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Ucraina, la Russia controlla il corridoio tra Donbass e Crimea. Kiev: «L’Italia sia garante della nostra sicurezza»

25 Marzo 2022 - 23:59 Redazione
Biden incontra le truppe Nato in Polonia. Il suo consigliere Sullivan: «Lavoriamo a un piano di emergenza in caso di attacco russo ai territori dell'Alleanza»

La Nato risponderà se la Russia userà armi chimiche in Ucraina. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden mentre l’Alleanza Atlantica continuerà a fornire armi a Kiev nel 30˚ giorno della guerra. Il Regno Unito si prepara a inviare 6.000 missili. Anche l’Unione Europea si è schierata al fianco dell’Ucraina nella dichiarazione finale del Consiglio. Intanto la Russia fa sapere di essere «concentrata sulla completa liberazione del Donbass», ma non riesce ad accerchiare Kiev: i tentativi sono andati finora tutti falliti. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha denunciato all’agenzia di stampa Tass che contro la Russia è stata aperta «una guerra ibrida totale». Il Cremlino è tornato sulle accuse di aver usato bombe al fosforo: al momento ha negato qualsiasi violazione delle leggi internazionali.

00.00 – Londra sanziona azienda produttrice di droni usati da Mosca contro l’Ucraina

Le sanzioni del Regno Unito per la guerra in Ucraina hanno colpito altre 65 persone fisiche o giuridiche. Fra queste c’à anche l’azienda Kronshtadt, produttrice del drone Orion e di altri aeromobili a pilotaggio remoto. L’intelligence britannica, evidenziando che questi apparecchi sono ampiamente utilizzati dai russi in Ucraina, ha sottolineato che queste sanzioni danneggeranno il sistema industriale legato alla Difesa russa e di conseguenza Mosca avrà difficoltà a sostituire gli aeromobili a pilotaggio remoto persi nei combattimenti.

23.45 – Zelensky potrebbe apparire in video durante la notte degli Oscar

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è in contatto con l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences per apparire in video durante la cerimonia degli Oscar: lo riporta il New York Post. «Gli organizzatori degli Oscar – si legge nell’articolo – stanno ancora discutendo se far apparire brevemente Zelensky durante l’evento, hanno spiegato alcune fonti. Inoltre, non si sa ancora se sarebbe un collegamento in diretta o un video registrato. Le medesime fonti hanno precisato che nella discussione interna si sta valutando se gli Oscar devono rimanere apolitici rispetto all’invasione russa dell’Ucraina».

23.20 – Kiev sul ministro della Difesa russo scomparso da settimane: «Ha avuto un infarto dopo il fallimento dell’invasione in Ucraina»

«Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha avuto un infarto, ecco perché non appare in pubblico da metà marzo. L’infarto di Shoigu è avvenuto dopo le dure accuse di Putin per il fallimento completo dell’invasione dell’Ucraina. Ora si trova presso l’ospedale clinico militare principale che porta il nome di N. N. Burdenko». È quanto scritto su Facebook da Anton Gerashchenko, consigliere del capo del Ministero degli Affari interni dell’Ucraina. Data l’assidua e frequente presenza del ministro russo sui social, nei giorni scorsi la sua assenza ha destato diversi sospetti e teorie, tra cui quella per cui la presunta malattia del ministro Shoigu sia una “copertura” per prendere le distanze ed esprimere il proprio dissenso verso le decisioni del presidente Putin riguardo l’invasione in Ucraina. Al momento, non è stata rilasciata nessuna dichiarazione da parte di Mosca.

22.30 – Nuovo appello di Zelensky alla Russia: «Parliamoci urgentemente e onestamente»

«La sovranità ucraina deve essere garantita e l’integrità territoriale assicurata. Le condizioni devono essere giuste, perché altrimenti il popolo ucraino non le accetterà». Sono le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo video diffuso sul suo canale Telegram. Zelensky ha esortato Mosca a confrontarsi «seriamente» con Kiev, chiedendo: «A cosa dovrebbero portare i morti russi che ci sono stati? Qual è il senso?». Il presidente ucraino ha poi aggiunto: «Le nostre forze armate continuano a combattere il nemico in tutte le direzioni e stanno facendo capire al governo russo che bisogna parlare in maniera costruttiva, in modo urgente e onesto, per raggiungere risultati e non perdere tempo».

