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Addio alle mascherine anche al chiuso? Ricciardi avverte: «Avremo un nuovo picco di contagi tra giugno e luglio»

20 Marzo 2022 - 09:16 Redazione
A pochi giorni dall'approvazione del nuovo decreto Covid che libererà il Paese da regole e restrizioni anti virus, il consulente del ministro della Salute mette in guardia su «un momento delicato» già da maggio

La road map del governo per liberarsi da regole e restrizioni è stata stabilita dal nuovo decreto Covid ma il consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi, mette in guardia su possibili cambiamenti che il piano dovrà subire a causa di una futura crescita della curva epidemiologica. Intervistato da Il Messaggero, il professore di Igiene all’università Cattolica parla di «un momento delicato» che già a maggio saremo chiamati ad affrontare: l’eliminazione delle mascherine al chiuso previsto dal governo «e la liberalizzazione dei comportamenti» provocherà secondo l’esperto «una notevole risalita dei contagi». Lo scenario che il professore descrive sembra essere simile a quello dei Paesi esteri che ancora prima dell’Italia hanno intrapreso il percorso graduale alla normalità e che subito dopo si sono ritrovati a fare i conti con un’impennata di nuovi positivi.

«Le dinamiche sono chiaramente simili», spiega Ricciardi. «Dopo averle tolte, l’Austria da domani reintrodurrà l’obbligo di mascherine Ffp2 al chiuso. L’obbligo di mascherine in Italia sarebbe dovuto rimanere almeno fino a giugno». Lo stesso ragionamento viene fatto anche per l’ipotesi di eliminazione delle quarantene per i positivi. Un provvedimento non ancora calendarizzato che il governo continua a discutere. «La via inglese nell’affrontare la pandemia è da sconsigliare e lo dimostrano i numeri», spiega Ricciardi. «Nel Regno Unito la curva è ripartita in maniera forte, anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni. Per cui non avrebbe senso ragionare in questi termini ora anche in Italia».

Il pericolo di un prossimo incremento di casi è anche legato alla diffusione di Omicron 2, attualmente già prevalente in 7 regioni. «Questa variante è più contagiosa, con il risultato che ora il Sars-Cov2 ha una contagiosità paragonabile a quella del morbillo e ogni persona ne contagia 15 o 16. Proprio per questo sottolineo che dobbiamo essere pronti a reintrodurre alcune delle restrizioni anti Covid in caso di necessità», spiega il professore. E aggiunge: «Diciamo anche che dal punto di vista delle ospedalizzazioni Omicron 2 sembra in tutto e per tutto simile a Omicron 1, per cui non toglie ne aggiunge preoccupazione. Tuttavia è chiaro che se viene lasciata dilagare porterebbe ad un aumento dei ricoveri».

La road map per il ritorno alla normalità conduce il Paese verso la stagione estiva quando turismo e attività commerciali sperano finalmente di ripartire a pieno ritmo. Ma Ricciardi avverte: «Potrebbe verificarsi che la risalita avvenga nei mesi estivi turistici e quindi qualcuno dei programmi stabiliti per far ripartire le imprese può essere che andrà rivisto. Del resto se togli le mascherine a maggio ci sarà una risalita il cui picco è prevedibile proprio tra giugno e luglio. Nonostante in estate si tenda a stare più all’aperto e quindi diminuiscono le occasioni di contagio, senza limitazioni, rispetto agli anni scorsi, anche la bella stagione nasconde delle insidie».

La situazione è da tenere ancora sotto controllo dunque ed è per questo che Ricciardi non vede di buon occhio l’interruzione del lavoro della struttura commissariale del generale Figliuolo. «Mi preoccupa la chiusura di una struttura che aveva garantito un’omogeneità di approvvigionamento in tutto il Paese», spiega il consulente di Roberto Speranza. «Ora ci auguriamo resti così, ma le Regioni italiane sono molto differenti tra loro. Speriamo non vi sia una disuguaglianza nelle possibilità offerte ai cittadini».

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