Due operai morti a Martina Franca e Mantova: nel 2022 i decessi sul lavoro sono già 279
Il drammatico bilancio delle morti sul lavoro in Italia viene aggravato da due nuovi decessi, avvenuti oggi, lunedì 28 marzo, in Puglia e in Lombardia. Nel primo caso, a perdere la vita è stato un operaio di 30 anni di Martina Franca, rimasto folgorato dopo che il braccio meccanico che stava manovrando per spostare alcuni container ha toccato un cavo dell’alta tensione. A Mantova, invece, un operaio di 52 anni è morto dopo che il muletto che stava manovrando all’interno di un cantiere si è ribaltato, schiacciandolo sotto il tettuccio.
Le risposte dei sindacati
«Si esce da casa al mattino per guadagnarsi da vivere e poi non si fa ritorno. Tutto ciò è inaccettabile», è il commento dei sindacalisti Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lecce. Secondo i sindacati, l’episodio di Martina Franca non rappresenta «un fatto isolato nel nostro Salento, tutt’altro: l’ennesimo anello di una catena maledetta che non si riesce a spezzare». L’alto numero di morti bianche «non si deve mai più commentare appellandosi al fato e alla cattiva sorte: serve un cambio repentino di cultura, della cultura della prevenzione e della sicurezza». Per questo motivo, i sindacati annunciano di essersi fatti portavoce «di una vera e propria task force che abbia come focus la sicurezza». Concludono affermando che a breve sarà firmato in Prefettura un Protocollo sulla sicurezza, e che successivamente verrà costituito un Osservatorio Provinciale Sicurezza sul Lavoro: ma le iniziative «rappresentano soltanto i primi passi di un cammino che va assolutamente accelerato».
I dati nazionali sulle morti bianche
Secondo il bilancio dell’Osservatorio nazionale morti sul lavoro reso noto oggi, 28 marzo, nel 2022 i decessi sono stati 279. I dati Inail, aggiornati al 31 gennaio 2022, dicono che lo scorso anno più di 3 persone sono morte ogni giorno nell’esercizio della propria attività lavorativa: il bilancio è di 1.221 decessi, a fronte di 555.236 denunce di infortunio e 55.288 patologie di origine professionale denunciate. 811 persone sarebbero decedute avendo contratto il Covid-19 in ambito lavorativo, secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Una strage che non risparmia neanche i più giovani: all’inizio dell’anno la morte di Lorenzo Parelli, 18enne schiacciato da una trave d’acciaio mentre svolgeva un apprendistato gratuito, aveva acceso le proteste degli studenti in tutto il Paese, al grido: «Di scuola e di lavoro non si può morire».
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