21.20 – Kiev: «Anche l’Italia può essere tra i garanti della nostra sicurezza»

«I membri permanenti (del Consiglio di sicurezza) delle Nazioni Unite devono essere i garanti della nostra sicurezza. Vorremmo aggiungere anche Turchia, Germania, Canada, Israele. Ci sono anche informazioni di un interesse dell’Italia a unirsi a questo processo». Così Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

20.40 – Macron: «Operazione umanitaria per l’evacuazione di Mariupol»

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato una «operazione umanitaria» di evacuazione a Mariupol. Parteciperanno anche la Turchia e la Grecia.

20.00 – Ue, niente accordo sul tetto del prezzo del gas

Il Consiglio Europeo non ha raggiunto l’accordo sul tetto del prezzo del gas. In conferenza stampa, il premier Mario Draghi ha detto che sono stati fatti passi avanti. Se ne riparlerà a maggio, quando verrà fatta anche una proposta per spacchettare i prezzi di energia elettrica e gas.

19.00 – Spotify sospende il servizio in Russia

Spotify ha sospeso il suo servizio in Russia. Un portavoce dell’azienda ha puntato il dito contro la nuova legge del Cremlino che «restringe ulteriormente l’accesso all’informazione, riduce la libera espressione e criminalizza un certo tipo di notizie, mettendo a rischio i nostri dipendenti e forse anche i nostri ascoltatori». «Dopo aver considerato attentamente le nostre opzioni e le attuali circostanze, siamo giunti alla difficile decisione di sospendere completamente il nostro servizio in Russia», ha aggiunti.

18.00 – Draghi in pressing per un’intesa in Ue sul tetto al prezzo del gas

Il premier Mario Draghi è in pressing sui leader Ue perché si raggiunga un’intesa sull’energia che includa un tetto al prezzo del gas contro il caro-energia. Secondo fonti citate dall’Ansa, l’obiettivo è dare un primo segnale politico in vista di una proposta «dettagliata» da parte della Commissione entro maggio.

16.30 – Biden: «Siamo nel pieno di una battaglia tra democrazie e autocrazie»

Parlando alle truppe Usa in Polonia, il presidente statunitense Joe Biden ha detto: «La posta in gioco non è solo la difesa dell’Ucraina ma la democrazia nel mondo, siamo nel mezzo di una battaglia tra democrazie e autocrazie».

16.00 – Wsj: «Biden apre all’uso di armi nucleari in circostanze estreme»

Joe Biden non esclude la possibilità di usare le armi atomiche in «circostanze estreme». Lo riferisce il Wall Street Journal, spiegando che il cambio di rotta è riconducibile anche alle pressioni degli alleati. La nuova posizione assunta da Biden rappresenta un passo indietro rispetto alle sue promesse in campagna elettorale.

15.10 – Mosca: «Nessun passo avanti nei negoziati sulle principali questioni politiche»

Mosca ha detto che non si registrano passi avanti nei negoziati sulle «principali questioni politiche». «De facto non stiamo facendo progressi», ha detto il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax. Le posizioni si stanno invece «avvicinando» su temi secondari.

14.55 – Atterraggio di emergenza per l’aereo del presidente polacco Duda

L’aereo che trasportava il presidente polacco Andrzej Duda all’incontro con il suo omologo statunitense Joe Biden è stato costretto a tornare indietro, e ha fatto un atterraggio di emergenza a Varsavia a causa di un problema tecnico. Duda era atteso all’aeroporto di Rzeszow, nel sud-est della Polonia: il presidente polacco è ripartito poco dopo, atterrando intorno alle 15.45.

14.50 – Sullivan: «Un attacco russo al territorio della Nato? Saremo pronti»

Stando al consigliere per la Sicurezza nazionale degli Usa, Jake Sullivan, Washington e la Nato stanno lavorando a piani di emergenza per ogni possibile attacco della Russia sul territorio dell’Alleanza Atlantica.

14.45 – Mosca: «Vogliamo la completa liberazione del Donbass»

Secondo il ministero della Difesa ucraino, la Russia è riuscita a «creare un corridoio terrestre tra la Repubblica Autonoma di Crimea temporaneamente occupata e parte della regione di Donetsk». Mosca, da parte sua, ha fatto sapere che «le forze armate russe si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass».

