Zelensky: «Non ho paura di morire, il nostro popolo combatterà fino all’ultimo. La guerra è in Europa»
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha parlato oggi con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari nella sua prima intervista a un giornale italiano dall’invasione della Russia. «La guerra lampo di Putin è fallita, la nostra resistenza continua», esordisce Zelensky, che poi chiede alla Nato «mezzi di difesa aerea per proteggerci dal cielo» ma è disposto a incontrare anche subito il presidente della Russia «a patto di non subire ultimatum». Il presidente ha una speranza: «Crediamo che l’intero mondo civilizzato alla fine si unirà a noi e insieme porremo fine a questa guerra. Perché la guerra non è in Ucraina, la guerra è in Europa». Ed è pronto a vedere lo Zar: «Sono sempre stato pronto per questo incontro negli ultimi anni, da quando sono stato eletto presidente dell’Ucraina. La guerra nel nostro Paese va avanti da otto anni, anche se la Russia ha in passato affermato al mondo che le truppe russe non erano presenti nel nostro Est. La guerra su larga scala della Russia contro l’Ucraina è in corso da un mese. Sono pronto per questo incontro ora, come ho più volte affermato pubblicamente».
Poi parla del suo intervento alla Camera: «Mi sono rivolto al Parlamento italiano e a tutto il popolo italiano perché nei momenti difficili, ci siamo sempre aiutati a vicenda. Durante l’epidemia di Covid, i nostri medici e gli aiuti umanitari sono stati tra i primi ad andare in Italia, durante l’alluvione in Ucraina, abbiamo ricevuto e sentito il vostro aiuto. Abbiamo bisogno del vostro aiuto più completo anche adesso, perché l’Ucraina sta attraversando una delle fasi più difficili della sua storia». All’Italia chiede di fare «pressione sull’aggressore, aumentate le sanzioni contro quei russi che hanno iniziato e conducono questa guerra, rinunciate alle merci russe, ritirate le vostre aziende dal mercato russo. La Russia deve subire le conseguenze delle sue attività criminali: nella sua economia, negli scaffali vuoti nei negozi, negli yacht e nelle ville sottoposti a blocco, nell’impossibilità di viaggiare nel vostro bellissimo Paese». Zelensky non teme di essere ucciso da un missile russo: «Il mio unico timore è che nel XXI secolo uno dei più grandi Paesi d’Europa possa essere cancellato dalla faccia della terra. Ma il mondo non o permetterà. Il male non può prevalere, è contro la logica del buon senso, contro la vita stessa, contro la natura stessa». Ma non ha intenzione di lasciare il paese se la situazione precipitasse: «Ognuno di noi è il presidente e ognuno di noi è il guerriero. Combatteremo tutti fino all’ultimo».
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