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Zelensky agli svizzeri in piazza: «Volevo per gli ucraini la pace e libertà a cui siete abituati: è l’ultima possibilità per l’umanità» – Il video

L'appello del presidente ucraino agli svizzeri scesi in piazza a sostegno di Kiev

Circa un migliaio di persone a Berna in Svizzera ha partecipato a una manifestazione in solidarietà con l’Ucraina a cui è intervenuto anche Volodymyr Zelensky con un discorso su maxischermo. Il presidente ucraino ha parlato della lunga tradizione di neutralità della Svizzera al suo stile di vita, a cui avrebbe voluto ispirarsi per il suo Paese: «Volevo portare in Ucraina gli stessi standard di pace e libertà che avete voi… questo è un sogno per tutti noi, poter vivere come in Svizzera, con benessere, pace e libertà. Per voi è normale, noi dobbiamo lottare per ottenere ciò. Stavamo percorrendo questo cammino, quando il 24 febbraio tutto è cambiato, non solo per noi ucraini ma anche per tutta l’Europa». Nel suo intervento, il presidente Zelensky ha attaccato la Nestlé, che ha deciso di mantenere sue attività in Russia, contrariamente ad altri grandi multinazionali: «Mariupol è in rovina e non c’è niente da mangiare lì», riprendendo lo slogan del brand «good food, good life». E non solo.

L’attacco alle banche svizzere

Zelensky ha anche attaccato il sistema bancario svizzero: «Nelle vostre banche si trovano i soldi delle persone che hanno scatenato questa guerra. Questo è doloroso. Aver congelato i loro conti significa lottare contro il male». Zelensky ha poi aggiunto che le città ucraine vengono distrutte «per ordine di persone che vivono in Europa, in bellissime città svizzere, che godono di proprietà nelle vostre città. Sarebbe davvero bello privarli di questo privilegio». Sul suo canale Telegram Zelensky ha pubblicato l’intervento richiamando il passaggio del discorso ai politici svizzeri e cittadini che hanno partecipato alla manifestazione a cui ha spiegato: «Ora abbiamo una possibilità. Un’occasione per mostrare non solo alla Russia, ma anche a qualsiasi aggressore, a qualsiasi stato terrorista, che la guerra non distruggerà la vittima, ma colui che l’ha iniziata. E forse questa è l’ultima possibilità per l’umanità di fermare la guerra».

Cassis: «Neutralità svizzera non in discussione, ma applicheremo sanzioni contro la Russia»

In piazza era presente anche il presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, che ha sostenuto che la guerra russa all’Ucraina è guidata da una «follia devastante», sottolineando come il Paese «è pronto a sostenere il prezzo per la difesa della libertà e della democrazia» dell’Ucraina. Pur precisando che la neutralità svizzera «non è in discussione», Cassis ha ribadito che il Paese ha deciso di imporre alla Russia le stesse sanzioni dell’Unione Europea, pur non facendone parte. E rivolgendosi al presidente ucraino ha ribadito: «Siete i benvenuti e siamo impressionati dal coraggio con cui lottate per la democrazia, la libertà e la pace, che sono anche i nostri valori fondamentali». Cassis, inoltre, ha annunciato che nei prossimi giorni si recherà sul confine tra Ucraina e Polonia per prendere piena coscienza delle condizioni attuali della crisi.

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