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Elon Musk invia nuovi aiuti all’Ucraina. Così il Paese può connettersi a internet anche sotto i bombardamenti

19 Marzo 2022 - 10:18 Valerio Berra
La rete Starlink permette di avere una connessione a banda larga anche dove le antenne normali non riescono ad arrivare

«Un nuovo lotto di stazioni Starlink! Mentre la Russia blocca l’accesso a Internet, l’Ucraina sta diventando più aperta al mondo intero. Grazie Elon Musk!». Il nuovo post pubblicato dal ministro ucraino per la trasformazione digitale Mykhailo Fedorov è un altro ringraziamento a Elon Musk. Il rapporto tra i due è cominciato nei primi giorni della guerra, quando Fedorov aveva chiesto all’uomo più ricco del mondo di aprire all’Ucraina la connessione internet garantita dalla rete di satelliti Starlink. L’imprenditore ha dato il via libera e da quel momento in Ucraina è stato possibile connettersi con tutta la rete. Per installare Starlink in un’area serve dotarsi anche di un terminale che sia in grado di attaccarsi al segnale. Musk ha inviato diversi container: secondo una fonte citata dal Washington Post al momento sarebbero oltre 5 mila i terminali Starlink attivi in Ucraina.

La rete, che in tutto conta circa mille satelliti in orbita, è ancora in fase di sperimentazione. Negli Stati Uniti il costo è di 99 dollari al mese a cui bisogna aggiungere 499 dollari per tutti i terminali necessari e circa sei mesi di attesa per ricevere il servizio. L’obiettivo è quello di portare internet a banda larga nelle aree dove il segnale delle antenne tradizionali è scarso. Questo tipo di tecnologia sembra molto più stabile anche nei teatri di guerra, visto che i satelliti non possono essere raggiunti dai bombardamenti. Secondo il ministro Fedorov, l’aiuto di Musk verso l’Ucraina sarebbe costante e il miliardario avrebbe avuto anche una telefonata con il presidente Volodymyr Zelensky. Al momento la tecnologia Starlink sta funzionando e permette a chi è riuscito ad avere un termine di sopravvivere ai continui blackout della rete tradizionale.

Le altre cause di Musk

A volte filantropo, a volte spaccone, non è la prima volta che Elon Musk interviene per donare le sue tecnologie in momenti di crisi. Nel 2020 durante il momento più buio della pandemia aveva promesso che le sue fabbriche di Tesla avrebbero cominciato a produrre ventilatori per i pazienti Covid. Una promessa che però non aveva trovato molto seguito nei fatti. Un altro caso molto discusso è stato quello dei bambini intrappolati in una grotta in Thailandia nel 2018: Musk aveva messo a disposizione le tecnologie delle sue aziende ma anche qui le promesse non erano trasformate in nulla di concreto. Questa volta invece sembra che con l’Ucraina Musk abbia deciso di intervenire sul serio. Certo, questo non gli evita alcune uscite social più eccentriche, ad esempio la sfida lanciata a Vladimir Putin per un combattimento corpo a corpo con lo scopo di decidere l’esito della guerra.

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