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Negoziati Mosca-Kiev, domani nuovo round a Istanbul. Macron si smarca da Biden: «Non avrei usato quelle parole contro Putin»

27 Marzo 2022 - 18:55 Redazione
Il ministero dell'Interno ucraino denuncia: «Usate bombe a grappolo nella regione di Donetsk». Allarme dell'Aiea per i lavoratori di Chernobyl

Proseguono i bombardamenti russi alle porte di Kiev. Nelle prime ore di oggi, 27 marzo, i raid hanno colpito un’area a 20 chilometri dalla capitale ucraina. In 24 ore oltre 30 bombardamenti hanno colpito complessi residenziali e infrastrutture nella regione, secondo l’amministrazione regionale locale. A Cherson, intanto, sarebbe rimasto ucciso un altro generale russo, il settimo dall’inizio del conflitto. Il 32° giorno di guerra si è aperto con un appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Abbiamo bisogno di armi. Senza carri e aerei non salveremo Mariupol», ha detto. Sul fronte diplomatico tengono banco le parole pronunciate ieri dal presidente Usa Joe Biden («Putin non può restare al potere», ha detto scatenando la reazione del Cremlino): il segretario di Stato Antony Blinken oggi ha chiarito che gli Stati Uniti «non puntano al cambio di regime».

19.50 – Meduza pubblica l’intervista a Zelensky

Nonostante le minacce di Mosca, il sito russo di opposizione Meduza ha pubblicato l’intervista rilasciata dal presidente ucraino Zelensky in videoconferenza. «Questa non è solo una guerra. È molto peggio», è il titolo. Il video dura circa un’ora e mezza.

18.55 – Mosca ai media russi: «Non trasmettere l’intervista a Zelensky»

L’ente regolatore dei media di Mosca ha avvertito di non pubblicare né trasmettere l’intervista del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rilasciata oggi ad alcuni media russi per la prima volta dall’inizio della guerra. Lo riferisce Sky News. L’intervista è stata annunciata nel pomeriggio di oggi e dovrebbe essere diffusa in serata.

17.45 – Lugansk, passo indietro sul referendum filorusso: «Non lo stiamo organizzando»

«Al momento non sono in corso preparativi per un possibile referendum sull’annessione a Mosca dell’autoproclamata repubblica di Lugansk». Lo ha precisato Leonid Pasechnik, il leader dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, citato dall’agenzia russa Tass, che nelle scorse ore ne aveva ipotizzato l’organizzazione «in un prossimo futuro».

17.15 – Negoziati Mosca-Kiev, domani nuovo round di colloqui in presenza: saranno in Turchia

Si terranno dal 28 al 30 marzo i nuovi colloqui tra Mosca e Ucraina organizzati dalla Turchia, a Istanbul, Paese in prima fila nelle mediazioni. Ad annunciarlo è stato uno dei membri della delegazione ucraina, David Arhamiya, come ha riportato Ukinform. «Oggi, dturante il round di colloqui in video, è stato deciso di tenere il prossimo round in presenza in Turchia dal 28 al 30 marzo», ha detto Arhamiya

16.45 – Kiev: «Contro di noi bombe a grappolo»

Il ministero dell’Interno dell’Ucraina accusa le truppe russe di avere usato bombe a grappolo nella regione di Donetsk, nella zona residenziale di Krasnohorivka. Lo riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian, aggiungendo che la polizia ha invitato i residenti a fare attenzione e non avvicinarsi alle munizioni.

16.05 – L’appello del ministro degli Esteri ucraino: «Boicottate Auchan, Decathlon e Leroy Merlin»

«A quanto pare perdere il lavoro in Russia è più importante che perdere la vita in Ucraina. Se Auchan ignora i 139 bambini ucraini uccisi durante questo mese di invasione russa, ignoriamo Auchan e tutti i loro prodotti. Boicottiamo Auchan, Alcampo, Leroy Merlin e Decathlon». È la risposta del ministro degli Affari esteri ucraino Dmytro Kuleba pubblicata su Twitter a seguito delle dichiarazioni di Yves Claude, Ceo di Auchan Retail International, per il mancato ritiro dal colosso francese dal mercato russo. «È inutile mettere le persone l’una contro l’altra – aveva dichiarato Yves Claude in un’intervista a Le Journal du Dimanche -. La cosa più importante per noi è mantenere i nostri dipendenti e garantire l’adempimento della nostra missione principale: continuare a sfamare la popolazione di entrambi i Paesi (Ucraina e Russia, ndr). Sono pronto ad accettare che l’opinione pubblica non sia d’accordo con noi: è facile criticarci, ma noi esistiamo, siamo aperti e lavoriamo per la popolazione civile». Secondo il presidente Zelensky, la catena di supermercati francese, insieme alle altre multinazionali che hanno deciso di continuare a operare in Russia, sta «finanziando la macchina da guerra di Putin».

