«La Russia ha manipolato i prezzi del metano. Putin? Un bullo, ragiona da delinquente»
Yuriy Vitrenko, a capo dell’azienda nazionale ucraina dell’energia Naftogaz, oggi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera spiega che la Russia bombarda le reti di approvvigionamento del paese ma sta molto attenta a non colpire i gasdotti che portano il combustibile in Occidente. E paventa che la speculazione sul metano sia partita su ordine di Vladimir Putin. «L’Europa dovrebbe liberarsi dalla dipendenza dal gas russo, è suicida. Non importa se noi perdiamo entrate. Ma se gli europei vogliono continuare a comprare dalla Russia, allora è meglio se il gas passa dall’Ucraina piuttosto che attraverso Nord Stream 1 (che lega la Russia alla Germania attraverso il Baltico, ndr). Ciò ci aiuterebbe e ridurrebbe il potere di ricatto di Mosca sul mercato europeo. La Russia esiterebbe di più a scatenare una guerra, per timore di bombardare l’infrastruttura da cui dipende. Fosse andata così prima, forse questa guerra atroce si sarebbe prevenuta», esordisce Vitrenko.
Il quale poi passa all’attacco: «La manipolazione russa sui prezzi del gas è iniziata nel 2021. Noi di Naftogaz abbiamo presentato un ricorso a Bruxelles per questo». Per questo l’Occidente dovrebbe smettere di acquistarlo. O almeno, suggerisce, usare dei conti vincolati: «Dite ai russi che non accederanno al denaro finché non si ritirano dall’Ucraina». Secondo Vitrenko lo spauracchio del blocco delle forniture danneggerebbe i russi: «Non possono bloccare la produzione senza danneggiare i giacimenti. Per lo meno così possono ancora sperare di ricevere i soldi dopo l’”operazione militare speciale”. Certo un rischio c’è, ma sarebbe un approccio efficiente». Infine, un giudizio su Putin che ha conosciuto: «È un bullo, ragiona da delinquente. In Occidente i negoziati sono diversi perché se diventi aggressivo, nessuno ti parla più. Con lui invece è l’unico modo, rispetta solo la forza e il potere. Ma è razionale: quando ha capito che non poteva vincere, ha ceduto».
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