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I messaggi filo-Putin di Raggi nella chat M5s: dai nazisti sotto gli ordini di Kiev al governo fantoccio di Usa e Ue

Nella chat dove fino a poche settimane fa si condividevano messaggi No vax e No Green pass, l'ex sindaca è passata a quelli in linea con la propaganda del Cremlino

Scoppia la polemica sull’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, dopo gli stralci pubblicati su Repubblica della chat interna al M5s in cui avrebbe rilanciato diversi messaggi sostanzialmente filo-russi e contro il governo di Kiev pieno di politici «eterodiretti» dopo «l’ingerenza di Usa e Ue» che hanno «rovesciato» il governo vicino al Cremlino. Finora sui social Raggi aveva pubblicato solo un post del 2 marzo sul conflitto ucraino con la bandiera della pace e le sue perplessità sugli aiuti militari dell’Italia all’Ucraina: «Non ho certezze, ma siamo sicuri che sia l’unica soluzione?». Ma così come accaduto in passato su altri temi spinosi per l’ex sindaca come la vaccinazione anti Covid e il Green pass, è nelle chat grilline che saltano i filtri imposti dagli equilibrismi politici.

Nella chat «Quelli che il M5s», racconta Repubblica, l’ex sindaca, da poco eletta garante nazionale del MoVimento, ha pubblicato cinque messaggi con link, video e post di Facebook che etichettano il governo ucraino come un burattino nelle mani delle potenze occidentali, mentre ci sono «battaglioni nazisti» controllati direttamente dal ministero dell’Interno di Kiev. Messaggi che appaiono in linea con la propaganda del Cremlino, come quello in cui l’ex sindaca va a recuperare discorsi del 2014 in cui l’ex eurodeputato grillino Dario Tamburrano attacca chi in Europa e negli Stati Uniti ha «fomentato rivoluzioni colorate», favorendo così «una nuova guerra fredda» con «un milione di rifugiati perseguitati fuggiti in Russia». Altri messaggi condannano la «bulimia espansiva» dell’Europa «che smania per allargare la sua influenza verso Est anche a costo di prendere sottobraccio un’impresentabile Ucraina, un’Ue decisa a fare la guerra commerciale alla Russia anche a costo di imporle sanzioni che danneggiano le economie degli Stati membri, Italia compresa».

Non poteva mancare nei messaggi condivisi da Raggi nella chat grillina anche il finanziere George Soros, che assieme a politici americani e francesi avrebbe contribuito a «rovesciare il presidente Janukovyc, determinato a rinsaldare i rapporti con la Russia. È così salito al potere in Ucraina un governo filo-Usa e filo-Ue. Un’ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano». E poi c’è un video in cui viene detto: «Non si tratta di essere pro o contro la Russia, ma di essere neutrali e fare gli interessi dei cittadini Ue». I messaggi della chat grillina sono diventati rapidamente occasione perché il leader di Azione, Carlo Calenda, tornasse alla carica per chiedere le dimissioni di Raggi dalla presidenza della Commissione romana speciale su Expo 2030. Così come rincara il deputato di Italia Viva Luciano Nobili, secondo cui Raggi: «peggior sindaco della storia, No vax e filo Putin è la figura scelta dal Campidoglio per guidare la commissione sulla candidatura a Expo 2030. Con che faccia Roma presenterà la candidatura? Con questa? Come avete potuto reinsediarla dopo che i romani l’hanno cacciata?».

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