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Ucraina, Joe Biden da Varsavia: «La Russia vuole strangolare la democrazia, Putin è un dittatore e non può rimanere al potere»

26 Marzo 2022 - 18:39 Maria Pia Mazza
Il presidente statunitense: «Putin non ha giustificazioni. Le forze americane non sono in Europa per far la guerra, sono qui per assistere le forze Nato»

Vladimir Putin è «un dittatore che cerca di ricostruire un impero e non può rimanere al potere». Gli Stati Uniti sono tornati a combattere «la grande battaglia per la libertà, tra democrazia e autocrazia, tra libertà e repressione. In questa battaglia dobbiamo essere lucidi: non durerà pochi giorni o mesi, ma dobbiamo essere pronti. Non sarà facile, sarà costoso, ma dai momenti più bui si risorge sempre». Sono le parole del presidente Joe Biden al termine della sua visita in Polonia, durante il suo discorso dal Castello reale di Varsavia, distrutto dai nazisti nel 1944. Biden ha esordito citando Papa Giovanni Paolo II: «”Non abbiate paura”, queste furono le prime parole del primo discorso del primo Papa polacco dopo la sua elezione nell’ottobre del 1978 e sono parole che hanno cambiato il mondo». «Nella perenne lotta per la democrazia e la libertà, – ha proseguito il capo della Casa Bianca – l’Ucraina e il suo popolo sono in prima linea, combattono per salvare la loro nazione, e la loro coraggiosa resistenza fa parte di una lotta più ampia per ripristinare i principi democratici essenziali che uniscono tutte le persone libere. Il mio messaggio al popolo ucraino è che noi siamo dalla vostra parte, punto». Nel corso del suo discorso, il presidente Biden ha dichiarato che «la Russia sta strangolando la democrazia», e non intende farlo «solo in casa propria».

Biden: «La colpa della guerra è solo di Putin»

Biden ha poi aggiunto che il presidente russo Putin continua ad avere «l’audacia di dire che ha ragione» riguardo l’invasione russa dell’Ucraina, «ma – ha sottolineato Biden – non ci sono giustificazioni: Putin minaccia di farci tornare agli orrori della guerra mondiale e di portare con sé ulteriori decenni di guerra». E il numero uno della Casa Bianca ha aggiunto: «La colpa della guerra è solo di Putin, che non deve neanche pensare a toccare un centimetro del territorio della Nato:noi lo difenderemo sino all’ultimo, l’articolo 5 è sacro». Inoltre, «gli Stati Uniti e la Nato non hanno mai cercato di combattere contro la Russia: le forze statunitensi sono in Europa per difendere gli Alleati, non per combattere la Russia», mentre «Putin è un criminale vuole dipingere l’allargamento Nato come un progetto imperialista che punta a destabilizzare la Russia, ma questo non è vero, perché la Nato è un’alleanza difensiva». E il presidente statunitense ha aggiunto, rivolgendosi alla popolazione russa: «Il nemico non è il grande popolo russo, ma chi ha scatenato questa guerra e vi ha tagliato fuori dal resto del mondo. Voi non siete così, non è il futuro che meritate. Putin sta riportando la Russia al XIX secolo». E il presidente Biden ha aggiunto: «Non date per scontata la democrazia, è il risultato di un lungo percorso: noi abbiamo ben chiara la differenza tra democrazia e autocrazia. Ucraini e polacchi sono in prima linea per difendere i valori democratici, libere elezioni e la libertà d’espressione. E noi siamo e saremo al vostro fianco».

Le reazioni al discorso di Biden

Mentre il presidente Biden procedeva con il proprio discorso da Varsavia, il Cremlino ha rilasciato una nota in cui si sottolinea che «Non spetta a Biden decidere chi governa in Russia, è solo una scelta dei cittadini della Federazione Russa». In seguito, al termine del discorso del presidente statunitense a Varsavia, in una nota della Casa Bianca è stato precisato che quando Biden ha sostenuto che «Putin non può restare al potere», il presidente statunitense «non si riferiva a un cambio di regime in Russia, ma non può avere il permesso di esercitare il suo potere sui Paesi confinanti». Un modo per segnalare che il Cremlino rimane comunque un interlocutore per gli Stati Uniti.

L’incontro tra Biden e Duda

In precedenza, il presidente statunitense durante la sua visita a Varsavia, ha avuto un colloquio con il suo omologo polacco, il presidente Andrzej Duda, funzionari e rifugiati in fuga dall’Ucraina a causa della guerra scatenata nel Paese dalla Russia. Biden ha sottolineato che a unire Usa e Polonia «ci sono i valori comuni come la libertà». Inoltre, il presidente statunitense ha dichiarato: «Riteniamo l’articolo 5 del trattato Nato un obbligo sacro», citando l’articolo secondo cui un attacco armato contro uno o più membri dell’Alleanza sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti. E Biden ha poi aggiunto: «Putin contava di poter dividere la Nato, di poter separare il fianco Orientale da quello Occidentale, di poter separare le nazioni in base alle storie passate, ma non è stato in grado di farlo: siamo rimasti tutti uniti».

Joe Biden a Varsavia, l’incontro con i rifugiati ucraini in Polonia

Durante la giornata, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito il presidente russo Putin un «macellaio», dopo aver visitato i rifugiati ucraini a Varsavia, in Polonia. Durante una breve punto stampa allo Stadion Narodowy, Biden ha spiegato che nella sua vita ha già avuto a che fare con situazioni simili, ma di rimanere sempre sorpreso dalla «profondità e dalla forza dello spirito umano: è incredibile. Vedi tutti quei bambini piccoli. Voglio solo abbracciarti, voglio solo dire “grazie”, e questo mi riempie di orgoglio». Il presidente statunitense ha poi aggiunto: «Ogni bambino mi ha chiesto di pregare per i loro padri, o nonni, o fratelli che sono laggiù a combattere -. E ricordo com’è quando hai qualcuno in una zona di guerra: ogni mattina ti alzi e ti poni domande e preghi di non ricevere quella telefonata».

Peskov: «Putin macellaio? Il leader di una nazione dovrebbe mantenere toni sobri»

Il Cremlino ha risposto ai commenti di Biden a Varsavia, dicendo che le sue osservazioni sul presidente russo Putin «restringono la finestra di opportunità» per riparare le relazioni tra Mosca e Washington, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Tass. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha dichiarato che «il leader di una nazione dovrebbe mantenere toni sobri e, ovviamente, ogni volta questi insulti personali restringono la finestra di possibilità di ricostruire le nostre relazioni bilaterali con l’attuale amministrazione (statunitense, ndr): bisogna esserne consapevoli. È strano sentire le accuse contro Putin da parte di Biden, che chiese di bombardare la Jugoslavia e uccidere persone», ha chiosato Peskov.

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