15.30 – Onu: «1.119 civili uccisi e 1.790 feriti dall’inizio della guerra in Ucraina»

Sono 1.119 i civili morti e 1.790 i feriti dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Lo riferisce l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, nell’aggiornamento delle vittime del conflitto pubblicato oggi. Secondo i dati riportati dall’agenzia Onu, al 26 marzo ci sono stati 1.119 morti e 1.790 feriti tra i civili ucraini. Le vittime sono al momento state identificate in 224 uomini, 168 donne, 32 ragazzi e 15 ragazze, oltre a 52 bambini e 628 adulti in attesa di identificazione. I feriti sono stati identificati in 201 uomini, 150 donne, 32 ragazze e 24 ragazzi, oltre a 70 bambini e 1.313 adulti in attesa di identificazione. L’Onu sottolinea che le cifre reali «sono notevolmente superiori, soprattutto nel territorio controllato dal governo e soprattutto negli ultimi giorni», per la mancanza di informazioni da alcuni luoghi dove si sono verificate intense ostilità e molti dettagli delle vittime «sono ancora in attesa di verifica».

14.45 – L’Unhcr: «Oltre 3,8 milioni di rifugiati ucraini all’estero»

Sono oltre 3,8 milioni i rifugiati che hanno lasciato l’Ucraina per andare all’estero. Lo riferisce l’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, precisando che sono 3.821.049. La maggior parte sono ospitati dalla Polonia: 2.267.103. Al contempo sono poco più di 555 mila i profughi ucraini arrivati finora in Romania dall’inizio del conflitto armato con la Russia, e quasi 9 mila sono entrati nelle ultime 24 ore, mentre in Croazia sono entrati finora quasi 10.500 rifugiati ucraini, e 3.500 gli ucraini che hanno chiesto il permesso di soggiorno in Serbia. Si tratta in generale di donne, bambini, anziani che in molti casi si fermano nei Paesi balcanici per un periodo limitato per poi proseguire verso sistemazioni da parenti e amici in Paesi dell’Europa occidentale, o anche in Usa e Canada.

14.30 – Kiev risponde ai separatisti filorussi: «I referendum sull’annessione alla Russia? Non avrebbero nessuna validità»

«I falsi referendum nelle parti occupate dell’Ucraina non avrebbero nessuna validità. Nessun Paese al mondo riconoscerà mai il forte cambiamento dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina. Al contrario, la Russia dovrà affrontare una risposta internazionale ancora più forte, rafforzando ulteriormente il suo isolamento», scrive su Twitter Oleg Nikolenko, portavoce del Ministero degli Esteri ucraino, in risposta all’annuncio del leader dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk riguardo il referendum sull’annessione del territorio ucraino alla Russia.

14.15 – The Kyiv Independent: «Gli ucraini hanno dato fuoco alla sede militare russa di Henichesk»

Manifestanti ucraini hanno dato alle fiamme un edificio, sede del locale distretto militare, che ospitava temporaneamente i militari occupanti russi, nella cittadina di Henichesk, sul Mare d’Azov, nella regione di Cherson. Lo afferma Serhii Khlan, deputato del Consiglio regionale di Cherson, citato dal Kyiv Independent. Non è stato precisato cosa sia accaduto in seguito.

13.46 – Brigata Azov: «Putin vuole un referendum fasullo»

In un’intervista rilasciata all’agenzia stampa Ansa, il terzo comandante della Brigata Azov Maksim Zhorin ha commentato il referendum annunciato nelle repubbliche del Donbass per l’annessione alla Russia: «Il referendum che Vladimir Putin vuole tenere a Lugansk sarà fasullo. I russi conteranno i voti di cui hanno bisogno. Ho vissuto 18 anni lì, conosco la verità. Se ci sarà mai un referendum sarà fasullo. In città vivono ormai poche persone ma la città è sotto il controllo ucraino. Quando nel 2014 abbiamo vinto è stata una vergogna per Putin e ora ciò potrebbe riaccadere». Zhorin ha negato ancora ogni legame del suo battaglione con il nazismo: «Non c’è alcun legame tra noi e il movimento nazista. Il nostro scopo è salvare l’Ucraina e la sua integrità. Putin usa la sua propaganda per chiamarci nazisti per trovare un pretesto per uccidere gli ucraini».

