Un nuovo social network per «difendere la libertà di parola»: alle radici dell’ultima idea di Elon Musk
L’uomo più ricco del mondo sta «pensando seriamente» di aprire una nuova piattaforma social per garantire uno spazio in cui difendere la libertà di parola. Tutto è cominciato con un sondaggio. Il 25 marzo Elon Musk ha chiesto ai suoi 79,2 milioni di follower su Twitter se la piattaforma fondata da Jack Dorsey garantisse ai suoi utenti la libertà di parola. Musk ha anche aggiunto che non si trattava di una domanda fatta giusto per riempire un buco tra un lancio di prova di SpaceX e un nuovo modello di Tesla: «Le conseguenze di questo sondaggio saranno molto importanti, per favore votate con attenzione». Il sondaggio è stato votato da oltre 2 milioni di persone che per la maggior parte, il 70,4 per cento, hanno deciso per un secco No. Una volta consolidatisi i risultati del sondaggio (è possibile ancora votare) Musk ha cominciato a svelare le sue carte: «Dato che Twitter è diventato di fatto una piazza pubblica, il fatto che non rispetti la libertà di parola mina i principi della democrazia. Cosa bisognerebbe fare?». E poi la proposta: «Serve creare una nuova piattaforma?».
Le risposte arrivate a questa domanda sono parecchie. Fra queste l’utente Pranay Pathole ha scritto: «Stai pensando di creare una nuova piattaforma social? Una piattaforma che sarebbe costruita su un algoritmo open source, in cui la libertà di parola e la condivisione di questa libertà hanno la priorità, una in cui la propaganda è ridotta al minimo? Penso che questo tipo di piattaforma sia quello di cui c’è bisogno in questo momento». Al commento ha risposto Musk: «Ci sto pensando seriamente». L’esperto di investimenti Dave Lee ha proposto un’altra soluzione: «Saresti disposto a fare un investimento e diventare presidente del Cda di Twitter? Così potresti provare ad apportare le modifiche necessarie?».
March 25, 2022
La risposta dell’universo trumpiano
I tweet di Musk sono stati sommersi da migliaia di commenti. Fra questi non mancano quelli delle piattaforme che negli ultimi anni hanno creato un sistema alternativo ai social delle Big Tech, tendenzialmente per ospitare i transfughi della destra trumpiana in fuga dalle policy per fake news e hate speech. Tra questi c’è anche il commento della piattaforma Rumble, che scrive: «Non serve una nuova piattaforma ma ci piacerebbe il tuo aiuto. Rumble per i video (YouTube), Local per gli abbonamenti (Patreon) e Truth per il microblogging (Twitter). Andiamo?». Certo, abbiamo imparato a non credere a tutte le sparate di Musk su Twitter ma dopo aver lanciato rivoluzione nell’industria automobilistica e in quella aerospaziale Musk potrebbe aver appena individuato un nuovo obiettivo.
March 26, 2022
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