilo che si collega. Per adesso il costo di questa tariffa è stato anticipato solo nei Paesi in cui verrà sperimentato. In Perù ad esempio sarà di 7,9 Sol, che corrispondono a 1,92 euro, per ogni profilo fuori dalla casa in cui è registrato l’account principale. A tenere fede per la casa sarà probabilmente il Wi-Fi. È prevedibile però che la tariffa venga aggiornata con il costo della vita e il prezzo degli abbonamenti negli altri stati. Sempre in Perù il pacchetto Premium costa l’equivalente di 10,92 euro mentre in Italia arriva a 17,99 euro. La nuova rotta, di cui si parlava già tempo, è stata inaugurata dalla società con un post sul suo blog ufficiale:
«Abbiamo sempre reso facile per le persone che vivono insieme condividere il proprio account Netflix, con funzionalità come profili separati e più schermi in condivisione nei nostri piani Standard e Premium. Sebbene siano stati estremamente popolari, hanno anche creato una certa confusione su quando e come condividere Netflix. Di conseguenza, gli account vengono condivisi tra le famiglie, con un impatto sulla nostra capacità di investire in nuovi film e TV per i nostri membri. Nell’ultimo anno abbiamo lavorato su come consentire ai membri che condividono al di fuori della propria famiglia di farlo in modo facile e sicuro, pagando anche un po’ di più. Nelle prossime settimane, lanceremo due nuove funzionalità per i nostri membri in Cile, Costa Rica e Perù».
Come funziona la condivisione degli account
La pratica è nota e comune. I piani di abbonamento Netflix permettono ad utenti diversi di utilizzare il servizio in streaming dallo stesso account. Nello specifico il piano Standard con 12,99 euro al mese consente a due utenti insieme di collegarsi alla piattaforma nello stesso momento mentre il piano Premium permette la stessa a quattro utenti. Al netto della contemporaneità, su ogni account è possibile creare fino a cinque profili diversi. Questo sistema negli ultimi anni ha reso molto diffusa la pratica tra gli utenti dei profili condivisi: parenti o amici si mettono d’accordo per pagare insieme un account e poi condividono login e password per accedervi.
A favorire il sistema c’è la differenza tra i costi degli abbonamenti: quello Base costa 7,99 euro, e permette di vedere solo uno schermo e nella definizione più bassa. Più si sale con le tariffe più si sale anche con i la qualità con cui è possibile vedere i contenuti della piattaforma ma per scattar da una tarrifa all’altra bastano pochi euro. Come è facile capire, in questo schema a perderci di più è l’azienda che vede frazionati i suoi utenti. Un problema che in Italia negli ultimi mesi era stato affrontato anche da DAZN. In questo meccanismo gli unici utenti che perdono soldi e serenità mentale sono gli utenti sacrificali che inseriscono i loro dati bancari: ogni mese saranno obbligati a mendicare le quote di abbonamento degli altri soci.
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