Con la fine dell’emergenza Coronavirus stop ai tamponi a 15 euro: cosa cambia con i test fai-da-te a scuola
Domani, primo aprile, terminano alcune delle restrizioni e delle regole dell’emergenza Coronavirus. Tra queste c’è anche il prezzo amministrato per i test del tampone. Il protocollo che aveva imposto costi calmierati per il PCR termina infatti domani: le farmacie non saranno più tenute a offrirli a 15 euro agli adulti e a 8 euro ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Anche se nel frattempo il ministero della Salute ha cominciato alcune interlocuzioni con Federfarma per trovare una soluzione. Intanto, spiega oggi Repubblica, le regioni procedono in ordine sparso. In Lombardia per esempio il prezzo fissato dovrebbe essere di 15 euro per tutti: «Invieremo una lettera a tutte le farmacie (14 mila quelle che effettuano test) – fa sapere al quotidiano il presidente di Federfarma Marco Cossolo – per raccomandare di mantenere un prezzo basso. Noi siamo disponibili a reiterare il protocollo, stiamo cercando lo strumento per farlo». La paura è che si possa arrivare ai prezzi precedenti al protocollo: tra i 22 e i 35 euro. Fanno eccezione i test fai-da-te che si trovano anche a 5 euro ma sono meno attendibili. Il Friuli Venezia Giulia ha invece scelto di prorogare i rimborsi per i tamponi fino al 30 aprile. In più da domani entrerà anche in vigore il test fai-da-te per gli alunni sintomatici: se il tampone casalingo è negativo si potrà tornare a scuola con l’autocertificazione dei genitori. Ma resta il problema dell’attendibilità: gli autotest sono considerati dagli esperti uno dei motivi della sottostima dei contagi.
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