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Trudeau dopo le scuse del Papa per gli abusi sui nativi: «Un passo avanti, ora venga a porgerle di persona» – Il video

Il Pontefice ha espresso il suo dolore per la scoperta dei resti di centinaia di nativi nelle scuole di rieducazione cattolica

Il premier canadese Justin Trudeau ha definito «un passo in avanti» le scuse di Papa Francesco per gli orrori sui nativi nelle scuole cattoliche. Negli scorsi mesi, i resti di 761 personeprincipalmente di bambini nativi, sono stati rinvenuti nel sito di un’ex scuola di rieducazione cattolica nella provincia di Saskatchewan, in Canada. Secondo Trudeau, resta «ancora molto lavoro da fare»: «Non vediamo l’ora che il Papa venga in Canada per rivolgere quelle scuse di persona», ha concluso il premier.

Le parole di Papa Francesco

Il pontefice, nell’udienza in Vaticano con i nativi e i vescovi canadesi, ha commentato la vicenda esprimendo il suo «dolore», la «vergogna» e l’«indignazione» per quanto venuto alla luce. Ha chiesto scusa alla delegazione dei nativi canadesi al suo cospetto, e poi «perdono a Dio» per la «riprovevole condotta» di alcuni membri della Chiesa, definendosi «molto addolorato».

La scoperta dei resti nell’ex scuola di rieducazione

Il ritrovamento «orribile e scioccante», come definito dalla comunità di Cowessess, di oltre 700 tombe anonime era avvenuto nel corso di alcuni scavi nell’ex collegio di Marieval, ed era seguito alla scoperta dei resti di 215 bambini a Kamloops, nella British Columbia, nel cortile di un’altra delle “Indian residential schools”, ovvero istituti che il governo canadese fondò nell’Ottocento. Le scuole, gestite dalla Chiesa cattolica, avevano l’obiettivo di «rieducare» i bambini indigeni per adattarli alla cultura dominante, anche attraverso il ricorso a deprivazioni e violenze, sia fisiche che sessuali.

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