14.07 – Putin accusa l’Occidente

In un incontro organizzato dal Cremlino con diversi esponenti del mondo culturale russo, il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che il mondo in cui si sta comportando l’Occidente è lo stesso della Germania nazista: «L’ultima volta sono stati i nazisti in Germania, circa 90 anni fa, a condurre una tale campagna di distruzione della cultura indesiderabile. Ci ricordiamo bene delle immagini dei libri bruciati nelle piazze»

13.20 – Di Maio: «Perdite del 15 per cento nelle esportazioni verso la Russia»

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha quantificato a Rainews 24 il costo della guerra per le esportazioni delle aziende italiane verso la Russia: «Purtroppo sull’economia italiana ed europea si sta abbattendo il costo della guerra di Putin, non il costo delle sanzioni. Esportavamo al massimo 7 miliardi verso la Russia e sarà colpito questo ammontare per il 15 per cento». Nonostante questo contraccolpo, Di Maio ha spiegato che è pronto a procedere sulla via delle sanzioni: «Le sanzioni servono a togliere linfa all’esercito di Putin. Stiamo lavorando al quinto pacchetto di sanzioni, c’è una discussione in corso: il tema dell’oil and gas vede alcuni paesi più sensibili, ma da parte dell’Italia abbiamo sempre detto che aspettiamo la proposta della commissione Ue e crediamo che non ci debbano essere veti, perché le sanzioni sono l’unico strumento pacifico abbiamo per fermare questa guerra colpendo l’esercito russo».

11.40 – India e Cina vogliono cessate il fuoco in Ucraina

Sia l’India che la Cina concordano sull’importanza di un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam JaishankarIndia, dopo tre ore di colloqui con il suo omologo cinese Wang Yi: «ci siamo scambiati le rispettive posizioni sull’Ucraina e le motivazioni che le sostengono, e ci siamo trovati d’accordo su due elementi: la necessità di un immediato cessate il fuoco e il ritorno all’uso delle relazioni diplomatiche». Entrambi i Paesi sono alleati strategici della Russia e finora non hanno mai condannato la guerra in Ucraina, nonostante le pressioni internazionali.

10.50 – L’assedio di Chernihiv

La città di Chernihiv in questo momento è stata circondata dalle truppe russe. A comunicarlo è il governatore della regione Viacheslav Chaus. Al momento, sempre a quanto riporto Chaus, la città si trova sotto il fuoco di artiglieria e dei caccia russi. Chernihiv è a 150 km a Nord di Kiev.

10.07 – L’attacco al teatro di Mariupol

Il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko ha spiegato che al momento si temono 300 morti nell’attacco russo al teatro cittadino. Il bombardamento era avvenuto lo scorso 16 marzo. La struttura veniva utilizzata dai civili come rifugio. La notizia è stata diffusa sul canale Telegram del Consiglio comunale di Mariupol: «Volevamo credere che tutti si fossero salvati. Ma le testimonianze di coloro che erano all’interno dell’edificio durante questo attacco terroristico dicono il contrario».

9.48 – Le accuse della Cina alla Nato: «Dalla Nato benzina sul fuoco»

Un portavoce della rappresentanza permanente cinese presso l’Unione europea ha diffuso una serie di dichiarazioni sulle azioni della Nato: «A proposito delle accuse come la Cina che amplifica false narrazioni, sono fatte da coloro che gettano benzina sul fuoco per alimentare problemi: le bugie rimarranno sempre bugie e ciò che è falso non può diventare realtà». Sempre lo stesso portavoce aveva già criticato la Nato negli scorsi giorni: «La Nato segue un concetto di sicurezza obsoleto. In quanto residuo della Guerra Fredda è la più grande alleanza militare del mondo».

9.40 – Kiev: distrutti 12 carri armati russi in 24 ore

Il Kyiv Independent ha comunicato che nelle ultime 24 ore l’esercito ucraino ha distrutto 12 carri armati russi e respinto nove attacchi. Oltre a questo sono stati annientati anche 20 veicoli blindati russi e nove sistemi di artiglieria, abbatttuti anche due aerei e due droni. Il Kyiv Independent, citando lo Stato maggiore dell’esercito, ha detto anche che in un giorno sono stati uccisi 200 soldati russi.

9.10 – Tajani: «Serve un Recovery Plan, come per il Covid»

In un’intervista pubblicata sul Messaggero il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani ha spiegato che per affrontare tutte le ricadute della guerra in Ucraina serve preparare un piano economico come per il Covid: «Va messo a punto un nuovo Recovery Plan paragonabile, per forza, per ambizione, per urgenza, a quello sull’uscita dal Covid. L’Europa, così come ogni singolo Paese, deve intervenire per alleviare le ricadute economiche e sociali, sulle varie popolazioni, delle sanzioni alla Russia».

