Il booster protegge al 91% dalle forme gravi di Covid-19: I dati del rapporto esteso dell’ISS
Secondo il rapporto esteso settimanale dell’ISS – che studia sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale e tiene conto di tutti i dati dall’inizio della pandemia – i soggetti vaccinati hanno un livello di protezione del 49% a 90 giorni dall’inoculazione della seconda dose, che si riduce al 41% tra i 91 e 120 giorni dall’inoculazione per poi raggiungere il 47% dopo i 120 giorni. Questo vuol dire che, in media, i vaccinati con due dosi si ammalano la metà dei non vaccinati. A 120 giorni dal booster la protezione sale al 68%. Per quanto riguarda i casi di malattia grave, i vaccini si rivelano ancor più efficaci. La protezione data dalle due dosi si mantiene pressoché stabile al 73-75% dai 90 giorni dalla seconda inoculazione in avanti. Per i vaccinati con la terza dose, la protezione è del 91%.
L’incidenza maggiore tra i 10 e i 19 anni
La variante Omicron è stata dominante in Italia nelle ultime tre settimane, con un tasso di rilevazione del 99,86%. Nell’ultima settimana ospedalizzazioni e terapie intensive sono rimaste stabili. L’incidenza maggiore della malattia si riscontra nella fascia d’età 10-19 anni, a 2.318 casi ogni 100.000 abitanti, contro una media nazionale di 806 casi ogni 100.000 abitanti. La differenza viene attribuita ai comportamenti a rischio, più comuni nella fascia 10-19.
Il 3,1% dei casi sono reinfezioni a 210 giorni dalla prima volta
I casi di reinfezione dall’inizio della pandemia sono 299.837, pari al 3,1% del totale. Nell’ultima settimana questa percentuale sale al 3,5. Le reinfezioni sono particolarmente comuni in chi ha avuto il Covid da oltre 210 giorni.
Nella fascia 5-11 anni i vaccinati sono il 33%
Dal 16 dicembre scorso sono iniziate le vaccinazioni anche per la fascia 5-11 anni. Al 30 marzo la percentuale di vaccinati non è particolarmente alta: i bambini con due dosi sono il 33,1% del totale.
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