Soldi russi per l’interrogazione leghista, il Carroccio nega: «Mai preso un centesimo. Chiederemo 1 milione di euro per gli orfani di guerra ucraini»
Le rivelazioni emerse dalle inchieste de l’Espresso e La Stampa sui pagamenti per la Lega da parte di un oligarca russo vicino a Vladimir Putin sono «inaccettabili falsità» dice l’ufficio stampa del Carroccio. Il partito di Matteo Salvini contrattacca ricordando come in particolare il settimanale: «per anni ha diffuso come supplemento mensile “Russia oggi”», mentre il senatore Paolo Tosato, autore dell’interrogazione parlamentare sulle sanzioni contro Mosca per l’invasione della Crimea: «non ha mai preso un centesimo da Mosca, né ha assecondato richieste dal Cremlino». Tosato, spiega la nota leghista: «non è mai stato in Russia in vita sua, aveva presentato un’interrogazione al governo, cioè una semplice domanda, con l’obiettivo di ricevere assicurazioni sulle esportazioni italiane (e in particolare del suo Veneto) verso Est». Con la smentita, la Lega rilancia l’annuncio di aver dato mandato ai suoi legali per valutare una querela contro gli autori delle inchieste: «Tosato e la Lega chiederanno un milione di risarcimento danni a testa: la cifra sarà interamente devoluta agli orfani di guerra ucraini».
Leggi anche:
- L’interrogazione della Lega «scritta dai russi», i 20 mila euro e le mail segrete di Mosca su Salvini
- La scia dei soldi dalla Russia alla Lega attraverso la società di Baracchetti: spunta un legame con le cene di Savoini al Metropol
- Scandalo fondi russi alla Lega, la Cassazione conferma il sequestro degli audio del Metropol