9.07 – Mosca: colpito maggiore deposito carburante di Kiev

L’agenzia stampa Interfax ha riferito che le truppe russe hanno distrutto il più grande deposito di carburante rimasto all’esercito di Kiev. L’attacco è stato portato a termine con missili Kalibr.

8.06 – «La Russia usa lo stupro come strumento di guerra»

Il procuratore ucraino Iryna Venediktova ha accusato i soldati russi di aver violentato una donna in un’abitazione vicino Kiev. I soldati, ha detto Venediktova, hanno fatto irruzione nella casa a Brovary, alla periferia orientale della capitale, dove hanno ucciso il marito della donna e poi hanno aggredito sessualmente sua moglie davanti agli occhi del figlio. «Le forze russe usano lo stupro come uno strumento di guerra», ha sostenuto il procuratore.

8.00 – 135 bimbi morti in Ucraina

Il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa sale a 135. L’ufficio della Procura Ucraina in un aggiornamento condiviso dal Parlamento di Kiev sul suo profilo Twitter scrive: «Ad oggi 25 marzo, 135 bambini sono morti in Ucraina a causa dell’aggressione dell’esercito russo. 184 bambini sono rimasti feriti». Ieri il numero si fermava a 128.

7.45 – La Russia: Bitcoin per pagare petrolio e gas

La Russia potrebbe accettare i Bitcoin da alcuni Paesi come pagamento per le forniture di petrolio e gas: lo scrive la Bbc, che cita il capo della commissione per l’energia della Duma, Pavel Zavalny. Zavalny ha affermato che Paesi amici possono anche essere autorizzati a pagare nelle loro valute locali ed ha menzionato la Cina e la Turchia tra i paesi non coinvolti nella pressione delle sanzioni. Come è noto, Mosca vuole che i paesi “ostili” comprino il gas e il petrolio in rubli, una decisione volta a rafforzare la valuta russa, che dall’inizio dell’anno ha già perso oltre il 20% di suo valore.

7.40 – Bombardamenti russi a Rubizhne

Nella notte i bombardamenti russi hanno colpito la città di Rubizhne, una cittadina non lontana da Lugansk, uccidendo due guardie di frontiera. Lo riporta l’agenzia ucraina Unian, che cita il capo dell’amministrazione civile e militare di Lugansk, Serhiy Haidai. La notte scorsa i russi hanno aperto il fuoco anche sulle città di Creminna, Novodruzhesk, Lysychansk, Popasna, Severodonetsk e Rubezhnoye. «Gli occupanti hanno sparato tutta la notte. Due guardie di frontiera sono rimaste uccise. A causa dei continui bombardamenti, i soccorritori non hanno potuto spegnere gli incendi causati dai bombardamenti. La linea del fronte è rimasta invariata», ha scritto Haidai su Facebook, assicurando che le città restano tuttavia «sotto bandiera ucraina». I corpi delle due vittime, ha riferito, sono stati trovati per strada a Rubizhne.

7.30 – I russi si ritirano da alcune aree

Alcune unità militari russe si starebbero ritirando da alcune aree. A causa delle pesanti perdite subite. Lo sostiene, secondo quanto riporta AdnKronos, lo Stato maggiore ucraino, affermando che alcune unità di Mosca si sarebbero spostate all’interno del confine russo dopo aver perso oltre la metà dei propri effettivi. A un mese dall’invasione russa dell’Ucraina, le linee del fronte tra le due parti sono «praticamente congelate», secondo Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Sempre secondo quanto riferisce lo Stato maggiore di Kiev, le forze russe continuano invece l’assedio di Kharkiv e Sumy, mentre alcune unità sembrerebbero prepararsi a una nuova offensiva contro Izjum, nella regione di Kharkiv. Mosca riesce a mantenere una parziale continuità territoriale tra la regione russa di Rostov, lungo il confine ucraino, e la penisola dell’Ucraina, annessa alla Russia nel 2014.

7.00 – Il Giappone congela beni a 25 cittadini russi

Il Giappone congelerà i beni di altri 25 cittadini russi e vieterà le esportazioni verso 81 organizzazioni russe, ha affermato oggi il ministero delle Finanze del Paese asiatico in un comunicato stampa portando a 101 il numero totale di soggetti russi presi di mira dal congelamento di beni in Giappone. Tra i bersagli delle nuove sanzioni si sono Igor Shuvalov, ex vice primo ministro russo e presidente della grande banca statale Vnesheconombank, e cinque parenti dell’oligarca Sergey Chemezov. Anche l’esportazione di beni di lusso sarà vietata, ha affermato il governo nipponico.