12.30 – Oltre 30 bombardamenti nell’area di Kiev in 24 ore

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati oltre 30 raid russi su complessi residenziali e infrastrutture nella regione di Kiev, ha detto l’amministrazione militare regionale di Kiev, citata dall’agenzia Unian.

11.10 – I separatisti di Lugansk: «Presto un referendum sull’annessione alla Russia»

«In un prossimo futuro» potrebbe tenersi un referendum a Lugansk sull’annessione alla Russia. A dirlo è Leonid Pasechnik, il leader dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk che recentemente Mosca ha riconosciuto come indipendente insieme alla Repubblica di Donetsk.

10.20 – Missili russi su un deposito di armi

Le navi russe nel Mar Nero hanno «colpito e distrutto» un deposito di missili e sistemi difensivi, secondo quanto riportato dal ministero della Difesa di Mosca. Il deposito, aggiunge il ministero, conteneva sistemi di difesa aerea S-300 e missili Buk.

8.50 – Kiev: «Mosca sta portando nuove truppe al confine»

La Russia sta portando nuove truppe al confine con l’Ucraina, ha detto il ministro dell’Interno di Kiev Vadym Denysenko citato dall’agenzia Reuters. Secondo il ministro ucraino, le truppe russe stanno anche distruggendo depositi di cibo e benzina. In una nota del ministero, si denuncia: «Il nemico ha sparato dai lanciarazzi multipli Tornado-C nel settore residenziale di Krasnohorivka. Le truppe russe hanno usato munizioni a grappolo vietate. Le munizioni sono cadute nelle strade del settore privato».

8.00 – «I russi vogliono accerchiare gli ucraini a Est»

Le forze russe stanno tentando di accerchiare quelle ucraine nella zona Est del Paese, in prossimità del Donbass. A dirlo è il ministero della Difesa britannico nel suo rapporto di intelligence quotidiano sulla guerra in Ucraina, spiegando che le forze di Mosca avanzano da Kharkiv a nord e da Mariupol a sud. Nell’Ucraina settentrionale «i contrattacchi ucraini locali ostacolano i tentativi russi di riorganizzare le loro forze».

7.00 – Macron prende le distanze da Biden: «Putin macellaio? Non alimentiamo l’escalation»

Dopo il discorso a Varsavia del presidente statunitense Joe Biden in cui ha definito Vladimir Putin un «macellaio», aggiungendo che il presidente russo «non può restare al potere», il presidente francese Emmanuel Macron ha preso le distanze dal presidente statunitense: «Ha chiamato Putin un macellaio? Non è una parola che utilizzerei, non alimentiamo escalation di parole e di azioni».

6.15 – L’Aiea: «Preoccupati per i lavoratori di Chernobyl»

L’agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) si dice preoccupata per i lavoratori della centrale nucleare di Chernobyl. Le forze russe controllano la cittadina di Slavutych, dove vivono molti dei dipendenti. Il direttore dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, teme che ai lavoratori non sia consentito di tornare a casa dopo il turno. Stando alle informazioni disponibili, l’ultima rotazione risale alla notte tra il 20 e il 21 marzo.

5.00 – Ucciso il generale russo Rezantsev

Kiev ha fatto sapere che il generale russo Yakov Rezantsev è stato ucciso in un raid vicino a Cherson, nel Sud del Paese. A dirlo è il ministero ucraino della Difesa, secondo quanto riferito dalla Bbc. Rezantsev sarebbe il settimo generale dell’esercito russo a perdere la vita in Ucraina dall’inizio della guerra.

1.45 – Raid russi vicino Kiev

Bombardamenti russi hanno colpito la cittadina di Boyarka, a circa 20 chilometri da Kiev. Lo riferisce il Kyiv Independent. Nell’attacco sarebbero rimaste ferite 4 persone, tra cui un bambino.

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