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Sciopero del clima, a Milano contro una scuola distante dal mondo: «Che senso ha studiare per un futuro che non avremo?» – Il video

25 Marzo 2022 - 15:58 Antonio Di Noto
Gli studenti chiedono che la crisi energetica alimentata dal conflitto in Ucraina non metta in secondo piano la transizione ecologica

PeopleNotProfit è l’hashtag che oggi, 25 marzo, ha accompagnato gli scioperi per il clima in tutto il mondo. Le persone scese in piazza sono tantissime. A tre anni dalla prima mobilitazione del 2019, sono tornate le proteste di Fridays for Future anche nelle maggiori città italiane, dove si sono tenuti 78 cortei. Per le strade molti studenti e giovani, ma anche adulti e lavoratori, hanno manifestato per chiedere ai governi di impegnarsi perché non sia lasciata da parte la transizione ecologica. Open è stato al corteo di Milano, dove i temi principali della manifestazione erano la transizione ecologica, la scuola, la guerra in Ucraina ma non solo. Fridays for Future Italia ha voluto porre l’attenzione su «tutte le guerre» e non soltanto su quella in corso tra Kiev e Mosca.

Come si collega il riscaldamento globale alle guerre e alla scuola?

«Sempre più spesso le guerre sono legate al riscaldamento globale che causa carestie, alluvioni, caldo estremo e siccità», dicono i manifestanti, che chiedono anche che la crisi energetica aggravata dal conflitto in Ucraina non faccia passare in secondo piano la transizione ecologica. Secondo i manifestanti, quanto sta accadendo in Ucraina porta a galla i limiti di una scuola che non guarda a quello che succede nel mondo. «Trovo esilarante essere in ansia per un versione di greco quando nel mondo succedono cose molto più importanti», dice una ragazza. La scuola viene chiamata in causa per via di una percepita distanza tra i problemi che tratta e quelli del mondo reale. «Che senso ha studiare per un futuro che non avremo?», è il messaggio lanciato dagli studenti, che chiedono anche che venga riconosciuta la capacità della transizione ecologica di creare posti lavoro. «Non accetteremo di scegliere tra lavoro e ambiente» era uno degli slogan più presenti.

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