6.15 – Le indagini della Russia sul Donbass

Il presidente Alexander Bastrykin ha detto oggi all’agenzia di stampa russa Tass che dal 2014 il Comitato investigativo russo ha avviato oltre 500 procedimenti penali sugli eventi in Ucraina e nel Donbass, con 180 persone ritenute responsabili, inclusi rappresentanti della leadership militare e politica dell’Ucraina. Il funzionario russo cita tra gli altri indagati «l’ex ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov, l’ex governatore dell’oblast di Dnipropetrovsk Igor Kolomoisky, l’ex presidente della Verkhovna Rada (il parlamento ucraino, ndr) Alexander Turchinov; i comandanti delle forze armate ucraine Valery Ismailov, Andrey Grishchenko, Oleg Mikats, Mikhail Prokopiv, Alexander Zhakun, Oleg Kutsin, Valery Gudz, Vyacheslav Pechenenko, Dmitry Kashchenko, Fedor Yaroshevich, Andrey Ignatov». Nella lista anche membri delle organizzazioni nazionaliste ucraine riconosciute da Mosca come estremiste.

5.05 – L’Onu: i russi detengono civili ucraini

Almeno 36 casi di detenzioni di civili sono stati verificati dalle Nazioni Unite nella guerra tra Russia e Ucraina. Casi in cui alle famiglie dei detenuti viene anche negata qualsiasi informazione sul loro destino, secondo l’Onu. Tra i casi riportati c’è quello di Viktoriia Roshchyna, una giornalista che stava lavorando nelle aree occupate nell’est del Paese quando è stata rapita da uomini non identificati il 15 marzo. Il suo datore di lavoro, Hromadske media, ha detto che «è stata probabilmente detenuta dall’Fsb», il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, sulla base dei resoconti di testimoni alla sua cattura nella città di Berdyansk. È stata rilasciata sei giorni dopo, quando in un video – apparentemente registrato sotto costrizione – circolato sulle chat Telegram filorusse la Roshchyna ha affermato che la Russia non l’aveva fatta prigioniera e ha ringraziato le forze di Mosca per «averle salvato la vita».

5.00 – La lista della spesa ucraina

Un documento della Cnn svela le richieste di armi agli Usa da parte dell’Ucraina. L’Ucraina ha aggiornato negli ultimi giorni la sua lista di richiesta d’assistenza militare aggiuntiva da parte del governo degli Stati Uniti, inserendo centinaia di missili antiaerei e anticarro in più rispetto a quanto fatto in precedenza. La lista mostra un crescente bisogno di missili Stinger e Javelin, con l’Ucraina che afferma di aver urgentemente bisogno di 500 unità di entrambe le tipologie. L’elenco fornito alla Cnn descrive in dettaglio molte altre necessità urgenti, tra cui jet, elicotteri d’attacco e sistemi antiaerei come l’S-300. Nel documento sono elencati anche due tipi di jet di fabbricazione russa, incluso uno progettato per fornire supporto aereo ravvicinato alle truppe di terra. L’Ucraina ne ha chiesti 36 di ciascun tipo, secondo la Cnn.

4.00 – La Russia non riesce ad accerchiare Kiev

L’ultimo rapporto di intelligence dello Stato Maggiore delle Forze Armate Ucraine dice che i tentativi della Russia di accerchiare la città di Kiev e di bloccare quella Chernihiv non hanno avuto successo. La stessa sorte stanno subendo, per ora, gli sforzi russi di conquistare Popasna, Rubizhne e Mariupol. La Russia «cercherà di riprendere le operazioni offensive in direzione delle città di Brovary e Boryspil per bloccare Kiev da est», secondo il rapporto. Le truppe russe stanno anche bloccando le città di Sumy e Kharkiv e colpendo le infrastrutture civili, affermano gli ufficiali ucraini. Il ritiro di alcune unità russe è dovuto alla «perdita di oltre il 50% del personale», affermano le forze armate di Kiev aggiungendo che la Russia continua a reintegrare le perdite addestrando e ricollocando le unità di riserva. I militari ucraini hanno confermato i rapporti secondo cui la grande nave da sbarco Saratov è stata distrutta durante l’attacco al porto occupato di Berdyansk, aggiungendo che anche le navi Caesar Kunikov e Novocherkassk sono state danneggiate.

