La missione dei russi in Italia: Mosca voleva inviare 400 uomini, Guerini disse no
Mosca voleva inviare un numero di 400 uomini per aiutare l’Italia nell’emergenza Coronavirus. Ma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini si oppose. Questi gli ultimi sviluppi della vicenda della missione dei russi in Italia nel marzo 2020, raccontati oggi dal Corriere della Sera. Nell’articolo a firma di Fiorenza Sarzanini si racconta di otto squadre composte da 40 specialisti oltre a medici e infermieri, che volevano spostarsi in Puglia. Per questo Guerini disse di no. Ieri Agostino Miozzo del Comitato Tecnico Scientifico ha raccontato che i russi dicevano di voler bonificare gli uffici pubblici. Il generale Vecciarelli, all’epoca capo di stato maggiore della Difesa, ha aggiunto che i russi vennero in Italia per fare «cose buone e cose meno buone». Il quotidiano spiega che durante un incontro riservato che si è svolto in una foresteria della Capitale i russi chiesero di sanificare e bonificare gli enti pubblici, mentre gli italiani concessero soltanto l’accesso a ospedali e Rsa. Un’attività che prevede comunque l’acquisizione dei dati sanitari e di altre informazioni «sensibili» che – questo è il timore dopo le minacce – la Russia potrebbe adesso utilizzare contro il nostro Paese. Ma proprio a quel punto, agli inizi di maggio, quando i russi chiesero di trasferirsi in Puglia, Guerini ritenne che fosse arrivato il momento di «ringraziare Shoygu» e di dichiarare conclusa la missione.
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