3.18 – La Russia apre un’indagine sulle armi biologiche ucraine

Il Comitato investigativo russo ha aperto un’indagine sulla creazione di laboratori biologici segreti in Ucraina con il sostegno degli Stati Uniti per lo sviluppo di armi biologiche di sterminio di massa. Lo ha fatto sapere il presidente del comitato Alexander Bastrykin in un’intervista all’agenzia Tass. «Abbiamo richiesto i documenti disponibili al ministero della Difesa russo e stiamo accertando le circostanze di ciò che è accaduto nell’ambito del procedimento penale da noi aperto ai sensi dell’articolo sullo sviluppo e la produzione di armi biologiche per vittime di massa», ha affermato Bastrykin. L’Occidente nega la loro presenza, ha osservato. «Tuttavia, ricordiamo le dichiarazioni dei rappresentanti degli Stati Uniti che hanno affermato il contrario quando si parla della presenza di strutture biologiche in Ucraina. È difficile immaginare cosa potrebbe accadere se questi siti continuassero le loro operazioni», ha aggiunto Bastrykin. Alcune prove di operazioni di pulizia d’emergenza delle tracce del programma biologico militare attuato da Kiev e finanziato dal dipartimento della Difesa americano sono state trovate durante «l’operazione militare speciale», ha affermato in precedenza il portavoce ufficiale del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov.

3.00 – Ue al fianco dell’Ucraina

La dichiarazione conclusiva del Consiglio Europeo sancisce che L’Unione Europea «è al fianco dell’Ucraina e del suo popolo e il Consiglio europeo conferma la dichiarazione di Versailles, riconoscendo le aspirazioni d’ingresso nell’Ue. Il Consiglio rinnova la richiesta alla Commissione si consegnare le sue valutazioni in linea con le procedure d’ingresso dei trattati». L’Ue si impegnerà ad assicurare «aiuti finanziari, politici, materiali ed umanitari all’Ucraina. Sinora ha approvato sanzioni massicce contro Russia e Bielorussia, che stanno avendo effetti pesanti, ed è pronta a chiudere scappatoie, contrastare possibili manovre evasive e imporre nuove misure coordinate per minimizzare la capacità di continuare l’aggressione».

2.15 – L’Ucraina colpisce obiettivi russi

L’Ucraina colpisce obiettivi di alto valore nelle aree occupate dai russi. Lo dice il ministro della Difesa del Regno Unito nel suo ultimo rapporto di intelligence. «Le forze ucraine hanno lanciato attacchi contro obiettivi di alto valore nelle aree occupate dalla Russia, tra cui una nave da sbarco e depositi di munizioni a Berdyansk. È probabile che gli ucraini continueranno a prendere di mira le risorse logistiche nelle aree controllate dai russi. Ciò costringerà l’esercito russo a dare la priorità alla difesa della propria catena di approvvigionamento e a privarli del tanto necessario rifornimento per le forze armate. Questo – secondo il ministero britannico – ridurrà la capacità della Russia di condurre operazioni offensive e ulteriori danni faranno ulteriormente abbassare il morale». Secondo fonti della difesa Usa, invece, l’Ucraina ha condotto “con successo” un attacco contro navi russe a Berdiansk. Non è chiaro tuttavia quale tipo di armi siano state utilizzate nell’attacco.

1.45 – Biden incontra le truppe Nato

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden incontrerà alle 16 a Rzeszów, in Polonia, le truppe Usa stanziate a difesa del fianco orientale della Nato. In serata Biden partirà invece alla volta di Varsavia, dove domani avrà un colloquio con il presidente polacco Andrzej Duda che lo accoglierà anche al suo arrivo a Rzeszów. Prima di partire per la Polonia, il presidente americano ospiterà presso la missione Usa a Bruxelles la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per un incontro bilaterale a porta chiuse sulla situazione in Ucraina. Al termine del colloquio Biden e von der Leyen rilasceranno un comunicato stampa congiunto.

1.05 – Il Regno Unito: altre armi all’Ucraina

Il premier britannico Boris Johnson annuncerà oggi che il Regno Unito fornirà all’Ucraina altri 6.000 missili. Durante gli incontri dei leader della Nato e del G7 a Bruxelles, Johnson – aggiunge la rete britannica – svelerà anche un finanziamento di 25 milioni di sterline (quasi 30 milioni di euro) per aiutare a pagare i soldati e i piloti ucraini. La nuova fornitura militare si aggiunge ai circa 4.000 missili già dati dal Regno Unito alle forze ucraine. L’ultimo finanziamento si somma invece ai 400 milioni di sterline (circa 480 milioni di euro) già impegnati in aiuti umanitari ed economici per Kiev.

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